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Idv: Agnola, perchè no alla legge sulle Unioni montane

26.10.2011
18:47
(ACON) Trieste, 26 ott - COM/RC - Le chiusure della maggioranza, preoccupata di serrare le fila - dichiara Enio Agnola (Idv), relatore di minoranza per la legge sulle Unioni dei Comuni montani -, hanno determinato il rigetto dei nostri emendamenti e creato le condizioni per trasformare il voto di astensione dato in Commissione in voto contrario in Aula.

Abbiamo sin dall'inizio assunto una posizione autonoma all'interno del centrosinistra - spiega ancora il consigliere - decidendo di non porre questioni pregiudiziali, volendo sulle materie di riforma dell'ordinamento regionale andare oltre gli steccati degli schieramenti politici in Consiglio regionale, e abbiamo accettato la sfida del cambiamento. Purtroppo, su una vicenda nata malissimo con un commissariamento al buio di anni fa e proseguita peggio, vanificando e mortificando lo sforzo degli amministratori locali che avevano offerto alla Giunta regionale un accordo per molti versi inatteso e perciò piu' prezioso.

Dall'inizio dell'esame della legge avevamo condizionato il nostro consenso sulla base dei seguenti elementi: che la norma sancisse il superamento dei piccoli Comuni di poche centinaia di abitanti del tutto impossibilitati a dare risposte ai loro territori e che questo principio fosse valido per tutto il territorio regionale, non solo per la montagna; che l'Unione dei Comuni montani fosse il contenitore dove sciogliere tutta una serie di enti piccoli e grandi che coltivano il sottobosco politico e generano costi e burocrazie inutili.

Ebbene - conclude Agnola - nonostante le dichiarazioni fatte in apertura su queste proposte da parte della maggioranza e della Giunta, al momento del voto sugli emendamenti l'anima conservatrice ha preso il sopravvento rifugiandosi nel comodo alveo delle rendite di posizione. Nonostante il voto contrario, il nostro gruppo agirà affinché i nuovi enti siano di supporto allo sviluppo del territorio montano, anche se la partenza è davvero pessima.