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UAR: Rosolen, valutazione Brandi su tre dipendenti non suoi

26.10.2011
13:48
(ACON) Trieste, 26 ott - COM/MPB - La risposta data in Aula dall'assessore Garlatti salva la Regione e gli uffici, ma aggrava la posizione dell'assessore Brandi.

Questo il commento della consigliera Alessia Rosolen (Un'Altra Regione) dopo quanto affermato dell'assessore al personale Garlatti in riferimento alla sua interrogazione con cui chiedeva chiarimenti sulla condotta dell'assessore Brandi nella compilazione delle valutazioni sull'operato di tre dipendenti che non avevano mai lavorato per lei.

"Il rischio è che la vicenda possa trasformarsi in un boomerang per la Giunta regionale e la sua credibilità. L'assessore Brandi infatti - sostiene la Rosolen - ha dato una rappresentazione non attinente alla realtà e anziché dar conto delle sue responsabilità, si è appellata a scusanti che con la risposta dell'assessore Garlatti sono miseramente crollate.

"È chiaro quindi - prosegue la consigliera di Un'Altra Regione - che le risposte ufficiali della Giunta definiscono chiaramente le responsabilità dell'assessore Brandi, di fronte alle quali pensiamo che la Magistratura potrà essere chiamata a intervenire per accertare la sussistenza di eventuali infrazioni. Garlatti, infatti, nulla dice di come sia stato possibile che Brandi abbia potuto compilare i tre giudizi, visto che questi dipendenti non lavoravano per lei.

"L'assessore Brandi - precisa la Rosolen - non si è limitata a esprimere dei giudizi, ma si è arrogata il diritto di dare una valutazione negativa, con la chiara volontà di arrecare un danno, essendo lei consapevole delle conseguenze che sul piano professionale simili valutazioni possono avere.

"L'errore informatico - puntualizza Rosolen - si esaurisce nell'invio alla Brandi delle tre schede di valutazione. Ma la consapevole azione con cui la stessa ha proceduto in maniera puntuale a compilare le tre schede esula chiaramente dall'errore e sconfina in responsabilità più gravi. La Brandi infatti - chiarisce la consigliera - non è a capo di una multinazionale di migliaia di dipendenti a cui possa sfuggire l'impiego di tre persone, ma è un assessore che conosce perfettamente chi lavora e chi non lavora per lei. Sconcerta quindi che si continui a schivare e a evadere l'argomento più scottante che pure era inserito nell'interrogazione: come ha fatto la Brandi a esprimere tre giudizi diversi su tre persone che non lavoravano per lei? Per quale motivi la Brandi non ha subito avvertito l'Ufficio personale che le persone per cui era stato richiesto il giudizio non lavoravano per lei?

"È impensabile - conclude la Rosolen - che alla Brandi non sia sorto nemmeno un dubbio sulla correttezza di quanto aveva di fronte, anche perché lei stessa ha avuto una esperienza lunga diversi anni come dipendente di questa Amministrazione ed è assessore di questa Regione. Troppo per non sapere cosa avrebbe dovuto fare".