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CR: Agemont e Promotur, relatore minoranza Baiutti (5)

24.11.2011
13:36
(ACON) Trieste, 24 nov - MPB - Disposizioni necessarie quelle per la razionalizzazione di Agemont spa e la riorganizzazione di Promotur Spa, anche per il relatore di minoranza Giorgio Baiutti (PD), per adempiere agli obblighi del decreto Tremonti, che impone di trasformare l'aspetto giuridico delle società in perdita anche se, per il relatore e il suo Gruppo, il taglio dato al provvedimento in Commissione non va incontro a criteri di effettiva razionalizzazione e reale contenimento dei costi, ma si limita a un riordino di blanda portata delle due strutture. Da qui l'impegno del Gruppo a presentare una serie di emendamenti.

Baiutti ha ricostruito le vicende di Agemont, che dal 2009 ha attraversato un periodo di transizione e grande incertezza che ha limitato la sua operatività nonostante la compiuta trasformazione in società in house e l'avvenuta iscrizione nell'elenco generale degli intermediari finanziari di Banca d'Italia. Date le motivazioni che condussero alla scelta di optare per la configurazione di Agemont quale società in house, per Baiutti si sarebbe dovuto costruire un soggetto giuridico controllato dalla mano pubblica che fosse svincolato dalle procedure proprie di un ente pubblico economico e quindi potesse operare come soggetto privato, seppur nell'ambito della realizzazione di finalità corrispondenti ai fini istituzionali della Regione. Ora si propone uno scorporo dei rami di azienda, lasciando ad Agemont un ruolo puro di finanziaria della montagna interamente partecipata da Friulia. Tale ipotesi fa sorgere forti perplessità sulla necessità di tenere in vita una società finanziaria con le stesse funzionalità di Friulia.

Per il Gruppo del Partito Democratico è preferibile porre in liquidazione la stessa Agemont finanziaria per evitare i costi degli apparati di gestione, di controllo ed amministrativi e garantire l'apertura di una sezione di Friulia in area montana che potrebbe sviluppare, assieme ad altre realtà (Consorzi di sviluppo industriale, Parchi scientifici e tecnologici), l'azione integrata necessaria per mettere insieme attività complementari di stimolo a progetti di sviluppo del territorio, incentivo alla creazione di nuove imprese innovative, sostegno finanziario, supporto alla ricerca e all'innovazione e promozione tecnologica. Non ha senso conservare in capo ad Agemont finalità che sono proprie della storia, delle capacità organizzative e professionali e dell'azione di Friulia, ha ribadito Baiutti. Con il trasferimento al COSINT e al NIP del patrimonio immobiliare e delle attrezzature di Agemont e con l'accentramento alla Regione dell'animazione economica, l'Agenzia viene di fatto svuotata anche se conserverebbe un ruolo nell'attività del centro di innovazione tecnologica.

Anche il progetto di riforma di Promotur è conseguenza dei recenti vincoli legislativi che prevedono la messa in liquidazione delle società di capitali che nell'ultimo triennio non hanno raggiunto il pareggio di bilancio. A questi si uniscono soprattutto ragioni di tenuta sul mercato, per la marginalità del comparto turistico della montagna regionale, che non permettono alla attuale Spa di attuare la missione di strumento della programmazione regionale per lo sviluppo turistico della montagna.

Promotur ha registrato negli anni passati perdite strutturali e nel 2011 questa situazione ha reso necessaria la ricapitalizzazione della Società e un esborso della Regione di 3 milioni di euro. Peraltro, nel decennio 2001-2011 Promotur Spa ha completato un intenso piano di sviluppo strategico e industriale, interamente finanziato dall'Amministrazione regionale con strumenti appositi, per un ammontare in conto capitale di oltre 260 milioni di euro.

Il patrimonio tecnologico, immobiliare e impiantistico della società rappresenta in termini di valore una componente fondamentale degli asset societari e risulterà fondamentale che il nuovo soggetto economico possa disporre di un fondo di dotazione con risorse programmate a 3/5 anni per finanziare le azioni obbligatorie di conservazione e di ripristino funzionale degli impianti a fune, per contrastare il naturale processo di obsolescenza patrimoniale e di quello commerciale (principalmente per piste, impianti e strutture di ristoro), attuando idonei interventi manutentivi di tipo straordinario e di innovazione, pena il decadimento dell'attrattività commerciale dell'intero comparto sci dei cinque poli regionali, con evidenti impatti negativi sull'economia della filiera regionale dello sci che oggi rileva almeno 1.600 addetti coinvolti in montagna.

Per Promotur è strategica anche la questione energia - secondo Baiutti che, infine, auspica che ci sia anche per questa futura agenzia una netta semplificazione degli organi tenendo conto degli assetti di analoghe strutture regionali (ARPA) che non prevedono alcune figure.

(segue)