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PD: Brussa, volo Trieste-Roma costa più di una pensione minima

11.11.2011
10:40
(ACON) Trieste, 11 nov - COM/AB - Nei giorni scorsi i media regionali hanno dato ampio spazio al fatto che l'aeroporto di Ronchi dei Legionari chiuderà l'anno con il record di passeggeri e, dopo tanti anni di deficit, con un bilancio in attivo.

Rispetto a questo - osserva il consigliere regionale del PD Franco Brussa - non si può che essere soddisfatti dei risultati raggiunti, anche perché è giusto ricordare che in questi ultimi anni il Consiglio regionale, a più riprese, è stato protagonista di finanziamenti corposi nei confronti del nostro aeroporto regionale; finanziamenti che anche in riferimento all'acquisto delle azioni dell'ex Consorzio Aeroporto Friuli Venezia Giulia Spa, superano i 10 milioni di euro.

Dai dati snocciolati dagli amministratori dell'aeroporto si apprende anche che l'Alitalia quest'anno ha fatto la parte del leone, aumentando notevolmente i passeggeri, sia come numero assoluto, che in percentuale. È stato abbastanza singolare apprendere, però, proprio negli stessi giorni, che a partire dal primo novembre, ai passeggere dei voli interni Alitalia non offre più uno snack, ma solo acqua, the o caffé. Tempi di magra, evidentemente, come riporta un articolo di stampa che ne da notizia.

Peccato che questa iniziativa si scontri in maniera palese e incorrente anche con i costi dei biglietti dei voli Alitalia, che ormai agisce per i voli interni in regime di monopolio. È mai possibile allora - si chiede Brussa - che un biglietto in classe economica per Roma e ritorno possa costare la bellezza di 657,75 euro? Sì, dato che è quanto è stato richiesto a chi, giovedì scorso, intendeva prenotare un biglietto per il sabato successivo.

Più o meno la stessa cifra che questa settimana veniva richiesta a chi intendeva utilizzare lo stesso volo in partenza il venerdì, pur prenotandolo 2 giorni prima. Costo a cui vanno aggiunti i circa 20 euro di commissione quando si acquista un biglietto all'aeroporto o in un'agenzia (si risparmia solo via Internet dove il costo e di 5 euro circa).

Insomma, per chi ha un'urgenza e non è nella possibilità di prevedere con largo anticipo un viaggio andata e ritorno in giornata a Roma, il costo del volo è superiore alla cifra di una pensione minima e pari a un volo intercontinentale che si prenoti per tempo.

E stiamo parlando di una compagnia che è stata salvata dal fallimento dai contribuenti italiani.

Quello che poi stride e fa rabbia, è che per lo stesso volo, più o meno con gli stessi orari, da Venezia, negli stessi giorni, il costo medio era di 180 euro.

A questo punto c'è da chiedersi davvero come possa la nostra Regione continuare a investire milioni di euro ogni anno sul nostro aeroporto, per offrire un servizio attraente rispetto ad altre realtà aeroportuali a noi vicine, se è questa l'azione posta in essere dall'Alitalia.

Anche continuare a parlare del ruolo della regione Friuli Venezia Giulia quale piattaforma logistica per la nuova Europa, rischia di apparire ridicolo se queste sono le premesse.

Credo allora - conclude Brussa - sia urgente e necessario un intervento autorevole e non formale del presidente della Regione nei confronti della compagnia di bandiera, affinché modifichi la politica delle tariffe praticate da e per Ronchi dei Legionari. In questo senso auspicabile sarebbe anche un'audizione dei vertici di Alitalia e dell'aeroporto in Consiglio regionale, per affrontare queste e altre tematiche legate al futuro dell'aeroporto regionale, in previsione dell'ormai prossima discussione e approvazione della Finanziaria 2012.