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II Comm: approvato ddl accesso al credito per le imprese

08.11.2011
17:45
(ACON) Trieste, 8 nov - RC - Discussione generale e approvazione, in II Commissione consiliare, del disegno di legge presentato dall'assessore regionale Federica Seganti sul riordino degli strumenti di agevolazione all'accesso al credito da parte delle imprese operanti in Friuli Venezia Giulia.

Il provvedimento è passato con i voti favorevoli di Pdl, LN, UDC e Gruppo Misto, la contrarietà di SA-PRC e l'astensione di PD e Idv. A presentare il testo all'Aula in qualità di relatori di maggioranza saranno Paolo Santin del Pdl, Alessandro Tesolat dell'UDC e il presidente della Commissione, Federico Razzini della Lega Nord, mentre relatori di minoranza saranno Sandro Della Mea del PD, Enio Agnola di Idv e Roberto Antonaz di SA-PRC.

Il sistema proposto unifica nel Fondo di rotazione per iniziative economiche (FRIE) anche la gestione delle due sezioni costituite nel suo ambito, ovvero la Sezione per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei servizi e la Sezione per le garanzie a favore delle PMI.

La prima Sezione si configura come strumento complementare al FRIE, in quanto destinata a concedere finanziamenti a tasso agevolato negli ambiti non ammissibili a tale Fondo. Inoltre, sostituisce gli attuali fondi settoriali previsti per il comparto artigiano dalla legge regionale 12/2002 e per il comparto del commercio, del turismo e dei servizi dalla LR 29/2005, eliminando le sovrapposizioni e i vari comitati di gestione. Al contempo, con tale Sezione, la Regione può intervenire con misure più adatte alle imprese di minori dimensioni, rispetto a quelle del FRIE, anche nel settore industriale, nonché concedere finanziamenti mirati a promuovere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese o salvaguardare le esistenti.

La Sezione per le garanzie consolida la misura introdotta con la LR 11/2009, la cosiddetta legge anticrisi, rafforzandone da un lato il ruolo di sostegno di operazioni finanziarie a breve termine, di operazioni di consolidamento dei debiti e di altre operazioni di rimodulazione finanziaria e, dall'altro lato, estendendone il raggio di azione ai mutui per la realizzazione di investimenti.

Il disegno di legge assegna, dunque, al FRIE il compito di finanziare progetti di investimento di rilevanti dimensioni anche realizzati da grandi imprese, alla Sezione per lo sviluppo delle PMI e dei servizi il compito di finanziare iniziative di dimensione più contenuta sostenendo l'attività aziendale delle PMI, alla Sezione per le garanzie a favore delle PMI il compito di supportare con le proprie garanzie le PMI nelle azioni di consolidamento finanziario e nell'ottenimento della liquidità funzionale alla gestione dell'impresa, oltre che nella realizzazione di investimenti.

Il testo rinvia, infine, a un regolamento i criteri di attuazione degli interventi agevolativi sì da rendere più snello l'adeguamento alla normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato.

Prima del voto, Della Mea aveva detto che semplificazione dell'accesso al credito e sostegno al comparto economico sono positivi, ma teme impedimenti all'utilizzo reale del provvedimento. L'astensione è un segnale di apertura, ma critico; interverrà con degli emendamenti in Aula.

Il testo, invece, era stato difeso pienamente da Franco Baritussio (Pdl), che ha previsto effetti che saranno senza ombra di dubbio positivi per le imprese, e Mara Piccin (LN) che aveva sottolineato l'aspetto della semplificazione.

Agnola aveva motivato l'astensione parlando positivamente della volontà di mettere ordine, ma manteneva dubbi su tempi e modalità dell'accesso al credito.

Qualche dubbio anche per l'UDC tramite Tesolat, che aveva chiesto attenzione particolare all'articolo 10 (Comitato di gestione a cui è affidata l'amministrazione del FRIE e delle sue Sezioni) in quanto va approfondito l'equilibrio tra rappresentatività e velocità degli strumenti previsti.

Dissenso convinto, e unica voce fuori dal coro, per Antonaz, a detta del quale diverse imprese utilizzano positivamente le risorse per rilanciare occupazione, sviluppo e ricerca, ma molte hanno altre finalità e la politica doveva fare una selezione a monte. (immagini tv)