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PD: Pupulin, cosa comporta ridurre l'IRAP regionale

02.11.2011
14:44
(ACON) Trieste, 2 nov - COM/RC - Riduzione dell'IRAP nelle critiche del consigliere regionale del PD Paolo Pupulin al presidente della Regione, Renzo Tondo, che il tre anni e mezzo di legislatura non sarebbe stato all'altezza degli impegni programmatici assunti in campagna elettorale.

In tempo di vacche magre - fa presente il consigliere di opposizione - viene al pettine lo scambio improvvido tra una riduzione generalizzata dell'IRAP e i tagli compensativi ad altri capitoli della spesa regionale. Il versante più probabile, per Pupulin, è quello dei finanziamenti alle imprese, in particolare ai fondi di rotazione o al sostegno alle attività di innovazione e ricerca, che però sono indispensabili per elevare la capacità di competere in un mercato sempre più allargato e difficile.

L'impostazione, per l'esponente del PD, è sbagliata e soprattutto ingiusta: sbagliata perché non selettiva e non funzionale a una crescita qualitativa del nostro sistema d'impresa, costretto com'è a competere in mercati che vedono protagonisti imprese e Paesi che godono di costi del lavoro e spesso anche delle materie prime inferiori ai nostri; ingiusta perché la gran parte della riduzione IRAP regionale finirà nelle tasche delle imprese grandi (che però devono essere in grado da sole di trovare la forza per uscire dalle difficoltà, non a spese dei mancati o di ridotti trasferimenti alle imprese medie e piccole) e del sistema finanziario.

Non tiene la giustificazione - prosegue Pupulin - che la riduzione IRAP diverrebbe un incentivo a privilegiare il territorio del Friuli Venezia Giulia negli investimenti nuovi da parte di imprese extra regionali. Unica motivazione plausibile del taglio resta il disarmo di fronte a un'impegnativa opera di sburocratizzazione e di semplificazione legislativa e regolamentare, tante volte evocata ma nei fatti mai affrontata con la dovuta determinazione.

E anche fosse che, con qualche miracolo finanziario, si riuscisse a non danneggiare le PMI, per il consigliere non mancherebbero capitoli di spesa sacrificati dalla riduzione delle entrate. Minori risorse che, fatalmente, finiranno con ridimensionare i servizi pubblici o a farli pagare di più ai cittadini.