CR: riduzione consiglieri, relatore minoranza Corazza (5)
(ACON) Trieste, 23 nov - RC - Non agire per tutelare gli
interessi del proprio partito, bensì dei cittadini e dunque la
giusta rappresentanza. Lo ha affermato l'ultimo relatore di
minoranza, Alessandro Corazza per Idv, che considera le parole
del presidente Tondo sull'argomento il mero inizio della campagna
elettorale per le prossime elezioni regionali, inoltre teme che
si sia solo fatto perdere tempo alle Commissioni per qualcosa che
molti auspicano non vada realmente a buon fine.
La riduzione del numero dei consiglieri regionali tocca, in
realtà, due aspetti importantissimi: la rappresentanza
democratica dei cittadini e la funzionalità dell'Assemblea
stessa. E solo indirettamente conseguirà una riduzione dei costi.
Perché se di costi della politica si trattasse, allora ci
sarebbero altre vie, come ritoccare i giorni computati ai fini
del rimborso spese riportandoli da 21 a 18 o commisurandoli alle
effettive spese sostenute; ridurre le indennità; metter mano
all'ingiusto privilegio del vitalizio; istituire un controllo
all'ammissibilità delle spese dei gruppi consiliari e
all'assegnazione discrezionale delle risorse pubbliche a soggetti
spesso non meritevoli.
Corazza ha rammentato anche che fu proprio il suo gruppo, già ad
agosto 2010, a presentare per primo una proposta che va ad
abolire i vitalizi dei consiglieri regionali e l'indennità di
fine mandato, ma che la maggioranza ha scelto di non affrontare
mentre garantirebbero una risposta concreta all'esigenza di
tagliare le spese ingiuste del Consiglio.
Invece un consesso composto da meno rappresentanti dei cittadini
non potrà garantire l'attività di controllo e di valutazione che
permette che le scelte siano il più possibile corrispondenti ai
reali bisogni dei cittadini e siano volte alla trasparenza e
all'efficacia. Ad avvantaggiarsi saranno, invece, i grandi
partiti nonché i politici di lunga data che, forti delle
preferenze che gli derivano da anni di attività politica,
rimarranno intoccati da questa riforma. L'effetto, in sostanza,
sarà la mancanza di ricambio generazionale e della classe
politica.
Oltre a ciò, c'è la questione dei tempi necessari
all'approvazione definitiva di questa legge. Perché il nuovo
governo tecnico ha altre priorità rispetto a questo argomento, e
perché ci vuole il doppio passaggio in Parlamento e a seguire si
dovrà rimettere mano anche alla legge elettorale regionale e ai
regolamenti, tutte questioni da mettere in agenda per il 2013, ma
che non è sicuro si riusciranno a portare a termine.
Altro argomento che rientra nell'agenda politica nazionale, ma
anche regionale dopo quanto detto dal presidente Tondo a
settembre, è l'abolizione delle Province. Perciò per Corazza c'è
la concreta possibilità che si va a ridurre il numero dei
consiglieri regionali, ma in un prossimo domani si dovrà
riaumentarlo per dare risposta alle nuove competenze che avrà il
Consiglio regionale stesso.
Noi siamo una Regione a Statuto speciale - ha ricordato Corazza.
Tra le varie competenze esclusive, abbiamo trasporto, sanità,
ordinamento degli enti locali. Ciò comporta maggiori competenze e
di conseguenza più amministratori rispetto a una Regione a
Statuto ordinario, perché ci sono più cose da fare, più deleghe,
più spese. E con l'attuazione del federalismo, le competenze
saranno sempre di più. Allora si dovrà ripensare
all'organizzazione del nostro Consiglio regionale in senso
opposto a quello che si sta facendo.
Infine, il relatore ha affrontato il tema del ricambio della
classe politica e i limiti ai mandati: riducendo le persone che
potrebbero essere elette, alla fine si terrebbero fuori quelle
che non hanno una posizione già consolidata come i giovani, le
donne, la società civile. La classe politica, insomma, sarebbe
ancora più una casta e ancora più lontana dai cittadini perché
non ne conoscerebbe i problemi. Per garantire il ricambio, si
dovrebbe aumentare il numero dei consiglieri regionali riducendo,
piuttosto, le indennità e i rimborsi spesa e cancellando i
privilegi come l'attuale sistema dei vitalizi.
(segue)