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CR: riduzione consiglieri, relatore minoranza Corazza (5)

23.11.2011
12:16
(ACON) Trieste, 23 nov - RC - Non agire per tutelare gli interessi del proprio partito, bensì dei cittadini e dunque la giusta rappresentanza. Lo ha affermato l'ultimo relatore di minoranza, Alessandro Corazza per Idv, che considera le parole del presidente Tondo sull'argomento il mero inizio della campagna elettorale per le prossime elezioni regionali, inoltre teme che si sia solo fatto perdere tempo alle Commissioni per qualcosa che molti auspicano non vada realmente a buon fine.

La riduzione del numero dei consiglieri regionali tocca, in realtà, due aspetti importantissimi: la rappresentanza democratica dei cittadini e la funzionalità dell'Assemblea stessa. E solo indirettamente conseguirà una riduzione dei costi. Perché se di costi della politica si trattasse, allora ci sarebbero altre vie, come ritoccare i giorni computati ai fini del rimborso spese riportandoli da 21 a 18 o commisurandoli alle effettive spese sostenute; ridurre le indennità; metter mano all'ingiusto privilegio del vitalizio; istituire un controllo all'ammissibilità delle spese dei gruppi consiliari e all'assegnazione discrezionale delle risorse pubbliche a soggetti spesso non meritevoli.

Corazza ha rammentato anche che fu proprio il suo gruppo, già ad agosto 2010, a presentare per primo una proposta che va ad abolire i vitalizi dei consiglieri regionali e l'indennità di fine mandato, ma che la maggioranza ha scelto di non affrontare mentre garantirebbero una risposta concreta all'esigenza di tagliare le spese ingiuste del Consiglio.

Invece un consesso composto da meno rappresentanti dei cittadini non potrà garantire l'attività di controllo e di valutazione che permette che le scelte siano il più possibile corrispondenti ai reali bisogni dei cittadini e siano volte alla trasparenza e all'efficacia. Ad avvantaggiarsi saranno, invece, i grandi partiti nonché i politici di lunga data che, forti delle preferenze che gli derivano da anni di attività politica, rimarranno intoccati da questa riforma. L'effetto, in sostanza, sarà la mancanza di ricambio generazionale e della classe politica.

Oltre a ciò, c'è la questione dei tempi necessari all'approvazione definitiva di questa legge. Perché il nuovo governo tecnico ha altre priorità rispetto a questo argomento, e perché ci vuole il doppio passaggio in Parlamento e a seguire si dovrà rimettere mano anche alla legge elettorale regionale e ai regolamenti, tutte questioni da mettere in agenda per il 2013, ma che non è sicuro si riusciranno a portare a termine.

Altro argomento che rientra nell'agenda politica nazionale, ma anche regionale dopo quanto detto dal presidente Tondo a settembre, è l'abolizione delle Province. Perciò per Corazza c'è la concreta possibilità che si va a ridurre il numero dei consiglieri regionali, ma in un prossimo domani si dovrà riaumentarlo per dare risposta alle nuove competenze che avrà il Consiglio regionale stesso.

Noi siamo una Regione a Statuto speciale - ha ricordato Corazza. Tra le varie competenze esclusive, abbiamo trasporto, sanità, ordinamento degli enti locali. Ciò comporta maggiori competenze e di conseguenza più amministratori rispetto a una Regione a Statuto ordinario, perché ci sono più cose da fare, più deleghe, più spese. E con l'attuazione del federalismo, le competenze saranno sempre di più. Allora si dovrà ripensare all'organizzazione del nostro Consiglio regionale in senso opposto a quello che si sta facendo.

Infine, il relatore ha affrontato il tema del ricambio della classe politica e i limiti ai mandati: riducendo le persone che potrebbero essere elette, alla fine si terrebbero fuori quelle che non hanno una posizione già consolidata come i giovani, le donne, la società civile. La classe politica, insomma, sarebbe ancora più una casta e ancora più lontana dai cittadini perché non ne conoscerebbe i problemi. Per garantire il ricambio, si dovrebbe aumentare il numero dei consiglieri regionali riducendo, piuttosto, le indennità e i rimborsi spesa e cancellando i privilegi come l'attuale sistema dei vitalizi.

(segue)