Idv: Agnola, perchè no alla legge sulle Unioni montane
(ACON) Trieste, 26 ott - COM/RC - Le chiusure della
maggioranza, preoccupata di serrare le fila - dichiara Enio
Agnola (Idv), relatore di minoranza per la legge sulle Unioni dei
Comuni montani -, hanno determinato il rigetto dei nostri
emendamenti e creato le condizioni per trasformare il voto di
astensione dato in Commissione in voto contrario in Aula.
Abbiamo sin dall'inizio assunto una posizione autonoma
all'interno del centrosinistra - spiega ancora il consigliere -
decidendo di non porre questioni pregiudiziali, volendo sulle
materie di riforma dell'ordinamento regionale andare oltre gli
steccati degli schieramenti politici in Consiglio regionale, e
abbiamo accettato la sfida del cambiamento. Purtroppo, su una
vicenda nata malissimo con un commissariamento al buio di anni fa
e proseguita peggio, vanificando e mortificando lo sforzo degli
amministratori locali che avevano offerto alla Giunta regionale
un accordo per molti versi inatteso e perciò piu' prezioso.
Dall'inizio dell'esame della legge avevamo condizionato il nostro
consenso sulla base dei seguenti elementi: che la norma sancisse
il superamento dei piccoli Comuni di poche centinaia di abitanti
del tutto impossibilitati a dare risposte ai loro territori e che
questo principio fosse valido per tutto il territorio regionale,
non solo per la montagna; che l'Unione dei Comuni montani fosse
il contenitore dove sciogliere tutta una serie di enti piccoli e
grandi che coltivano il sottobosco politico e generano costi e
burocrazie inutili.
Ebbene - conclude Agnola - nonostante le dichiarazioni fatte in
apertura su queste proposte da parte della maggioranza e della
Giunta, al momento del voto sugli emendamenti l'anima
conservatrice ha preso il sopravvento rifugiandosi nel comodo
alveo delle rendite di posizione. Nonostante il voto contrario,
il nostro gruppo agirà affinché i nuovi enti siano di supporto
allo sviluppo del territorio montano, anche se la partenza è
davvero pessima.