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PD: continua opera smantellamento sviluppo montagna

10.11.2011
17:19
(ACON) Trieste, 10 nov - COM/AB - Sorge spontanea una domanda, che i consiglieri regionali del PD Sandro Della Mea e Enzo Marsilio intendono rivolgere al presidente carnico Tondo e alla sua maggioranza: come si può promuovere l'avvio e lo sviluppo di iniziative economiche e favorire la valorizzazione delle risorse umane e materiali dei territori montani se si continua a bloccare gli strumenti di gestione territoriale e progettuale di quelle aree? Ancora non si sa come si in tenderà governare i nuovi territori montani commissariati e spunta ora un disegno di legge per la "razionalizzazione di Agemont Spa", assegnato all'esame della I Commissione.

Di fatto, mentre aumenta la criticità della montagna, continua l'opera di smantellamento dei programmi e dei progetti di sviluppo della montagna. Come dire che quando è toccato a Tondo di far qualcosa per la sua montagna altro non ha saputo fare che imbarcarsi in progetti di riforma che alla fine invece si sono inceppati. Intanto non c'è più neanche quel poco di buono che c'era e per il futuro si vedrà.

Si legge nella proposta del disegno di legge che "come è noto la società Agemont si trova attualmente in una pericolosa situazione di stallo dell'attività". Bella scoperta.

"Dopo la paralisi creata con il commissariamento delle Comunità montane - hanno dichiarato Della Mea e Marsilio - non è minimamente accettabile che si pensi ora di ipotecare la chiusura dell'importante agenzia per lo sviluppo economico della Montagna.

Al di là delle note sibilline sulla necessità di coerenza con le determinazioni future dell'assetto istituzionale della montagna - hanno detto Della Mea e Marsilio - ciò che non si può discutere, ai fini del sostegno e rilancio dell'economia montana, è l'importanza strategica del ruolo di Agemont, cui bisogna mantenere in capo progetti e risorse. Vedremo dove si vuole parare, ma quel che è certo è che si deve smetterla di fare della sperimentazione a danno dei territori montani al solo scopo di non toccare gli altri più appetitosi bacini elettorali".