SA-SEL: Pustetto, terza corsia non solo a carico della Regione
(ACON) Trieste, 26 ott - COM/AB - È molto difficile che le
posizioni prese e la politica espressa dalla Lega Nord coincidano
con la visone della società che ha la parte politica che
rappresento, però quando questo accade, credo sia politicamente
corretto affermarlo pubblicamente.
L'affermazione è del consigliere regionale Stefano Pustetto
(Sinistra, Ecologia, Libertà), che aggiunge.
Ritengo quindi giuste le affermazioni dell'assessore Violino, che
si è espresso contro l'ipotesi che la Regione si faccia carico da
sola degli ingenti oneri per la costruzione della terza corsia
della A4, tenuto conto che la realizzazione dell'opera risponde
solo in modo limitato agli interessi regionali e in modo molto
maggiore agli interessi nazionali o sovranazionali.
Purtroppo, anche in questa vicenda emerge quello che ho chiamato
il "vuoto decisionismo" del presidente Tondo, che troppo spesso
prende decisioni mediaticamente efficaci, ma irrazionali,
precipitose e spesso senza avere una visione chiara di che cosa
vuole ottenere.
Ecco che il successo della nomina a commissario straordinario per
la terza corsia è vanificato, perché il "fasin di bessoi" è
mediaticamente troppo allettante. È così che in modo irrazionale
e superficiale non esige dallo Stato la giusta compartecipazione
al finanziamento dell'opera e parte con le gare di appalto senza
una copertura economica certa.
Questo modo di agire è una costante di Tondo e lo abbiamo potuto
osservare fin dall'inizio della legislatura quando, in modo
altrettanto precipitoso, il presidente ha abrogato molte leggi
licenziate dal precedente esecutivo senza però avere contezza di
come sostituirle.
Il piano urbanistico regionale, redatto dall'allora assessore
Sonego, è stato cancellato senza che, a tuttora, questa
maggioranza sia stata in grado di proporre una sua visione
strategica dell'urbanistica regionale.
È di questi giorni la discussione di una legge sul riordino delle
comunità montane, incautamente commissariate da quasi tre anni;
legge tanto confusa e contradditoria da vedere la ferma
contrarietà dell'ANCI, dell'UNCEM e di 27 sindaci e che non
prevede nemmeno il superamento della figura del commissario, che
viene riproposto tale e quale solo con altro nome.
Potrei citare ancora molti esempi, tutti negativi, ma mi fermo
all'ultimo spot (pre-elettorale?) di Tondo, in cui si ipotizza la
creazione dell'azienda sanitaria unica regionale quale panacea
dei mali della sanità.
Difficile entrare nel merito della proposta, perché nella stessa
maggioranza le versioni annunciate sono almeno quattro, ma se
guardiamo ai precedenti e all'azione fin qui svolta da questo
Esecutivo c'è da essere molto preoccupati, perché è inverosimile
che un assessore alla sanità che non è riuscito a risolvere il
problema del direttore del centro trapianti, vacante da un anno,
riesca a risolvere una partita che ridisegna il sistema di
governo dell'intera sanità regionale.