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PD: Moretton, su scelte e promesse Tondo manca di coerenza

13.11.2011
10:04
(ACON) Trieste, 13 nov - COM/AB - C'era da aspettarselo che Tondo continuasse nella sua scomposta azione politica del fare e disfare. La denuncia è del capogruppo PD in Consiglio regionale Gianfranco Moretton, che afferma: dopo le roboanti promesse di tagli, e l'annuncio della chiusura di vari enti regionali e non, oggi attiva un clamoroso dietro front.

E lo fa come se nulla fosse accaduto in precedenza, promettendo alle organizzazioni sindacali di rivedere l'idea di fare un'Azienda unica sanitaria territoriale, disponibile ora, dopo le proteste, a farne anche tre; afferma anche di non avere intenzione di fare alcun accorpamento delle Camere di commercio perché, molto probabilmente e comunque dopo le rimostrante dei presidente camerali, si è reso conto che non è di competenza della Regione, bensì dello Stato.

Siamo certi che Tondo dovrà rivedere e ripensare le sue proposte bellicose di razionalizzazione perché anche gran parte degli organi da lui individuati, per diverse ragioni non potranno essere chiusi. Tutto ciò a ulteriore dimostrazione di una gran confusione e di un'incapacità di vedere la prospettiva con chiarezza, oltre a essere vittima delle divisioni della sua maggioranza, che ogni giorno si acuiscono sempre di più. Ora - aggiunge Moretton - come se si fosse risvegliato da un lungo sonno, Tondo scopre che l'accordo da noi contestato fatto coi ministri Tremonti e Calderoli per la compartecipazione delle Regioni all'abbattimento del debito, non è stato un buon affare. Dopo aver firmato l'accordo e trascorso inutilmente quasi un anno dalla nostra pressante richiesta di impugnare quel provvedimento perché penalizzante la nostra Regione, inventa un sistema empirico di congelamento di una parte di quell'accordo. Decide, per ora, di non dare attuazione alla riduzione della spesa per 370 milioni di euro destinati al fondo di solidarietà per il federalismo.

Ancorché tardivo, condividiamo lo spirito dell'azione di Tondo, anche se nutriamo forti dubbi sulla sua capacità di resistere ai richiami del Governo nazionale al rispetto dei patti sottoscritti. E, se tanto mi da tanto - conclude Moretton - non vorremmo che Tondo cedesse nell'impresa come ha già abbondantemente dimostrato nei confronti delle categorie e delle Camere di commercio, oltre che nei confronti della Lega Nord, che più volte l'ha costretto a ritornare sui suoi passi.