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PD: rifugio Zacchi chiude perché Giunta permette che ciò accada

15.11.2011
13:44
(ACON) Trieste, 15 nov - COM/AB - "Il gestore del rifugio Zacchi getta la spugna. Avevamo chiesto al presidente Tondo di spiegare come mai fosse stato fissato un prezzo di base d'asta così alto per l'affidamento del rifugio Zacchi e quanto avrebbe dovuto incassare una struttura del genere per poter pagare un affitto di tali proporzioni. Purtroppo il presidente non si è degnato neppure di rispondere", commentano indignati i consiglieri regionali del PD Sandro Della Mea e Enzo Marsilio.

"Se non si vuole rispondere a noi pazienza, ma non è possibile ignorare ora l'amarezza del gestore costretto a chiudere".

"Non si può neanche pensare che lo storico rifugio delle Alpi Giulie rischi di restare chiuso - aggiungono Della Mea e Marsilio. Chi, come l'attuale gestore, desidera restare in montagna per coltivare le proprie passioni deve poter continuare a farlo. Quando si parla di montagna, i calcoli di tipo economico sono del tutto fuori luogo. Se si pensa alla convenienza i primi a doversene andare sono proprio i montanari. Quando si parla di rifugi e alpeggi si parla di alta quota e chi non dimostra la necessaria e dovuta sensibilità di approccio faccia a meno di occuparsene". "Che Tondo intervenga subito - concludono i due consiglieri PD della Montagna - per fare in modo che l'attuale gestore possa continuare a fare il proprio lavoro con la passione che tutti gli riconoscono, e faccia contestualmente una riflessione sulla poca sensibilità che purtroppo si sta dimostrando ogni giorno nei confronti della montagna. Se proprio qualcuno deve gettare la spugna non è certo chi lo gestisce ma chi, come Tondo e Violino, permette che certe cose possano accadere".