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UDC: Salvador, Unioni montane prima risposta di riorganizzazione

27.10.2011
17:41
(ACON) Trieste, 27 ott - COM/AB - "La legge approvata contiene una prima risposta alla necessità di riorganizzazione dei Comuni nell'area montana dopo la soppressione delle Comunità montane".

Lo afferma il consigliere regionale dell'UDC, relatore di maggioranza del provvedimento, Maurizio Salvador.

"La cosa più importante della legge - prosegue - è che vengono in ogni caso salvaguardati i piccoli Comuni, una istituzione essenziale nelle aree montane e viene garantita la possibilità di continuare a svolgere il loro ruolo storico di presidio primo e ultimo sul territorio, a difesa e rappresentanza delle rispettive comunità. È necessario arrivare all'Unione dei Comuni sia in montagna che in pianura, ma questo rappresenta un passaggio delicato e difficile, soprattutto quando in gioco è il rapporto tra territorio e rappresentanza politica. Raggiungere un giusto equilibrio nella rappresentanza quando una Unione è costituita da Comuni con popolazione e territorio molto diversi non è questione semplice. L'aver affermato il principio una testa un voto nel contesto di una maggioranza altamente qualificata per approvare lo statuto, va nel senso di istituire unioni condivise e non forzose".

"Nel percorso - prosegue l'esponente UDC - si dovrà prestare la massima attenzione a due aspetti. Il primo riguarda quello del personale dei Comuni da trasferirsi all'Unione montana: dovremo essere molto attenti alle ricadute negative che potranno derivare da questa decisione. Il secondo riguarda il tema della finanza e dei trasferimenti, prevedendo per il sistema montano forme di garanzia per l'entità dei trasferimenti stessi e tali da valorizzare la responsabilità degli Enti locali, puntando a un superamento dei finanziamenti di scopo e al raggiungimento di un quadro di autodeterminazione complessiva della spesa".

"Certo - sottolinea Maurizio Salvador - nel provvedimento ci sono limiti oggettivi e vedremo che cosa accadrà nei prossimi mesi, al momento dell'applicazione della legge. Noi come UDC, comunque, ritenevamo che andasse affrontata la riforma complessiva del sistema regionale delle autonomie locali per renderlo più agile e adatto ai mutamenti epocali di questi ultimi anni, e in quel contesto unitario affrontare anche il superamento delle Comunità montane".

"L'aver fissato in legge il termine del 30 giugno 2012 per completare anche nei territori non montani la riforma delle autonomie locali - conclude Maurizio Salvador - si rifà alla nostra richiesta iniziale, si collega alle dichiarazioni di riforma del sistema Regione preannunciate dal presidente Tondo il 27 settembre scorso, e costituisce un impegno serio per tutte le forze politiche e contemporaneamente l'occasione per apportare eventuali miglioramenti alla legge approvata che si rendessero necessari per le parti che trovassero difficoltà nell'applicazione".