PD: Moretton, su scelte e promesse Tondo manca di coerenza
(ACON) Trieste, 13 nov - COM/AB - C'era da aspettarselo che
Tondo continuasse nella sua scomposta azione politica del fare e
disfare. La denuncia è del capogruppo PD in Consiglio regionale
Gianfranco Moretton, che afferma: dopo le roboanti promesse di
tagli, e l'annuncio della chiusura di vari enti regionali e non,
oggi attiva un clamoroso dietro front.
E lo fa come se nulla fosse accaduto in precedenza, promettendo
alle organizzazioni sindacali di rivedere l'idea di fare
un'Azienda unica sanitaria territoriale, disponibile ora, dopo le
proteste, a farne anche tre; afferma anche di non avere
intenzione di fare alcun accorpamento delle Camere di commercio
perché, molto probabilmente e comunque dopo le rimostrante dei
presidente camerali, si è reso conto che non è di competenza
della Regione, bensì dello Stato.
Siamo certi che Tondo dovrà rivedere e ripensare le sue proposte
bellicose di razionalizzazione perché anche gran parte degli
organi da lui individuati, per diverse ragioni non potranno
essere chiusi. Tutto ciò a ulteriore dimostrazione di una gran
confusione e di un'incapacità di vedere la prospettiva con
chiarezza, oltre a essere vittima delle divisioni della sua
maggioranza, che ogni giorno si acuiscono sempre di più.
Ora - aggiunge Moretton - come se si fosse risvegliato da un
lungo sonno, Tondo scopre che l'accordo da noi contestato fatto
coi ministri Tremonti e Calderoli per la compartecipazione delle
Regioni all'abbattimento del debito, non è stato un buon affare.
Dopo aver firmato l'accordo e trascorso inutilmente quasi un anno
dalla nostra pressante richiesta di impugnare quel provvedimento
perché penalizzante la nostra Regione, inventa un sistema
empirico di congelamento di una parte di quell'accordo. Decide,
per ora, di non dare attuazione alla riduzione della spesa per
370 milioni di euro destinati al fondo di solidarietà per il
federalismo.
Ancorché tardivo, condividiamo lo spirito dell'azione di Tondo,
anche se nutriamo forti dubbi sulla sua capacità di resistere ai
richiami del Governo nazionale al rispetto dei patti
sottoscritti. E, se tanto mi da tanto - conclude Moretton - non
vorremmo che Tondo cedesse nell'impresa come ha già
abbondantemente dimostrato nei confronti delle categorie e delle
Camere di commercio, oltre che nei confronti della Lega Nord, che
più volte l'ha costretto a ritornare sui suoi passi.