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Pari opportunità: su violenza donne evitare silenzi complici

24.11.2011
16:18
(ACON) Trieste, 24 nov - La giornata internazionale contro la violenza alle donne, istituita dalle Nazioni Unite il 25 novembre di ogni anno, è stata ricordata dalla Commissione regionale per le pari opportunità del Friuli Venezia Giulia nel corso di una seduta dove è stato rispettato anche un minuto di raccoglimento per tutte le donne vittime di soprusi.

La presidente della Commissione, Santina Zannier, ha sottolineato come anche quest'anno si sia dovuto prendere atto di un tragico bollettino di violenza e di morte per un susseguirsi di eventi e di delitti che hanno avuto come vittime donne, e ha evidenziato la necessità di richiamare l'opinione pubblica su questo grave problema.

Troppo spesso - ha aggiunto - tutto si scatena all'interno delle famiglie e dei rapporti di coppia: non si sa se per paura della perdita del controllo, del possesso o di profonde insicurezze da parte dei partners. Nonostante tutti gli interventi di questi ultimi anni, come la legge sullo stalking o la sensibilizzazione pubblica da parte di Commissioni pari opportunità e dei vari organismi femminili, le violenze continuano e sembrano aumentare, scatenate da meccanismi spesso profondi e difficilmente spiegabili che hanno portato a troppi episodi violenti, quasi sempre con esiti letali: la statistica parla di una morte ogni tre giorni.

Il concetto di donna come oggetto del desiderio, ma pur sempre come oggetto, l'aggressività sempre più frequente, il senso di possesso sono alcune delle cause psicologiche che scatenano questo pericoloso cancro sociale. Trovare la soluzione a un problema come quello della violenza sulle donne - a giudizio di Santina Zannier - non è assolutamente semplice, così come per la violenza sui bambini. Credo che sia scontato e inutile evidenziare quanto sia aberrante far del male a un individuo più fragile.

Però questo non basta a fermare la strage in atto. Bisognerà quindi continuare con l'opera di sensibilizzazione iniziando dalle scuole, ed è quello che noi abbiamo in programma per il prossimo anno. Sarà anche necessario acuire i provvedimenti verso i responsabili di tali delitti e sensibilizzare l'opinione pubblica affinché il concetto di donna venga valorizzato e non sminuito o addirittura mercificato, come troppo spesso accade.

Una cosa è fondamentale: denunciare, evitare i silenzi complici.

Sul nostro libretto "Il silenzio è il tuo nemico: Uscire dalla violenza si può", stampato nel 2010, ci sono tutti i numeri di telefono e i riferimenti per contattare i centri Antiviolenza. Per l'anno in corso abbiamo in stampa lo stesso libretto in sei lingue diverse, per poterlo consegnare anche alle donne immigrate.

(foto, immagini tv) AB