PD: Iacop, legge Unioni Comuni montani confusa e pasticciata
(ACON) Trieste, 27 ott - COM/AB - Il consigliere regionale del
PD Franco Iacop giudica confusa e pasticciata la legge
sull'ordinamento locale in territorio montano e l'istituzione
delle Unioni dei Comuni montani, in quanto risultato di un
compromesso tutto interno alla maggioranza senza una reale
condivisione di obiettivi, che non definisce gli strumenti e le
strategie per il governo e l'attuazione di politiche di sviluppo
per le aree della montagna soggette a fenomeni di spopolamento e
di abbandono sociale, e con una crisi economica che si fa sentire
ancor di più nelle realtà periferiche della regione.
Nella legge sono riportati solo vaghi impegni per future riforme
più complete e organiche - afferma Iacop - e si manifesta la
penalizzazione dei Comuni riguardo le funzioni a diretto servizio
delle proprie comunità, concentrate in Unioni di Comuni
obbligatorie a forte guida verticistica nelle quali risalta il
ruolo forte dei Comuni di maggiore dimensione.
Il provvedimento legislativo, oltre a non avere le
caratteristiche essenziali di una riforma organica degli enti
montani, fa confusione nelle attribuzioni di risorse, di
competenza e di personale tra i nuovi soggetti di area vasta, che
tra l'altro aumentano da quattro a otto. Il tutto non porterà di
certo a una razionalizzazione e semplificazione gestionale, ma
soprattutto produrrà maggiori costi rispetto al sistema esistente.
Tutto questo - sostiene il consigliere del PD - rende la legge
che istituisce le otto Unioni montane una ulteriore occasione
mancata da Tondo e dalla sua maggioranza per attivare quanto
dichiarato e cioè una riforma profonda e complessiva dell'intero
sistema Regione-Autonomie locali, partendo proprio
dall'esperienza dei territori della montagna.
La norma, approvata senza alcun entusiasmo dalla maggioranza -
conclude Iacop - riflette comunque le profonde divisioni
politiche interne e risulta distante dall'intesa che era
intercorsa con i Comuni della montagna e in virtù della quale
Tondo aveva promesso anche il superamento dei commissariamenti
decisi dalla Giunta regionale e la restituzione del governo dei
territori montani alla rappresentanza democratica.
AB