I e II Comm: audizone ass. Violino e Garlatti su Corpo forestale
(ACON) Trieste, 27 ott - RC - La seduta di due ore della I e
della II Commissione consiliare, presiedute rispettivamente da
Valenti del Pdl e Razzini della Lega Nord, non è servita a
dissipare i dubbi sollevati ieri in Aula da consiglieri di PD e
SA-PRC, ma altrettanto di Pdl e UDC: con il primo novembre, il
Centro didattico naturalistico di Basovizza, alle porte di
Trieste, chiuderà i battenti o no? Come saranno ricollocati i
forestali che vi lavorano?
Unanime la richiesta dei consiglieri: intervenga il presidente
Tondo e si blocchi il provvedimento di chiusura per ripensarlo
entro dicembre, prima di affrontare la Finanziaria.
Intanto, a non andare lontano dalle risposte già fornite ieri
all'Assemblea, sono stati gli assessori Violino e Garlatti,
chiamati a dare maggiori informazioni sulla generale
riorganizzazione del Corpo forestale regionale.
Il responsabile della direzione Foreste ha, così, riparlato di
quando, nel 1948, il Corpo forestale dello Stato nasceva per
frenare il disboscamento selvaggio e regolamentarlo e di come,
nel 1969, nasceva il Corpo forestale regionale che ne acquisiva
funzioni e compiti, con un cambio di rotta attuale di fenomeni di
accentuata forestazione naturale a discapito dei pascoli montani,
abbandonati perché non più redditizi.
Violino ha poi citato i compiti dei forestali di controllo
antincendio e antibracconaggio, a cui si sono aggiunte nuove
emergenze con il traffico illecito di rifiuti, ma anche di rocce
da scavo, le emergenze agroalimentari e le materie delegate dalle
Procure. Ecco che ripensare al Corpo forestale si è reso
necessario per queste nuove sfide, ma anche per un progetto di
economicità anche in questo settore.
A questo proposito, la riorganizzazione è iniziata 15 mesi fa,
dietro precisa richiesta del presidente Tondo che ravvedeva una
sovradimensione del settore per le sue funzioni - ha evidenziato
l'assessore - con la separazione delle funzioni tra strutture
stabili con compiti tecnico-amministrativi e il Servizio del
Corpo forestale regionale a cui resta la vigilanza ambientale e
le varie nuove competenze.
Dall'assessore Garlatti - ha aggiunto Violino - per mantenere
l'equilibrio delle spese è arrivata la richiesta di tagliare da
altre parti, e così si è deciso di chiudere cinque stazioni
forestali e la struttura stabile del personale afferente al
Centro didattico e naturalistico di Basovizza, parte didattica,
non il Centro nel suo complesso. Perché l'aspetto didattico non è
prioritario per un Corpo forestale.
Presso l'ARPA esiste LAREA, ovvero il Laboratorio regionale di
educazione ambientale, struttura pubblica di primo livello di
didattica ambientale a cui si è pensato di far confluire il
Centro didattico di Basovizza. Questo in un quadro di
razionalizzazione delle strutture regionali e di evitare i
doppioni di cui ci riempiano tanto la bocca, ma poi non facciamo
nulla di concreto. Dal primo novembre il Centro triestino non
chiude, qui si contesta il passaggio di alcuni forestali da un
centro a un altro - ha concluso.
Da Garlatti, poi, a cui competono i passi amministrativi del
trasferimento, le cifre: nel 2007 i forestali regionali erano
283, saliti a 294 nel 2009 e oggi scesi a 276.
Levata di scudi, a questo punto, da parte dei consiglieri tanto
di centrosinistra quanto di centrodestra: l'assessore Violino non
conosce realmente cosa faccia il Centro di Basovizza e tanto meno
LAREA, che non è coinvolto con la tutela naturalistica, le
competenze sono differenti; se non fosse un Centro di eccellenza,
l'Unione europea non gli avrebbe stanziato 2,5 milioni di euro
oltre a quelli già assegnati dalla Regione; si parla di tutela
dell'ambiente ma l'assessore referente, Ciriani, non è stato
messo al corrente di nulla dal collega Violino e questo la dice
lunga sull'interesse che si riserva a Basovizza.
E ancora: non si ha idea di quale sarà realmente il vantaggio
economico dello spostamento dei forestali da un centro a un
altro; la riorganizzazione del settore deve avvenire secondo un
piano globale del personale che però manca, e questo oltretutto a
discapito di aree che restano completamente senza controllo; la
lettera firmata dal direttore del Personale afferma che il Centro
chiude con il primo novembre; non c'è traccia di un
coinvolgimento di LAREA; se si vogliono togliere le
sovrapposizioni allora si ricordi che la vigilanza agroalimentare
è un doppione del Nucleo antisofisticazioni e sanità (NAS) dei
carabinieri.
(foto, immagini tv)