Pdl: Colautti, libro Paolo Villaggio va contestualizzato
(ACON) Trieste, 27 ott - COM/AB - "La satira è la satira": il
consigliere regionale del Pdl Alessandro Colautti invita la
politica regionale e l'opinione pubblica friulana a valutare
complessivamente le frasi contestate riguardanti i friulani e i
loro "costumi" nell'oramai celebre "Mi dichi", scritto da Paolo
Villaggio per Mondadori.
Colautti, per riprendere il titolo di un famoso film fantozziano,
si colloca davvero "contro tutti": contro coloro che, magari
"senza aver letto il libro, fra l'altro altamente ironico e
tendente a uno humour graffiante e spesso paradossale, finiscono
per dare una lettura isolata e decontestualizzata alle frasi che
hanno determinato la spietata reazione dei friulani".
Secondo Colautti, insomma, al di là della "sacrosanta difesa del
diritto di satira che può arrivare anche a essere offensiva,
senza per questo finire davanti a un tribunale, è necessario
comprendere il contesto entro cui si collocano le dichiarazioni
incriminate", ovvero quello narrato dal libro: un
Fantozzi-Villaggio che va alla disperata ricerca della lingua
italiana che non c'è più, non è più conosciuta, non è più
valorizzata, non solo all'estero ma neppure in patria. Si tratta
pertanto di una "ferrea critica che castiga quanti stanno
lasciando morire la nostra lingua, la lingua di Dante, Petrarca,
Boccaccio, la lingua nazionale che è sempre meno vissuta e
sentita come simbolo di identità, quell'identità linguistica che
ha contribuito al processo culturale verso l'unità d'Italia, per
citare il Manzoni che sognava un'Italia che fosse una d'arme, di
lingua e di cor".
Per queste ragioni Colautti chiede a tutti un atteggiamento
moderato "perché le ragioni di fondo del libro satirico (cercasi
disperatamente lingua italiana) devono fungere da linee guida per
interpretare anche quei passi più paradossali e deformanti,
altrimenti si rischia non solo di far naufragare il diritto di
satira, ma di misconoscere una verità di fondo sulla nostra
lingua e quindi di indire nuove guerre sante che non hanno alcun
senso". Naturalmente, "la lingua friulana va tutelata e
valorizzata, tenendo presenta la differenza fra lingua-madre e le
altre tipologie linguistiche".