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PD: Brussa, riduzione consiglieri necessaria ma metodo sbagliato

15.11.2011
18:41
(ACON) Trieste, 15 nov - COM/AB - I consiglieri regionali del Partito Democratico Brussa, Iacop, Tesini e Travanut, componenti la V Commissione, hanno espresso un voto di astensione in merito alla proposta di legge del PdL di riduzione del numero dei consiglieri regionali.

"Un voto che - come spiega Brussa - vuole essere la sintesi tra la condivisione dell'opportunità di riduzione dei componenti del Consiglio regionale, da tempo perseguita dal PD, e la contrarietà ai contenuti e alle modalità della scelta fatta.

"Infatti - ricorda l'esponente PD - si è voluto insistere sul prevedere la composizione del prossimo Consiglio regionale prendendo a riferimento il numero dei residenti (che passa ora da un consigliere ogni 20.000 abitanti a uno ogni 25.000), anziché stabilire, come da noi sollecitato, un numero fisso di 48, come nella nostra proposta di legge.

"A nostro parere - prosegue Brussa - la scelta fatta dalla maggioranza, se definitivamente approvata in Consiglio regionale, porterà a non pochi problemi di applicazione e, a elezioni avvenute, potrà anche essere oggetto di contestazioni e ricorsi, sia a livello di singolo collegio, che di ripartizione complessiva. Infatti, solo il riferimento, come già è oggi nel nostro Statuto, ai dati del censimento, appare garanzia di correttezza e inattaccabilità giuridica. La proposta del Pdl fa invece riferimento al dato Istat dell'anno precedente. Non a caso - ricorda l'esponente PD - gli stessi uffici del Servizio elettorale regionale avevano sottolineato, con una nota, l'opportunità e la preferenza a predeterminare il numero dei consiglieri.

"Merita inoltre ricordare che tutte le altre Regioni hanno un numero di consiglieri fissato in legge. La decisine assunta dalle forze politiche di maggioranza - sottolinea Brussa - mette a nudo le contraddizioni del centrodestra regionale, costretto a modificare la propria iniziale proposta (aveva previsto in 50 il numero fisso di componenti il Consiglio regionale) perché spiazzato dalle dichiarazioni del presidente Tondo che, analogamente al PD, aveva chiesto che il prossimo Consiglio regionale fosse composta da 48 consiglieri".

Brussa rivendica dunque non solo la bontà della proposta PD, ma anche il fatto che essa è stata depositata più di un anno fa, a dimostrazione che, diversamente dagli altri, il Gruppo PD si era fatto carico di un sentire della gente ben prima che la questione costi della politica assumesse i toni attuali e ben prima che un decreto legge del Governo (che è dell'agosto scorso) obbligasse le Regioni, entro 6 mesi, a ridurre drasticamente il numero dei propri consiglieri.