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PD: Menis, sul friulano anche la Regione poteva fare di più

23.10.2011
11:43
(ACON) Trieste, 23 ott - COM/MPB - Leggendo gli autori della missiva con cui l'altro ieri un nutrito gruppo di enti istituzionali ha deciso di scrivere al Governo per far sentire la propria voce e chiedere il rispetto della legge 482/99 a salvaguardia del friulano, sorge spontanea più d'una considerazione.

A sostenerlo è il consigliere regionale del PD Paolo Menis che si è detto stupito per aver appreso che anche il presidente della Provincia di Udine, Fontanini, abbia dato la sua adesione. Un atto più che legittimo, secondo il democratico, che però fa notare l'incoerenza di tale gesto rispetto ai recenti comportamenti tenuti dalla stessa Lega Nord, di cui Fontanini è segretario regionale.

È infatti proprio la Regione, di cui la Lega Nord costituisce un tassello fondamentale, a essere stata, secondo Menis, la più latitante in questi anni nella difesa del friulano. A dimostrarlo, ricorda il consigliere, le polemiche seguite ai recenti atti adottati dalla Giunta, come ad esempio quelle sul regolamento per l'insegnamento a scuola, accusato da più parti di essere lacunoso e contrario allo spirito della legge 29/2007 o le vicende accadute in occasione dell'ultimo assestamento di bilancio, quando i leghisti non hanno sostenuto l'appello del Partito Democratico che chiedeva il ripristino completo dei fondi per le trasmissioni in friulano, né hanno accolto le richieste per lo stanziamento di fondi in favore dell'insegnamento nelle scuole.

Analoga sorte è toccata all'ordine giorno che lo stesso Menis aveva presentato per chiedere il riconoscimento del master universitario "Insegnare in lingua friulana", bocciato dal Consiglio regionale salvo poi essere difeso sui giornali.

Spiace quindi constatare - conclude Menis - che l'on. Fontanini che sarebbe nelle condizioni di spendersi concretamente in favore del friulano scelga di limitarsi alle parole invece che impegnarsi nei fatti.