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Pdl: Camber, non trasferimento Federcalcio da Trieste a Palmanova

11.11.2011
15:32
(ACON) Trieste, 11 nov - COM/AB - Il consigliere regionale del Pdl Piero Camber ritorna, con un'interrogazione a risposta immediata al presidente Tondo, sul tema Federcalcio da Trieste a Palmanova.

Già dieci mesi fa, con due diverse interrogazioni (del 17 gennaio e del 26 gennaio scorsi), di cui la seconda anche su sollecitazione del presidente regionale del Coni Emilio Felluga, si era rivolto al presidente della Regione e all'assessore allo sport affinché intervenissero presso le autorità centrali del calcio sul paventato trasferimento della sede Federcalcio da Trieste a Palmanova. Le ragioni del trasferimento, espresse dal presidente FGCI del FVG Burelli, risultavano risibili, essendo di fatto solo il decentramento geografico della odierna sede triestina.

I dirigenti delle società affiliate, cioè, non digerivano più il doversi sobbarcare un viaggio per le riunioni e per portare le carte. Di contro c'era: la regola federale, in Statuto, che prevedeva le sedi regionali ubicate nei capoluoghi di regione; la possibilità di ottenere per il trasferimento ben due siti alternativi come la ex sede della Motorizzazione civile di via S. Marco e i locali, nello stadio Rocco, che furono del Centro di Medicina dello Sport. Quest'ultima opzione al costo d'affitto di una cifra solo simbolica, praticamente gratis.

Arriviamo a oggi con le nuove dichiarazioni del presidente Burelli: "Federcalcio a Palmanova da marzo. Trieste è fuori dal mondo, in Friuli andrà meglio per tutti". Ci si chiede: cosa è successo da gennaio a oggi per giustificare queste affermazioni del presidente della FGCI del FVG?. Sembrerebbe che una decisione del consiglio direttivo romano abbia superato il principio secondo cui le sedi dei comitati regionali erano fissate nei capoluoghi regionali, autorizzando a fissare la sede in località diversa "in presenza di giustificati motivi".

Questi motivi, però, sono sempre quelli: la poca voglia del consiglio direttivo regionale di venire a fare le riunioni nell'attuale sede. Per il resto la vicenda assume contorni ancora più preoccupanti di quelli che aveva in gennaio di quest'anno. L'immobile di Palmanova dovrebbe essere acquistato dalla Federcalcio nazionale e dato in affitto a quella regionale. Le trattative in tal senso sono state già avviate. Il problema è che il sito, attualmente, è occupato da un'attività alberghiera munita di contratto ancora per quattro anni e che l'albergatrice, giustamente, elenca le sue iniziative economiche per migliorare e valorizzare l'azienda, anche in vista di un sostanzioso ritocco a salire di un eventuale "beautiful exit".

E' chiaro, quindi, come la probabilmente esosa uscita di scena dell'attività produttiva comporterà pure qualche perdita di posto di lavoro. In conclusione, mentre la regola degli enti pubblici è diventata quella di disfarsi dei patrimoni immobiliari sia per fare cassa che per tagliare spese, la Federazione Italiana Gioco Calcio, che si regge sul tesseramento di atleti e società, certo, ma che è anche affiliata CONI, nel nostro caso in Friuli Venezia Giulia punta all'acquisto di un immobile per un prezzo verosimilmente sovrastimato, facendo anche perdere dei posti di lavoro, solo per "la poca voglia dei dirigenti di viaggiare verso Trieste" dove, peraltro, avrebbero una prestigiosa e comoda sede gratis.

Non essendoci una ragione, un interesse plausibile per giustificare la descritta operazione - conclude Camber - non si capisce quindi il perché di tanta insistenza.