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V Comm: approvata legge voto su riduzione numero consiglieri

15.11.2011
18:39
(ACON) Trieste, 15 nov - MPB - La V Commissione - presidente Roberto Marin (Pdl) - ha approvato a maggioranza il testo unificato formulato dal Comitato ristretto sulla nuova proposta del Pdl, firmata Galasso, che fa sintesi delle tre proposte di legge nazionale presentate dal PD, dal Pdl e la terza a firma di Rosolen e Ciani. Un'unica norma a modifica dell'art.13 dello Statuto, che nella riformulazione stabilisce che il numero dei consiglieri regionali è determinato in ragione di uno ogni 25.000 abitanti, o frazioni superiori a 10.000, secondo i dati desunti dall'ultima rilevazione ufficiale dell'ISTAT antecedente il decreto di convocazione dei comizi elettorali. Il testo attuale fissa tale soglia a un consigliere ogni 20.000 abitanti.

La norma ha avuto il favore di Pdl, LN, UDC, Asquini (Misto) e Ferone (Pens), l'astensione del PD e il voto contrario di SA e Idv.

Relatori di maggioranza, per l'Aula, saranno Pedicini (Pdl) e Brussa (PD), mentre di minoranza saranno Corazza (Idv) e Kocjiancic (SA-PRC).

La relazione sul lavoro del Comitato ristretto da parte di Pedicini e gli interventi dei consiglieri nella discussione generale hanno evidenziato anche alcuni aspetti problematici e le ragioni delle diverse posizioni.

La riduzione del numero dei consiglieri non è scevra di conseguenze sul piano pratico - ha affermato Pedicini, ricordando l'iter di approvazione che la proposta di legge voto avrà una volta inoltrata al Parlamento (doppia lettura di Camera e Senato) e il fatto che i due rami del Parlamento non hanno alcun obbligo di seguire i contenuti della legge regionale. Pedicini si è anche soffermato sul perché della scelta del dato anagrafico Istat in luogo di quello derivante dal censimento, in quanto più aderente all'attualità del momento.

I consiglieri Corazza, prima, e poi Kocijancic hanno motivato la contrarietà dei rispettivi gruppi. In particolare Corazza si è detto preoccupato che più che i costi della politica sia toccata la rappresentatività democratica: questa riduzione potrebbe bloccare il ricambio della classe politica e mettere ancora più in difficoltà i piccoli Gruppi nello svolgimento dei lavori dei vari organi consiliari. Il criterio demografico non può essere l'unico; per ridurre i costi meglio puntare, a suo dire, sull'efficienza e sulla riduzione della burocrazia, considerando vitalizi e indennità e il discorso degli assessori esterni. Per Kocijancic il lavoro non è stato costruito su un criterio di adeguatezza e funzionalità, ma con l'obiettivo di arrivare a un risultato sulla spinta delle posizioni prese dal presidente Tondo. Resto contrario a questa impostazione e a questa proposta di modifica così formulata, ha concluso.

È una proposta che contempera le esigenze - ha affermato Galasso ricordando che nell'indicare il rapporto 1 a 25.000 si sono considerate tutte le ipotesi. Per Sasco (UDC) il contenuto è equilibrato e garantisce una adeguata rappresentanza al territorio. Narduzzi (LN) ha salutato con favore la riduzione del numero dei consiglieri, ma ritiene sia l'ennesimo buon esempio della nostra regione che potrebbe non essere seguito dalle altre Speciali e non avere effetto sui conti pubblici. Una decisione che comunque andava presa.

L'astensione del PD è stata motivata dal consigliere Tesini secondo il quale il testo, pur recependo lo spirito della proposta originaria del suo gruppo, non la rispecchia nelle modalità. Tesini, inoltre, preferendo il riferimento al censimento piuttosto che l'Istat, ha sottolineato che meglio sarebbe stato recepire l'articolo 12 dello Statuto, considerando vecchia l'impostazione di lasciare al Parlamento la determinazione del numero dei componenti il nostro Consiglio regionale, punto questo su cui ha concordato anche Pedicini.

Per il PD sono intervenuti anche Brussa e Travanut, sottolineando che la proposta del Gruppo di un numero fisso di consiglieri metterebbe la regione alla pari delle altre che già lo hanno.

Infine, Pedicini, pur rimanendo critico, ha affermato che votare questa proposta ha il significato immediatamente comprensibile che la politica vuole cambiare.

(immagini tv)