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PD: caso ricette, dopo le promesse l'ennesima delusione

11.11.2011
15:42
(ACON) Trieste, 11 nov - COM/AB - Ci avevano sperato, le 19 lavoratrici dell'Insiel di Feletto finite sotto i riflettori per il caso ricette, e altrettanto aveva fatto il Gruppo consiliare regionale del Partito Democratico, che in questi mesi le aveva sostenute e aiutate nella battaglia per salvare il loro posto di lavoro. Ieri, purtroppo, un'altra amara sorpresa, la pubblicazione della determina di aggiudicazione definitiva del bando. Potrebbe essere la parola fine su una vicenda che, come temevamo, ha visto prevalere il linguaggio della burocrazia su quello della buona politica, fanno sapere in una nota congiunta i consiglieri PD che avevano seguito il caso, ma noi siamo decisi ad andare avanti e chiederemo un'audizione a Insiel per approfondire la vicenda. Tra loro Franco Brussa e Giorgio Baiutti che, per primi, avevano sollevato il caso con un'interpellanza alla vigilia dell'ultima sessione di assestamento di bilancio chiedendo l'inserimento della clausola sociale nel bando di gara con cui l'Amministrazione regionale cercava di esternalizzare il servizio. Un appello caduto nel vuoto ma ripreso, poche settimane dopo, in occasione della discussione in Aula dove, insieme ad altri colleghi del Gruppo e ad alcuni consiglieri di maggioranza, erano riusciti a far approvare un ordine del giorno che sancisse tale impegno. In mezzo tante promesse ma nessun fatto concreto. Così, quando Paolo Menis ha portato nuovamente in Aula la questione con un'interrogazione urgente, gli assessori Kosic e Garlatti hanno dovuto ammettere il loro totale immobilismo, a pochissimi giorni dall'aggiudicazione. Stretti dai tempi, si è tentato allora di coinvolgere direttamente il presidente Tondo. Nel corso di un intenso incontro tra le lavoratrici e i leader di partito sono potuti così emergere con chiarezza i molti altri elementi di valutazione a cui il PD aveva fatto riferimento, in primis quelli inerenti al pesante impatto sociale che la perdita del posto di lavoro avrebbe potuto comportare per 19 giovani donne, ma anche i dubbi sull'opportunità per la Regione di mettere a gara un servizio così delicato come quello del trattamento delle ricette farmaceutiche senza garanzie di qualità. Su queste basi sono stati gli stessi capigruppo a firmare un documento congiunto per chiedere a Tondo un intervento straordinario a tutela dell'interesse pubblico. Anche dal presidente però, gli sviluppi sperati non si sono visti. Resta l'amarezza per una brutta vicenda, conclusasi nel peggiore dei modi - proseguono i democratici - che non regala certo un'immagine positiva di una Giunta regionale che si è dimostrata incapace di tenere fede agli impegni presi, persino quelli proposti dai leader della sua stessa maggioranza. Da parte nostra, oltre alla massima solidarietà verso le lavoratrici coinvolte, c'è l'impegno a non dimenticarsi di loro e a cercare, con la collaborazione di tutti coloro che vorranno dare la loro disponibilità in tal senso, di trovare al più presto un percorso di ricollocazione professionale che possa valorizzare la loro esperienza.