PD: caso ricette, dopo le promesse l'ennesima delusione
(ACON) Trieste, 11 nov - COM/AB - Ci avevano sperato, le 19
lavoratrici dell'Insiel di Feletto finite sotto i riflettori per
il caso ricette, e altrettanto aveva fatto il Gruppo consiliare
regionale del Partito Democratico, che in questi mesi le aveva
sostenute e aiutate nella battaglia per salvare il loro posto di
lavoro. Ieri, purtroppo, un'altra amara sorpresa, la
pubblicazione della determina di aggiudicazione definitiva del
bando.
Potrebbe essere la parola fine su una vicenda che, come temevamo,
ha visto prevalere il linguaggio della burocrazia su quello della
buona politica, fanno sapere in una nota congiunta i consiglieri
PD che avevano seguito il caso, ma noi siamo decisi ad andare
avanti e chiederemo un'audizione a Insiel per approfondire la
vicenda.
Tra loro Franco Brussa e Giorgio Baiutti che, per primi, avevano
sollevato il caso con un'interpellanza alla vigilia dell'ultima
sessione di assestamento di bilancio chiedendo l'inserimento
della clausola sociale nel bando di gara con cui
l'Amministrazione regionale cercava di esternalizzare il
servizio. Un appello caduto nel vuoto ma ripreso, poche settimane
dopo, in occasione della discussione in Aula dove, insieme ad
altri colleghi del Gruppo e ad alcuni consiglieri di maggioranza,
erano riusciti a far approvare un ordine del giorno che sancisse
tale impegno. In mezzo tante promesse ma nessun fatto concreto.
Così, quando Paolo Menis ha portato nuovamente in Aula la
questione con un'interrogazione urgente, gli assessori Kosic e
Garlatti hanno dovuto ammettere il loro totale immobilismo, a
pochissimi giorni dall'aggiudicazione. Stretti dai tempi, si è
tentato allora di coinvolgere direttamente il presidente Tondo.
Nel corso di un intenso incontro tra le lavoratrici e i leader di
partito sono potuti così emergere con chiarezza i molti altri
elementi di valutazione a cui il PD aveva fatto riferimento, in
primis quelli inerenti al pesante impatto sociale che la perdita
del posto di lavoro avrebbe potuto comportare per 19 giovani
donne, ma anche i dubbi sull'opportunità per la Regione di
mettere a gara un servizio così delicato come quello del
trattamento delle ricette farmaceutiche senza garanzie di
qualità. Su queste basi sono stati gli stessi capigruppo a
firmare un documento congiunto per chiedere a Tondo un intervento
straordinario a tutela dell'interesse pubblico. Anche dal
presidente però, gli sviluppi sperati non si sono visti.
Resta l'amarezza per una brutta vicenda, conclusasi nel peggiore
dei modi - proseguono i democratici - che non regala certo
un'immagine positiva di una Giunta regionale che si è dimostrata
incapace di tenere fede agli impegni presi, persino quelli
proposti dai leader della sua stessa maggioranza. Da parte
nostra, oltre alla massima solidarietà verso le lavoratrici
coinvolte, c'è l'impegno a non dimenticarsi di loro e a cercare,
con la collaborazione di tutti coloro che vorranno dare la loro
disponibilità in tal senso, di trovare al più presto un percorso
di ricollocazione professionale che possa valorizzare la loro
esperienza.