CR: riduzione consiglieri, relatore maggioranza Pedicini (2)
(ACON) Trieste, 23 nov - RC - L'articolo 13 dello Statuto
della Regione (legge costituzionale n. 1 del 31 gennaio 1963) è
così riscritto: "Il Consiglio regionale è eletto a suffragio
universale diretto, uguale e segreto. Il numero dei consiglieri
regionali è determinato in ragione di uno ogni 25.000 abitanti o
frazioni superiori a 10.000, secondo i dati desunti dall'ultima
rilevazione ufficiale dell'ISTAT "Movimento e calcolo della
popolazione residente annuale" antecedente il decreto di
convocazione dei comizi elettorali".
È quanto afferma il testo della proposta di legge costituzionale
uscito dai lavori della V Commissione consiliare e che l'Aula si
appresta ad esaminare e approvare.
Di semplice tassello, sia pure altamente significativo, della
necessità di cambiare registrata dalla partecipazione alla vita
pubblica e istituzionale parla nella sua relazione di maggioranza
Antonio Pedicini (Pdl), sottolineando come sia prerogativa del
Consiglio apportare le modifiche statutarie, quindi anche quella
sul numero dei suoi componenti, al pari del Parlamento nazionale
decidere sulla riduzione dei propri componenti. Questa
prerogativa di autonomia - afferma Pedicini - si rileva nel fatto
che sulle proposte di modifica dello Statuto, nel caso di
iniziativa governativa o parlamentare, il Consiglio regionale
deve esprimersi entro due mesi dalla comunicazione.
La norma vigente prevede un numero di consiglieri regionali
individuato in rapporto alla popolazione. La scelta originaria
del legislatore costituzionale - così ancora il relatore unico di
maggioranza - era conseguente alla necessità di tutelare
adeguatamente le zone della Venezia Giulia rimaste all'Italia
dopo la II Guerra mondiale e che hanno costruito l'origine
storica della nostra Regione, e in secondo luogo di assicurare
una adeguata rappresentanza alle minoranze linguistiche storiche
presenti (friulana, slovena e tedesca, oltre naturalmente a
quella italiana).
I lavori in Commissione consiliare hanno, dunque, portato a
condividere il mantenimento della determinazione dei consiglieri
regionali sulla base di una soglia limite relativa alla
popolazione, alzata però a 25.000 abitanti per consentire sia una
adeguata riduzione dei consiglieri (oggi passerebbero a 50), sia
la necessità che la maggioranza abbia i numeri per governare e la
minoranza quelli per organizzare la propria opposizione. La
proposta individua anche la base della popolazione cui agganciare
il rapporto numerico dei consiglieri regionali: quella desunta
dall'ultima rilevazione Istat della popolazione residente,
antecedente al decreto di convocazione dei comizi elettorali,
affinché sia effettiva e attuale la rappresentanza politica.
Invito i colleghi consiglieri - ha concluso il suo intervento
Pedicini - a partecipare alla discussione su questa importante
questione, per trovare una soluzione che ci unisca tutti nella
scelta finale.
(foto - immagini tv)
(segue)