II Comm: approvato ddl accesso al credito per le imprese
(ACON) Trieste, 8 nov - RC - Discussione generale e
approvazione, in II Commissione consiliare, del disegno di legge
presentato dall'assessore regionale Federica Seganti sul riordino
degli strumenti di agevolazione all'accesso al credito da parte
delle imprese operanti in Friuli Venezia Giulia.
Il provvedimento è passato con i voti favorevoli di Pdl, LN, UDC
e Gruppo Misto, la contrarietà di SA-PRC e l'astensione di PD e
Idv. A presentare il testo all'Aula in qualità di relatori di
maggioranza saranno Paolo Santin del Pdl, Alessandro Tesolat
dell'UDC e il presidente della Commissione, Federico Razzini
della Lega Nord, mentre relatori di minoranza saranno Sandro
Della Mea del PD, Enio Agnola di Idv e Roberto Antonaz di SA-PRC.
Il sistema proposto unifica nel Fondo di rotazione per iniziative
economiche (FRIE) anche la gestione delle due sezioni costituite
nel suo ambito, ovvero la Sezione per lo sviluppo delle piccole e
medie imprese e dei servizi e la Sezione per le garanzie a favore
delle PMI.
La prima Sezione si configura come strumento complementare al
FRIE, in quanto destinata a concedere finanziamenti a tasso
agevolato negli ambiti non ammissibili a tale Fondo. Inoltre,
sostituisce gli attuali fondi settoriali previsti per il comparto
artigiano dalla legge regionale 12/2002 e per il comparto del
commercio, del turismo e dei servizi dalla LR 29/2005, eliminando
le sovrapposizioni e i vari comitati di gestione. Al contempo,
con tale Sezione, la Regione può intervenire con misure più
adatte alle imprese di minori dimensioni, rispetto a quelle del
FRIE, anche nel settore industriale, nonché concedere
finanziamenti mirati a promuovere la nascita e lo sviluppo di
nuove imprese o salvaguardare le esistenti.
La Sezione per le garanzie consolida la misura introdotta con la
LR 11/2009, la cosiddetta legge anticrisi, rafforzandone da un
lato il ruolo di sostegno di operazioni finanziarie a breve
termine, di operazioni di consolidamento dei debiti e di altre
operazioni di rimodulazione finanziaria e, dall'altro lato,
estendendone il raggio di azione ai mutui per la realizzazione di
investimenti.
Il disegno di legge assegna, dunque, al FRIE il compito di
finanziare progetti di investimento di rilevanti dimensioni anche
realizzati da grandi imprese, alla Sezione per lo sviluppo delle
PMI e dei servizi il compito di finanziare iniziative di
dimensione più contenuta sostenendo l'attività aziendale delle
PMI, alla Sezione per le garanzie a favore delle PMI il compito
di supportare con le proprie garanzie le PMI nelle azioni di
consolidamento finanziario e nell'ottenimento della liquidità
funzionale alla gestione dell'impresa, oltre che nella
realizzazione di investimenti.
Il testo rinvia, infine, a un regolamento i criteri di attuazione
degli interventi agevolativi sì da rendere più snello
l'adeguamento alla normativa comunitaria in materia di aiuti di
Stato.
Prima del voto, Della Mea aveva detto che semplificazione
dell'accesso al credito e sostegno al comparto economico sono
positivi, ma teme impedimenti all'utilizzo reale del
provvedimento. L'astensione è un segnale di apertura, ma critico;
interverrà con degli emendamenti in Aula.
Il testo, invece, era stato difeso pienamente da Franco
Baritussio (Pdl), che ha previsto effetti che saranno senza ombra
di dubbio positivi per le imprese, e Mara Piccin (LN) che aveva
sottolineato l'aspetto della semplificazione.
Agnola aveva motivato l'astensione parlando positivamente della
volontà di mettere ordine, ma manteneva dubbi su tempi e modalità
dell'accesso al credito.
Qualche dubbio anche per l'UDC tramite Tesolat, che aveva chiesto
attenzione particolare all'articolo 10 (Comitato di gestione a
cui è affidata l'amministrazione del FRIE e delle sue Sezioni) in
quanto va approfondito l'equilibrio tra rappresentatività e
velocità degli strumenti previsti.
Dissenso convinto, e unica voce fuori dal coro, per Antonaz, a
detta del quale diverse imprese utilizzano positivamente le
risorse per rilanciare occupazione, sviluppo e ricerca, ma molte
hanno altre finalità e la politica doveva fare una selezione a
monte.
(immagini tv)