News


PD: Marsilio/Della Mea, no a chiusura stazioni forestali

26.10.2011
16:58
(ACON) Trieste, 26 ott - COM/AB - "Si chiudono cinque stazioni forestali e si trasferiscono 60 forestali e poi, in nome della razionalizzazione, si cerca di far passare una riorganizzazione come piace a qualcuno e soprattutto funzionale a pochi".

L'affermazione è dei consiglieri regionali del PD Enzo Marsilio e Sandro Della Mea che aggiungono.

"Il rischio di una deriva autarchica non è affatto remoto, ma sempre più concreto e preoccupante, se si pensa alle funzioni di polizia che contraddistinguono ormai l'attività dei forestali e a cosa si vuole fare del Noava. Si vuole smantellare il famoso e chiacchierato Noava (Nucleo operativo per l'attività di vigilanza ambientale) per creare tre nuove strutture investigative con attribuzioni ampliate a tutto il settore agroalimentare: due strutture stabili dedicate alla vigilanza in materia venatoria e ambientale, e una terza di riferimento in materia agroalimentare. Nascono così, alla faccia della semplificazione, altri due doppioni, una struttura parallela ai Nas e l'altra alle Guardie della Provincia, con il risultato di creare un atro piccolo esercito di controllori fidelizzati, che aumenteranno la già eccessiva attività sanzionatoria nei confronti di imprese e cittadini".

"E come si fa a creare nuove strutture e nel contempo contenere la spesa e razionalizzare le risorse come richiede una buona riforma dell'amministrazione pubblica? Semplice, si prelevano risorse finanziarie dai capitoli di bilancio ordinari e si distrae personale dalla pianta organica attuale. Poco importa se si riducono attribuzioni tecniche specifiche e se non si guarda alla funzionalità della buona amministrazione. Ciò che conta di più è modulare un impianto organizzativo secondo le propri necessità e le esigenze della squadra".

I due consiglieri del PD hanno invitato il presidente Tondo a fermare l'assessore Violino in tempo, a bloccare i trasferimenti dei forestali e a rivedere il piano di chiusura delle stazioni forestali, ma soprattutto a valutare i rischi di deriva autarchica del Corpo forestale regionale, che appaiono in tutta la loro evidenza in una proposta che trasforma ciò che da sempre è un punto di riferimento per le amministrazioni e le popolazioni locali in uno strumento di polizia giudiziaria.