V Comm: approvata legge voto su riduzione numero consiglieri
(ACON) Trieste, 15 nov - MPB - La V Commissione - presidente
Roberto Marin (Pdl) - ha approvato a maggioranza il testo
unificato formulato dal Comitato ristretto sulla nuova proposta
del Pdl, firmata Galasso, che fa sintesi delle tre proposte di
legge nazionale presentate dal PD, dal Pdl e la terza a firma di
Rosolen e Ciani. Un'unica norma a modifica dell'art.13 dello
Statuto, che nella riformulazione stabilisce che il numero dei
consiglieri regionali è determinato in ragione di uno ogni 25.000
abitanti, o frazioni superiori a 10.000, secondo i dati desunti
dall'ultima rilevazione ufficiale dell'ISTAT antecedente il
decreto di convocazione dei comizi elettorali. Il testo attuale
fissa tale soglia a un consigliere ogni 20.000 abitanti.
La norma ha avuto il favore di Pdl, LN, UDC, Asquini (Misto) e
Ferone (Pens), l'astensione del PD e il voto contrario di SA e
Idv.
Relatori di maggioranza, per l'Aula, saranno Pedicini (Pdl) e
Brussa (PD), mentre di minoranza saranno Corazza (Idv) e
Kocjiancic (SA-PRC).
La relazione sul lavoro del Comitato ristretto da parte di
Pedicini e gli interventi dei consiglieri nella discussione
generale hanno evidenziato anche alcuni aspetti problematici e le
ragioni delle diverse posizioni.
La riduzione del numero dei consiglieri non è scevra di
conseguenze sul piano pratico - ha affermato Pedicini,
ricordando l'iter di approvazione che la proposta di legge voto
avrà una volta inoltrata al Parlamento (doppia lettura di Camera
e Senato) e il fatto che i due rami del Parlamento non hanno
alcun obbligo di seguire i contenuti della legge regionale.
Pedicini si è anche soffermato sul perché della scelta del dato
anagrafico Istat in luogo di quello derivante dal censimento, in
quanto più aderente all'attualità del momento.
I consiglieri Corazza, prima, e poi Kocijancic hanno motivato la
contrarietà dei rispettivi gruppi. In particolare Corazza si è
detto preoccupato che più che i costi della politica sia toccata
la rappresentatività democratica: questa riduzione potrebbe
bloccare il ricambio della classe politica e mettere ancora più
in difficoltà i piccoli Gruppi nello svolgimento dei lavori dei
vari organi consiliari. Il criterio demografico non può essere
l'unico; per ridurre i costi meglio puntare, a suo dire,
sull'efficienza e sulla riduzione della burocrazia, considerando
vitalizi e indennità e il discorso degli assessori esterni. Per
Kocijancic il lavoro non è stato costruito su un criterio di
adeguatezza e funzionalità, ma con l'obiettivo di arrivare a un
risultato sulla spinta delle posizioni prese dal presidente
Tondo. Resto contrario a questa impostazione e a questa proposta
di modifica così formulata, ha concluso.
È una proposta che contempera le esigenze - ha affermato Galasso
ricordando che nell'indicare il rapporto 1 a 25.000 si sono
considerate tutte le ipotesi. Per Sasco (UDC) il contenuto è
equilibrato e garantisce una adeguata rappresentanza al
territorio. Narduzzi (LN) ha salutato con favore la riduzione del
numero dei consiglieri, ma ritiene sia l'ennesimo buon esempio
della nostra regione che potrebbe non essere seguito dalle altre
Speciali e non avere effetto sui conti pubblici. Una decisione
che comunque andava presa.
L'astensione del PD è stata motivata dal consigliere Tesini
secondo il quale il testo, pur recependo lo spirito della
proposta originaria del suo gruppo, non la rispecchia nelle
modalità. Tesini, inoltre, preferendo il riferimento al
censimento piuttosto che l'Istat, ha sottolineato che meglio
sarebbe stato recepire l'articolo 12 dello Statuto, considerando
vecchia l'impostazione di lasciare al Parlamento la
determinazione del numero dei componenti il nostro Consiglio
regionale, punto questo su cui ha concordato anche Pedicini.
Per il PD sono intervenuti anche Brussa e Travanut, sottolineando
che la proposta del Gruppo di un numero fisso di consiglieri
metterebbe la regione alla pari delle altre che già lo hanno.
Infine, Pedicini, pur rimanendo critico, ha affermato che votare
questa proposta ha il significato immediatamente comprensibile
che la politica vuole cambiare.
(immagini tv)