CR: servizi sociali, approvata legge e fine lavori (11)
(ACON) Trieste, 22 nov - MPB/RC - L'Aula ha approvato a
maggioranza il testo di modifica della normativa regionale in
materia di accesso alle prestazioni sociali con 29 voti
favorevoli di Pdl, LN, UDC, Asquini (Misto), Ferone (Part.Pens) e
Rosolen (UAR). Compatto il no dell'opposizione: 20 i voti
contrari di PD, Idv, SA. Nessun astenuto.
Durante l'esame del testo non è stato accolto nessun emendamento
dell'opposizione.
Hanno avuto il voto favorevole dell'Aula gli emendamenti della
Giunta e della maggioranza.
All'articolo 7, accolta la modifica giuntale riguardante i
requisiti dei beneficiari dell'assegnazione degli alloggi di
edilizia sovvenzionata, e che così viene riscritto.
L'assegnazione degli alloggi, perciò, può essere disposta in
favore di: cittadini italiani; cittadini di Stati appartenenti
all'Ue regolarmente soggiornanti in Italia e loro familiari;
titolari di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo
periodo. Per tutti vale il dato che siano residenti da almeno 24
mesi nel territorio regionale.
Mantenuto anche il controverso articolo 9, che le opposizioni
volevano sopprimere con due emendamenti respinti. L'assessore ha
sottolineato che con questo articolo i benefici della legge sono
estesi anche agli extracomunitari non lungamente soggiornanti,
residenti. Molinaro, inoltre, a proposito di un emendamento di
Codega (PD) per la modifica dell'articolo 10, con il quale veniva
richiesta la riapertura dei termini per la presentazione delle
domande per l'accesso ai benefici, non ha escluso che questa
possa avvenire in futuro: ci potrà essere un approfondimento - ha
detto - ma al momento non possiamo accogliere la proposta non
sapendo cosa costi e come possa essere applicata.
Accolto anche un emendamento della maggioranza a firma
Galasso(Pdl), Narduzzi (LN), Sasco (UDC), Asquini (Misto) che
consente di procedere alla nomina del direttore centrale della
salute e uno, di De Mattia (LN) riguardante le norme finanziarie.
In precedenza le dichiarazioni di voto.
Alessandro Corazza (Idv) aveva parlato della legge quale pagina
buia della Regione, ricca di elementi di discriminazione, come
l'articolo 9 che pone termini di residenza degli stranieri in
Italia e in regione. Si è fatta una contrattazione sui diritti
civili che non dovrebbe mai esistere. La norma crea differenze
sociali e discriminazioni verso chi ci vive accanto, persone che
non potranno che violare la legalità per come si sta legiferando
in loro sfavore.
La contrarietà del PD, spiegata da Codega, si basa sul fatto che
si sta intervenendo sui diritti essenziali della persona quando
ci sono sentenze che affermano che su questo campo non si possono
fare discriminazioni. Sostenere che la Regione può agire sul
fattore residenza è giuridicamente sbagliato. Inoltre ci sono
un'idea politica e una lettura del fenomeno immigrazione
completamente distorte. Bisogna recuperare il senso di comunità -
ha detto Codega - e farci carico di chi ci è vicino, o avremo
perso ogni elemento di civiltà.
Legge che nasce per ovviare a evidenti errori in cui si è
incappati per fare favori a una parte della maggioranza; è un
correre ai ripari - così Pustetto (SA). Ma sempre per obblighi di
coalizione, si sono fatte scelte solo parziali. Si tratta
comunque di un lavoro inutile del Consiglio regionale in quanto
saremo costretti a ritornare sull'argomento. E questo è un mal
lavorare, perché non si fa il bene del territorio.
I lavori riprenderanno domani mattina alle 10.00 con il Question
Time, cui seguirà l'esame della proposta di legge nazionale di
modifica dello Statuto concernente la riduzione del numero dei
consiglieri regionali.
(fine)