UAR: Rosolen, valutazione Brandi su tre dipendenti non suoi
(ACON) Trieste, 26 ott - COM/MPB - La risposta data in Aula
dall'assessore Garlatti salva la Regione e gli uffici, ma aggrava
la posizione dell'assessore Brandi.
Questo il commento della consigliera Alessia Rosolen (Un'Altra
Regione) dopo quanto affermato dell'assessore al personale
Garlatti in riferimento alla sua interrogazione con cui chiedeva
chiarimenti sulla condotta dell'assessore Brandi nella
compilazione delle valutazioni sull'operato di tre dipendenti che
non avevano mai lavorato per lei.
"Il rischio è che la vicenda possa trasformarsi in un boomerang
per la Giunta regionale e la sua credibilità. L'assessore Brandi
infatti - sostiene la Rosolen - ha dato una rappresentazione non
attinente alla realtà e anziché dar conto delle sue
responsabilità, si è appellata a scusanti che con la risposta
dell'assessore Garlatti sono miseramente crollate.
"È chiaro quindi - prosegue la consigliera di Un'Altra Regione -
che le risposte ufficiali della Giunta definiscono chiaramente le
responsabilità dell'assessore Brandi, di fronte alle quali
pensiamo che la Magistratura potrà essere chiamata a intervenire
per accertare la sussistenza di eventuali infrazioni. Garlatti,
infatti, nulla dice di come sia stato possibile che Brandi abbia
potuto compilare i tre giudizi, visto che questi dipendenti non
lavoravano per lei.
"L'assessore Brandi - precisa la Rosolen - non si è limitata a
esprimere dei giudizi, ma si è arrogata il diritto di dare una
valutazione negativa, con la chiara volontà di arrecare un danno,
essendo lei consapevole delle conseguenze che sul piano
professionale simili valutazioni possono avere.
"L'errore informatico - puntualizza Rosolen - si esaurisce
nell'invio alla Brandi delle tre schede di valutazione. Ma la
consapevole azione con cui la stessa ha proceduto in maniera
puntuale a compilare le tre schede esula chiaramente dall'errore
e sconfina in responsabilità più gravi. La Brandi infatti -
chiarisce la consigliera - non è a capo di una multinazionale di
migliaia di dipendenti a cui possa sfuggire l'impiego di tre
persone, ma è un assessore che conosce perfettamente chi lavora e
chi non lavora per lei. Sconcerta quindi che si continui a
schivare e a evadere l'argomento più scottante che pure era
inserito nell'interrogazione: come ha fatto la Brandi a esprimere
tre giudizi diversi su tre persone che non lavoravano per lei?
Per quale motivi la Brandi non ha subito avvertito l'Ufficio
personale che le persone per cui era stato richiesto il giudizio
non lavoravano per lei?
"È impensabile - conclude la Rosolen - che alla Brandi non sia
sorto nemmeno un dubbio sulla correttezza di quanto aveva di
fronte, anche perché lei stessa ha avuto una esperienza lunga
diversi anni come dipendente di questa Amministrazione ed è
assessore di questa Regione. Troppo per non sapere cosa avrebbe
dovuto fare".