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I e II Comm: audizone ass. Violino e Garlatti su Corpo forestale

27.10.2011
13:56
(ACON) Trieste, 27 ott - RC - La seduta di due ore della I e della II Commissione consiliare, presiedute rispettivamente da Valenti del Pdl e Razzini della Lega Nord, non è servita a dissipare i dubbi sollevati ieri in Aula da consiglieri di PD e SA-PRC, ma altrettanto di Pdl e UDC: con il primo novembre, il Centro didattico naturalistico di Basovizza, alle porte di Trieste, chiuderà i battenti o no? Come saranno ricollocati i forestali che vi lavorano?

Unanime la richiesta dei consiglieri: intervenga il presidente Tondo e si blocchi il provvedimento di chiusura per ripensarlo entro dicembre, prima di affrontare la Finanziaria.

Intanto, a non andare lontano dalle risposte già fornite ieri all'Assemblea, sono stati gli assessori Violino e Garlatti, chiamati a dare maggiori informazioni sulla generale riorganizzazione del Corpo forestale regionale.

Il responsabile della direzione Foreste ha, così, riparlato di quando, nel 1948, il Corpo forestale dello Stato nasceva per frenare il disboscamento selvaggio e regolamentarlo e di come, nel 1969, nasceva il Corpo forestale regionale che ne acquisiva funzioni e compiti, con un cambio di rotta attuale di fenomeni di accentuata forestazione naturale a discapito dei pascoli montani, abbandonati perché non più redditizi.

Violino ha poi citato i compiti dei forestali di controllo antincendio e antibracconaggio, a cui si sono aggiunte nuove emergenze con il traffico illecito di rifiuti, ma anche di rocce da scavo, le emergenze agroalimentari e le materie delegate dalle Procure. Ecco che ripensare al Corpo forestale si è reso necessario per queste nuove sfide, ma anche per un progetto di economicità anche in questo settore.

A questo proposito, la riorganizzazione è iniziata 15 mesi fa, dietro precisa richiesta del presidente Tondo che ravvedeva una sovradimensione del settore per le sue funzioni - ha evidenziato l'assessore - con la separazione delle funzioni tra strutture stabili con compiti tecnico-amministrativi e il Servizio del Corpo forestale regionale a cui resta la vigilanza ambientale e le varie nuove competenze.

Dall'assessore Garlatti - ha aggiunto Violino - per mantenere l'equilibrio delle spese è arrivata la richiesta di tagliare da altre parti, e così si è deciso di chiudere cinque stazioni forestali e la struttura stabile del personale afferente al Centro didattico e naturalistico di Basovizza, parte didattica, non il Centro nel suo complesso. Perché l'aspetto didattico non è prioritario per un Corpo forestale.

Presso l'ARPA esiste LAREA, ovvero il Laboratorio regionale di educazione ambientale, struttura pubblica di primo livello di didattica ambientale a cui si è pensato di far confluire il Centro didattico di Basovizza. Questo in un quadro di razionalizzazione delle strutture regionali e di evitare i doppioni di cui ci riempiano tanto la bocca, ma poi non facciamo nulla di concreto. Dal primo novembre il Centro triestino non chiude, qui si contesta il passaggio di alcuni forestali da un centro a un altro - ha concluso.

Da Garlatti, poi, a cui competono i passi amministrativi del trasferimento, le cifre: nel 2007 i forestali regionali erano 283, saliti a 294 nel 2009 e oggi scesi a 276.

Levata di scudi, a questo punto, da parte dei consiglieri tanto di centrosinistra quanto di centrodestra: l'assessore Violino non conosce realmente cosa faccia il Centro di Basovizza e tanto meno LAREA, che non è coinvolto con la tutela naturalistica, le competenze sono differenti; se non fosse un Centro di eccellenza, l'Unione europea non gli avrebbe stanziato 2,5 milioni di euro oltre a quelli già assegnati dalla Regione; si parla di tutela dell'ambiente ma l'assessore referente, Ciriani, non è stato messo al corrente di nulla dal collega Violino e questo la dice lunga sull'interesse che si riserva a Basovizza.

E ancora: non si ha idea di quale sarà realmente il vantaggio economico dello spostamento dei forestali da un centro a un altro; la riorganizzazione del settore deve avvenire secondo un piano globale del personale che però manca, e questo oltretutto a discapito di aree che restano completamente senza controllo; la lettera firmata dal direttore del Personale afferma che il Centro chiude con il primo novembre; non c'è traccia di un coinvolgimento di LAREA; se si vogliono togliere le sovrapposizioni allora si ricordi che la vigilanza agroalimentare è un doppione del Nucleo antisofisticazioni e sanità (NAS) dei carabinieri.

(foto, immagini tv)