Pdl: Camber, non trasferimento Federcalcio da Trieste a Palmanova
(ACON) Trieste, 11 nov - COM/AB - Il consigliere regionale del
Pdl Piero Camber ritorna, con un'interrogazione a risposta
immediata al presidente Tondo, sul tema Federcalcio da Trieste a
Palmanova.
Già dieci mesi fa, con due diverse interrogazioni (del 17 gennaio
e del 26 gennaio scorsi), di cui la seconda anche su
sollecitazione del presidente regionale del Coni Emilio Felluga,
si era rivolto al presidente della Regione e all'assessore allo
sport affinché intervenissero presso le autorità centrali del
calcio sul paventato trasferimento della sede Federcalcio da
Trieste a Palmanova. Le ragioni del trasferimento, espresse dal
presidente FGCI del FVG Burelli, risultavano risibili, essendo di
fatto solo il decentramento geografico della odierna sede
triestina.
I dirigenti delle società affiliate, cioè, non digerivano più il
doversi sobbarcare un viaggio per le riunioni e per portare le
carte. Di contro c'era: la regola federale, in Statuto, che
prevedeva le sedi regionali ubicate nei capoluoghi di regione; la
possibilità di ottenere per il trasferimento ben due siti
alternativi come la ex sede della Motorizzazione civile di via S.
Marco e i locali, nello stadio Rocco, che furono del Centro di
Medicina dello Sport. Quest'ultima opzione al costo d'affitto di
una cifra solo simbolica, praticamente gratis.
Arriviamo a oggi con le nuove dichiarazioni del presidente
Burelli: "Federcalcio a Palmanova da marzo. Trieste è fuori dal
mondo, in Friuli andrà meglio per tutti". Ci si chiede: cosa è
successo da gennaio a oggi per giustificare queste affermazioni
del presidente della FGCI del FVG?. Sembrerebbe che una decisione
del consiglio direttivo romano abbia superato il principio
secondo cui le sedi dei comitati regionali erano fissate nei
capoluoghi regionali, autorizzando a fissare la sede in località
diversa "in presenza di giustificati motivi".
Questi motivi, però, sono sempre quelli: la poca voglia del
consiglio direttivo regionale di venire a fare le riunioni
nell'attuale sede. Per il resto la vicenda assume contorni ancora
più preoccupanti di quelli che aveva in gennaio di quest'anno.
L'immobile di Palmanova dovrebbe essere acquistato dalla
Federcalcio nazionale e dato in affitto a quella regionale. Le
trattative in tal senso sono state già avviate. Il problema è che
il sito, attualmente, è occupato da un'attività alberghiera
munita di contratto ancora per quattro anni e che l'albergatrice,
giustamente, elenca le sue iniziative economiche per migliorare e
valorizzare l'azienda, anche in vista di un sostanzioso ritocco a
salire di un eventuale "beautiful exit".
E' chiaro, quindi, come la probabilmente esosa uscita di scena
dell'attività produttiva comporterà pure qualche perdita di posto
di lavoro. In conclusione, mentre la regola degli enti pubblici è
diventata quella di disfarsi dei patrimoni immobiliari sia per
fare cassa che per tagliare spese, la Federazione Italiana Gioco
Calcio, che si regge sul tesseramento di atleti e società, certo,
ma che è anche affiliata CONI, nel nostro caso in Friuli Venezia
Giulia punta all'acquisto di un immobile per un prezzo
verosimilmente sovrastimato, facendo anche perdere dei posti di
lavoro, solo per "la poca voglia dei dirigenti di viaggiare verso
Trieste" dove, peraltro, avrebbero una prestigiosa e comoda sede
gratis.
Non essendoci una ragione, un interesse plausibile per
giustificare la descritta operazione - conclude Camber - non si
capisce quindi il perché di tanta insistenza.