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CR: riduzione consiglieri, relatore minoranza Brussa (3)

23.11.2011
12:15
(ACON) Trieste, 23 nov - RC - Trattandosi di una legge voto, per diventare operativa dovrà essere in seguito approvata in doppia lettura dai due rami del Parlamento - ha fatto presente il relatore di minoranza Franco Brussa per il PD.

Questo è un passaggio delicato nella vita del massimo consesso istituzionale regionale, che andrebbe colto nella sua reale portata e non percepito, come invece avviene, solo quale necessità riferita ai costi della politica - ha aggiunto. Che poi è la logica che avrebbe mosso il Governo Berlusconi nel porre l'obbligatorietà della riduzione dei consiglieri regionali, fissandone per le Regioni a Statuto ordinario anche il numero in ragione degli abitanti.

Il rischio, per Brussa, è di sottrarre spazi di rappresentazione della realtà cui l'Assemblea legislativa regionale è riferimento. Stante la nostra legge elettorale, i rapporti di forza tra maggioranza e opposizione rischiano di venire fortemente compromessi, in particolar modo se il prossimo presidente della Regione otterrà una percentuale di voti inferiore al 45%. In questo caso, infatti, la differenza tra i due poli sarebbe nell'ordine di 5 consiglieri, il che può rendere complicata la governabilità della Regione.

Il testo originale - ha poi ricordato il consigliere - prevedeva che l'Aula fosse composta da 50 eletti, ovvero da un numero fisso, mentre oggi si afferma che il loro numero dipenderà dalla popolazione residente. La sostanziale modifica si giustifica nel fatto che a settembre, più di un mese dopo rispetto a quando era stata depositata la proposta del Pdl, il presidente Tondo ha affermato che bisognava ridurre il numero dei consiglieri a 48. Guarda caso - ironizza Brussa - lo stesso numero proposto dal PD già a ottobre 2010.

Per il relatore di minoranza, il numero fisso sarebbe un atto di trasparenza nei confronti dei cittadini, i quali ogni 5 anni non dovrebbero chiedersi quanti saranno i componenti del Consiglio regionale da eleggere. Oltre al fatto che tutte le altre Regioni si sono comportate secondo questa decisione, nonché Camera e Senato.

E a cambiare è anche il riferimento sulla popolazione: lo Statuto attuale fa riferimento all'ultimo censimento mentre ora si parla di residenti desunti dall'ultima rilevazione Istat. Un riferimento - per Brussa - che potrebbe anche essere foriero, in sede di assegnazione degli eletti, di ricorsi.

(segue)