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CR: dimissioni Kosic, consiglieri opposizione (8)

22.11.2011
16:07
(ACON) Trieste, 22 nov - RC - Dimissioni non inaspettate, quelle di Kosic da assessore regionale alla Salute, per i consiglieri dei gruppi di opposizione che se non hanno mancato di fargli gli auguri di pronta guarigione, non hanno potuto esimersi dal criticarne l'operato dei circa tre anni di mandato.

Dimissioni attese perché gli attacchi gli sono giunti anche da esponenti della maggioranza, hanno spiegato un po' tutti, da Corazza per Italia dei Valori, Pustetto e Kocijancic per Sinistra Arcobaleno, Colussi per Cittadini-Libertà civica, Moretton per il Partito Democratico. La decisione probabilmente è maturata anche per una divergenza di vedute con il presidente Tondo quanto alla creazione di una unica Azienda sanitaria. E proprio a Tondo è stato chiesto di relazionare al Consiglio sulle reali intenzioni di riforma pensate per il comparto sanitario, dunque di non decidere in solitudine su una questione così importante per tutto il territorio.

Se, poi, per Corazza esiste già il vero sostituto di Kosic, che non sarebbe il presidente Tondo ma l'appena dimessosi direttore centrale della Sanità, che Corazza ha definito assessore ombra, per Pustetto è grave la mancanza di dialogo che Kosic registrava con gli operatori del settore e a cui poco serviva il libro verde, inoltre la mole di lavoro che ora attende Tondo non è di poco conto e, al pari di Colussi, si augura che il presidente riesca a gestire tutti gli impegni di quello che è il settore più delicato della Regione.

Kocijancic registra tanti discorsi, ma solo ideologici, sull'area vasta, mentre bisogna confrontarsi su una proposta concreta, e Moretton ha allargato il discorso alla riforma degli assessori, che per il PD devono passare da 10 a 8. Ha poi fatto l'elenco delle cose non realizzate da Kosic, dal Piano sanitario 2010-2012 a quello per l'emergenza oncologica, quello materno-infantile e quello delle cure palliative, dall'accreditamento fermo da due anni e così pure il sistema informatico sanitario alla perdita di molti progetti di ricerca nazionali, la mancanza di dati sulla qualità delle prestazioni per un mero controllo burocratico, le difficoltà che registrano gli ospedali.

(segue)