CR: Agemont e Promotur, relatore minoranza Baiutti (5)
(ACON) Trieste, 24 nov - MPB - Disposizioni necessarie quelle
per la razionalizzazione di Agemont spa e la riorganizzazione di
Promotur Spa, anche per il relatore di minoranza Giorgio Baiutti
(PD), per adempiere agli obblighi del decreto Tremonti, che
impone di trasformare l'aspetto giuridico delle società in
perdita anche se, per il relatore e il suo Gruppo, il taglio dato
al provvedimento in Commissione non va incontro a criteri di
effettiva razionalizzazione e reale contenimento dei costi, ma si
limita a un riordino di blanda portata delle due strutture. Da
qui l'impegno del Gruppo a presentare una serie di emendamenti.
Baiutti ha ricostruito le vicende di Agemont, che dal 2009 ha
attraversato un periodo di transizione e grande incertezza che ha
limitato la sua operatività nonostante la compiuta
trasformazione in società in house e l'avvenuta iscrizione
nell'elenco generale degli intermediari finanziari di Banca
d'Italia. Date le motivazioni che condussero alla scelta di
optare per la configurazione di Agemont quale società in house,
per Baiutti si sarebbe dovuto costruire un soggetto giuridico
controllato dalla mano pubblica che fosse svincolato dalle
procedure proprie di un ente pubblico economico e quindi potesse
operare come soggetto privato, seppur nell'ambito della
realizzazione di finalità corrispondenti ai fini istituzionali
della Regione. Ora si propone uno scorporo dei rami di azienda,
lasciando ad Agemont un ruolo puro di finanziaria della montagna
interamente partecipata da Friulia. Tale ipotesi fa sorgere forti
perplessità sulla necessità di tenere in vita una società
finanziaria con le stesse funzionalità di Friulia.
Per il Gruppo del Partito Democratico è preferibile porre in
liquidazione la stessa Agemont finanziaria per evitare i costi
degli apparati di gestione, di controllo ed amministrativi e
garantire l'apertura di una sezione di Friulia in area montana
che potrebbe sviluppare, assieme ad altre realtà (Consorzi di
sviluppo industriale, Parchi scientifici e tecnologici), l'azione
integrata necessaria per mettere insieme attività complementari
di stimolo a progetti di sviluppo del territorio, incentivo alla
creazione di nuove imprese innovative, sostegno finanziario,
supporto alla ricerca e all'innovazione e promozione tecnologica.
Non ha senso conservare in capo ad Agemont finalità che sono
proprie della storia, delle capacità organizzative e
professionali e dell'azione di Friulia, ha ribadito Baiutti. Con
il trasferimento al COSINT e al NIP del patrimonio immobiliare e
delle attrezzature di Agemont e con l'accentramento alla Regione
dell'animazione economica, l'Agenzia viene di fatto svuotata
anche se conserverebbe un ruolo nell'attività del centro di
innovazione tecnologica.
Anche il progetto di riforma di Promotur è conseguenza dei
recenti vincoli legislativi che prevedono la messa in
liquidazione delle società di capitali che nell'ultimo triennio
non hanno raggiunto il pareggio di bilancio. A questi si
uniscono soprattutto ragioni di tenuta sul mercato, per la
marginalità del comparto turistico della montagna regionale, che
non permettono alla attuale Spa di attuare la missione di
strumento della programmazione regionale per lo sviluppo
turistico della montagna.
Promotur ha registrato negli anni passati perdite strutturali e
nel 2011 questa situazione ha reso necessaria la
ricapitalizzazione della Società e un esborso della Regione di 3
milioni di euro. Peraltro, nel decennio 2001-2011 Promotur Spa ha
completato un intenso piano di sviluppo strategico e industriale,
interamente finanziato dall'Amministrazione regionale con
strumenti appositi, per un ammontare in conto capitale di oltre
260 milioni di euro.
Il patrimonio tecnologico, immobiliare e impiantistico della
società rappresenta in termini di valore una componente
fondamentale degli asset societari e risulterà fondamentale che
il nuovo soggetto economico possa disporre di un fondo di
dotazione con risorse programmate a 3/5 anni per finanziare le
azioni obbligatorie di conservazione e di ripristino funzionale
degli impianti a fune, per contrastare il naturale processo di
obsolescenza patrimoniale e di quello commerciale (principalmente
per piste, impianti e strutture di ristoro), attuando idonei
interventi manutentivi di tipo straordinario e di innovazione,
pena il decadimento dell'attrattività commerciale dell'intero
comparto sci dei cinque poli
regionali, con evidenti impatti negativi sull'economia della
filiera regionale dello sci che oggi rileva almeno 1.600 addetti
coinvolti in montagna.
Per Promotur è strategica anche la questione energia - secondo
Baiutti che, infine, auspica che ci sia anche per questa futura
agenzia una netta semplificazione degli organi tenendo conto
degli assetti di analoghe strutture regionali (ARPA) che non
prevedono alcune figure.
(segue)