PD: Menis, mantenere personale del servizio registrazione ricette
(ACON) Trieste, 27 ott - COM/AB - Un ultimo appello al buon
senso per salvare 19 posti di lavoro di giovani donne friulane e
per tutelare un'eccellenza del servizio sanitario regionale.
È quanto chiesto dal consigliere PD Paolo Menis, che ha portato
in Aula il caso del servizio registrazione ed elaborazione delle
ricette farmaceutiche che rischia di essere assegnato a una ditta
napoletana. Una scelta dettata da finalità meramente economiche,
secondo il democratico, che ha chiesto all'assessore Kosic la
revoca del bando che, tra l'altro, non tiene conto di un ordine
del giorno votato dallo stesso Consiglio regionale nel corso
dell'ultimo assestamento di bilancio
Purtroppo questa ormai è l'unica soluzione possibile - ha
ricordato Menis nel suo intervento - ma di certo si sarebbe
potuto agire meglio e prima se solo si fosse affrontato il
problema con meno superficialità.
Già mesi or sono infatti il PD aveva sollevato il problema con
un'interpellanza del collega Brussa, dal cui impegno era tradotto
l'ordine del giorno trasversale con cui veniva richiesto
l'inserimento della clausola sociale all'interno del bando. Una
soluzione condivisa che avrebbe consentito di valorizzare la
pluriennale esperienza delle operatrici, (molte delle quali
svolgono questo lavoro da più di dieci anni), preservando la
qualità di un servizio apprezzato dalle stesse ASL che ne erano
beneficiarie. Si tratta di qualcosa come un milione di ricette al
mese che dovrebbero essere portate fuori regione - con tutti i
rischi che questo comporta trattandosi di documenti fiscali - a
una ditta che ha fatto un'offerta per il servizio pari a un
quinto del prezzo per cui esso attualmente viene svolto. Una dato
che si commenta da solo.
Sarebbe bastato prorogare l'affidamento a Insiel in attesa
dell'avvento del passaggio alla forma elettronica delle
prescrizioni farmaceutiche e sfruttare questo periodo per la
formazione del personale, garantendo così il mantenimento dei
livelli occupazionali, un'esigenza prioritaria visto il difficile
periodo economico.
Finora l'interessamento dei vertici di Insiel e di diversi
assessori non ha prodotto i risultati sperati e anche per questo
una folta delegazione delle lavoratrici ha voluto testimoniare
con la propria presenza in Aula l'attaccamento al posto di lavoro.