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PD: Menis, la Regione intervenga per arginare invasione antenne

13.11.2011
09:55
(ACON) Trieste, 13 nov - COM/AB - Un'invasione di antenne, dalle 15.000 alle 20.000 in tutta Italia, secondo le proiezioni fatte dai tecnici dell'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente) e dell'Ispra (l'Istituto superiore per la ricerca ambientale), molte delle quali potrebbero nascere anche in Friuli Venezia Giulia. È questo il rischio concreto provocato dalla nuova normativa nazionale contenuta nel decreto sviluppo, che punta a modificare le regole per la misurazione dei campi elettromagnetici i cui limiti saranno aumentati del 30% per gli impianti radio-tv e del 70% per quelli di telefonia mobile. Si tratta di una decisione molto grave, che mette in pericolo la salute dei cittadini - avverte il consigliere regionale Paolo Menis (PD) - facendo perdere all'Italia uno dei pochi primati di cui essere orgogliosi, quello dei limiti più rigidi in questo settore. Non a caso l'allarme è stato raccolto anche dal Comune di Udine, dove ha trovato il sostegno bypartisan da parte delle maggiori forze politiche, che hanno chiesto alla Regione di fare pressioni sul Governo affinché questa decisione venga rivista. Autorevoli studi internazionali, come quello dello Iarc (International agency for research on cancer) e dello Stuk, l'autorità nazionale svedese per la sicurezza in materia di radiazioni e nucleare, hanno infatti ribadito in più occasioni la pericolosità dei campi elettromagnetici (CEM) per la salute umana, in particolare per quella dei bambini - ricorda Menis - sarebbe quindi da irresponsabili decidere di non intervenire. Anche perché in passato la Regione ha dimostrato attenzione verso questo problema, come dimostra l'approvazione di due ordini del giorno di cui lo stesso Menis si ero fatto promotore, in occasione della riordino della normativa di settore. Due atti importanti, finalizzati all'implementazione del monitoraggio dei CEM sul territorio regionale e al miglioramento delle attività informative in favore dei cittadini in tema di diffusione dei CEM e dei loro possibili effetti sull'uomo sia sotto il profilo biologico che sanitario, da cui auspico - conclude il consigliere del PD - che possa partire l'impegno del presidente Tondo e dell'assessore competente per chiedere un'immediata modifica del decreto.