PD-Ssk: riduzione consiglieri ma con garanzie a minoranza slovena
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/MPB - GABROVEC: "La riduzione del
numero dei consiglieri regionali in assenza di norme
costituzionali a salvaguardia della rappresentanza della
minoranza slovena rischia di farci fare un grave passo indietro"
Il consigliere regionale della Slovenska skupnost-Unione Slovena
(gruppo del PD) Igor Gabrovec, spiega i motivi della sua
contrarietà alla legge voto sulla riduzione del numero dei
consiglieri regionali.
"Stiamo discutendo un provvedimento legislativo che porterebbe,
se concluso dopo l'articolato iter parlamentare delle leggi di
rango costituzionale, a una significativa diminuzione della spesa
pubblica e in questo modo cerchiamo di rispondere a quella che è
oggi la principale e pressante richiesta dell'opinione pubblica.
"La proposta di ridurre il numero dei consiglieri regionali
definendoli in uno ogni 25.000 abitanti penalizzerà le forze
politiche minori, situazione amplificata da sistemi elettorali
tendenzialmente maggioritari che favoriscono il bipolarismo. Se è
vero che ciò porta alla semplificazione governativa, è altresì
vero e ineludibile che a risentirne è l'espressione delle
legittime specificità politiche e linguistico-nazionali.
"È il caso, nella nostra realtà regionale, della comunità
linguistica e nazionale slovena, riconosciuta come minoranza
portatrice di particolari diritti volti alla sua salvaguardia,
promozione e anche alla rappresentanza politica nelle
istituzioni. La legge costituzionale 2/2001, a differenza di ciò
che accade ad esempio nel Trentino Alto Adige, pur modificando lo
Statuto del Friuli Venezia Giulia, non ha introdotto nessuna
norma per favorire l'elezione di almeno un esponente sloveno nel
Consiglio regionale, nonostante le chiarissime enunciazioni della
sentenza della Corte Costituzionale n. 356/98 - già elevata a
caposaldo della discussione sul diritto delle minoranze - a una
propria rappresentanza politica preferenziale o qualificata.
"È vero che il Consiglio regionale nella precedente legislatura
(la IX), approvando la legge elettorale tutt'ora vigente, ha
previsto il principio di agevolata partecipazione per una lista
che sia espressione della minoranza slovena. Prevedendo una serie
di paletti, tra i quali: 1) l'obbligo di apparentamento formale
con un partito che a sua volta entri in Consiglio; 2)
raggiungimento di un quorum d'ingresso ridotto all'1% dei voti
validi. Quindi nulla di regalato.
"Con questa legge voto non andiamo a toccare la legge elettorale,
o almeno non ancora. Ma è chiaro che una drastica riduzione del
numero assoluto dei consiglieri potrebbe riaprire il discorso
anche in merito alla legge elettorale e, in assenza di specifiche
norme di rango superiore, anche il principio di elezione
agevolata di almeno un rappresentante sloveno potrebbe essere
facilmente compromesso".