UDC: Salvador, Unioni montane prima risposta di riorganizzazione
(ACON) Trieste, 27 ott - COM/AB - "La legge approvata contiene
una prima risposta alla necessità di riorganizzazione dei Comuni
nell'area montana dopo la soppressione delle Comunità montane".
Lo afferma il consigliere regionale dell'UDC, relatore di
maggioranza del provvedimento, Maurizio Salvador.
"La cosa più importante della legge - prosegue - è che vengono in
ogni caso salvaguardati i piccoli Comuni, una istituzione
essenziale nelle aree montane e viene garantita la possibilità di
continuare a svolgere il loro ruolo storico di presidio primo e
ultimo sul territorio, a difesa e rappresentanza delle rispettive
comunità. È necessario arrivare all'Unione dei Comuni sia in
montagna che in pianura, ma questo rappresenta un passaggio
delicato e difficile, soprattutto quando in gioco è il rapporto
tra territorio e rappresentanza politica. Raggiungere un giusto
equilibrio nella rappresentanza quando una Unione è costituita da
Comuni con popolazione e territorio molto diversi non è questione
semplice. L'aver affermato il principio una testa un voto nel
contesto di una maggioranza altamente qualificata per approvare
lo statuto, va nel senso di istituire unioni condivise e non
forzose".
"Nel percorso - prosegue l'esponente UDC - si dovrà prestare la
massima attenzione a due aspetti. Il primo riguarda quello del
personale dei Comuni da trasferirsi all'Unione montana: dovremo
essere molto attenti alle ricadute negative che potranno derivare
da questa decisione. Il secondo riguarda il tema della finanza e
dei trasferimenti, prevedendo per il sistema montano forme di
garanzia per l'entità dei trasferimenti stessi e tali da
valorizzare la responsabilità degli Enti locali, puntando a un
superamento dei finanziamenti di scopo e al raggiungimento di un
quadro di autodeterminazione complessiva della spesa".
"Certo - sottolinea Maurizio Salvador - nel provvedimento ci sono
limiti oggettivi e vedremo che cosa accadrà nei prossimi mesi, al
momento dell'applicazione della legge. Noi come UDC, comunque,
ritenevamo che andasse affrontata la riforma complessiva del
sistema regionale delle autonomie locali per renderlo più agile e
adatto ai mutamenti epocali di questi ultimi anni, e in quel
contesto unitario affrontare anche il superamento delle Comunità
montane".
"L'aver fissato in legge il termine del 30 giugno 2012 per
completare anche nei territori non montani la riforma delle
autonomie locali - conclude Maurizio Salvador - si rifà alla
nostra richiesta iniziale, si collega alle dichiarazioni di
riforma del sistema Regione preannunciate dal presidente Tondo il
27 settembre scorso, e costituisce un impegno serio per tutte le
forze politiche e contemporaneamente l'occasione per apportare
eventuali miglioramenti alla legge approvata che si rendessero
necessari per le parti che trovassero difficoltà
nell'applicazione".