PD: Brussa, riduzione consiglieri necessaria ma metodo sbagliato
(ACON) Trieste, 15 nov - COM/AB - I consiglieri regionali del
Partito Democratico Brussa, Iacop, Tesini e Travanut, componenti
la V Commissione, hanno espresso un voto di astensione in merito
alla proposta di legge del PdL di riduzione del numero dei
consiglieri regionali.
"Un voto che - come spiega Brussa - vuole essere la sintesi tra
la condivisione dell'opportunità di riduzione dei componenti del
Consiglio regionale, da tempo perseguita dal PD, e la contrarietà
ai contenuti e alle modalità della scelta fatta.
"Infatti - ricorda l'esponente PD - si è voluto insistere sul
prevedere la composizione del prossimo Consiglio regionale
prendendo a riferimento il numero dei residenti (che passa ora da
un consigliere ogni 20.000 abitanti a uno ogni 25.000), anziché
stabilire, come da noi sollecitato, un numero fisso di 48, come
nella nostra proposta di legge.
"A nostro parere - prosegue Brussa - la scelta fatta dalla
maggioranza, se definitivamente approvata in Consiglio regionale,
porterà a non pochi problemi di applicazione e, a elezioni
avvenute, potrà anche essere oggetto di contestazioni e ricorsi,
sia a livello di singolo collegio, che di ripartizione
complessiva. Infatti, solo il riferimento, come già è oggi nel
nostro Statuto, ai dati del censimento, appare garanzia di
correttezza e inattaccabilità giuridica. La proposta del Pdl fa
invece riferimento al dato Istat dell'anno precedente. Non a caso
- ricorda l'esponente PD - gli stessi uffici del Servizio
elettorale regionale avevano sottolineato, con una nota,
l'opportunità e la preferenza a predeterminare il numero dei
consiglieri.
"Merita inoltre ricordare che tutte le altre Regioni hanno un
numero di consiglieri fissato in legge. La decisine assunta dalle
forze politiche di maggioranza - sottolinea Brussa - mette a nudo
le contraddizioni del centrodestra regionale, costretto a
modificare la propria iniziale proposta (aveva previsto in 50 il
numero fisso di componenti il Consiglio regionale) perché
spiazzato dalle dichiarazioni del presidente Tondo che,
analogamente al PD, aveva chiesto che il prossimo Consiglio
regionale fosse composta da 48 consiglieri".
Brussa rivendica dunque non solo la bontà della proposta PD, ma
anche il fatto che essa è stata depositata più di un anno fa, a
dimostrazione che, diversamente dagli altri, il Gruppo PD si era
fatto carico di un sentire della gente ben prima che la questione
costi della politica assumesse i toni attuali e ben prima che un
decreto legge del Governo (che è dell'agosto scorso) obbligasse
le Regioni, entro 6 mesi, a ridurre drasticamente il numero dei
propri consiglieri.