Pari opportunità: su violenza donne evitare silenzi complici
(ACON) Trieste, 24 nov - La giornata internazionale contro la
violenza alle donne, istituita dalle Nazioni Unite il 25 novembre
di ogni anno, è stata ricordata dalla Commissione regionale per
le pari opportunità del Friuli Venezia Giulia nel corso di una
seduta dove è stato rispettato anche un minuto di raccoglimento
per tutte le donne vittime di soprusi.
La presidente della Commissione, Santina Zannier, ha sottolineato
come anche quest'anno si sia dovuto prendere atto di un tragico
bollettino di violenza e di morte per un susseguirsi di eventi e
di delitti che hanno avuto come vittime donne, e ha evidenziato
la necessità di richiamare l'opinione pubblica su questo grave
problema.
Troppo spesso - ha aggiunto - tutto si scatena all'interno delle
famiglie e dei rapporti di coppia: non si sa se per paura della
perdita del controllo, del possesso o di profonde insicurezze da
parte dei partners. Nonostante tutti gli interventi di questi
ultimi anni, come la legge sullo stalking o la sensibilizzazione
pubblica da parte di Commissioni pari opportunità e dei vari
organismi femminili, le violenze continuano e sembrano aumentare,
scatenate da meccanismi spesso profondi e difficilmente
spiegabili che hanno portato a troppi episodi violenti, quasi
sempre con esiti letali: la statistica parla di una morte ogni
tre giorni.
Il concetto di donna come oggetto del desiderio, ma pur sempre
come oggetto, l'aggressività sempre più frequente, il senso di
possesso sono alcune delle cause psicologiche che scatenano
questo pericoloso cancro sociale. Trovare la soluzione a un
problema come quello della violenza sulle donne - a giudizio di
Santina Zannier - non è assolutamente semplice, così come per la
violenza sui bambini. Credo che sia scontato e inutile
evidenziare quanto sia aberrante far del male a un individuo più
fragile.
Però questo non basta a fermare la strage in atto. Bisognerà
quindi continuare con l'opera di sensibilizzazione iniziando
dalle scuole, ed è quello che noi abbiamo in programma per il
prossimo anno. Sarà anche necessario acuire i provvedimenti verso
i responsabili di tali delitti e sensibilizzare l'opinione
pubblica affinché il concetto di donna venga valorizzato e non
sminuito o addirittura mercificato, come troppo spesso accade.
Una cosa è fondamentale: denunciare, evitare i silenzi complici.
Sul nostro libretto "Il silenzio è il tuo nemico: Uscire dalla
violenza si può", stampato nel 2010, ci sono tutti i numeri di
telefono e i riferimenti per contattare i centri Antiviolenza.
Per l'anno in corso abbiamo in stampa lo stesso libretto in sei
lingue diverse, per poterlo consegnare anche alle donne immigrate.
(foto, immagini tv)
AB