PD: Brussa, legge riduzione consiglieri grave doppio errore
(ACON) Trieste, 24 nov - COM/RC - L'aver approvato (con il solo
voto delle forze di maggioranza) la legge voto che riduce il
numero dei consiglieri regionali, è un grave errore di contenuto
oltre che di metodo. Lo afferma il consigliere regionale Franco
Brussa, che a nome del gruppo del PD è stato relatore di
minoranza del provvedimento.
L'errore di contenuto - spiega dunque Brussa - sta nel fatto che
si è voluto insistere sulla proposta di legge del Pdl e far
riferimento al numero degli abitanti, cosa che, diversamente da
come si è cercato di far credere, porterà all'elezione di 50
consiglieri regionali. Infatti si dovrà prendere a riferimento
non più il dato, come avviene oggi, dell'ultimo censimento, ma i
residenti all'ultima rilevazione ufficiale Istat antecedente
l'anno di votazione. E visto che i residenti, oggi, risultano
essere 1.235.808, si avrà una ripartizione di 49 consiglieri con
quoziente pieno (un consigliere ogni 25.000 abitanti) più uno con
la frazione residua (in quanto superiore a 10.000).
Va ricordato - sottolinea l'esponente del PD - che siamo l'unica
Regione in Italia ad aver scelto il riferimento demografico e non
già il numero fisso, come il mio Gruppo aveva proposto parlando
di 48 consiglieri.
Il dato demografico poi, rischia di provocare, in sede di
assegnazione dei consiglieri eletti, una serie di ricorsi sia in
sede generale, sia nelle singole circoscrizioni. Inoltre -
ricorda ancora Brussa - il numero 50 obbligherà il Consiglio a
modificare la legge elettorale regionale per rendere possibile
l'assegnazione dell'ultimo consigliere.
Come non bastasse - prosegue l'esponente regionale -, l'aver
stabilito il numero di consiglieri uno ogni 25.000 abitanti
esporrà la legge, quando dovrà essere approvata dai due rami del
Parlamento, a possibili modifiche peggiorative considerando che
il numero prefissato nelle altre Regioni è mediamente rapportato
a uno ogni 100.000 abitanti. Si avrebbe davvero una beffa solo
perché la maggioranza della nostra Regione ha voluto proseguire
con arroganza nella sua azione.
L'errore di merito - così ancora Brussa - è rappresentato dal
fatto che non si è voluto cercare una mediazione sul
provvedimento da assumere, in particolare col gruppo del PD. Il
che avrebbe riverberato a Roma una legge voto di riforma
costituzionale approvata con una maggioranza qualificata e non
già risicata (29 voti a favore), come invece avvenuto.
Infine, l'aspetto più negativo che si è registrato per Brussa è
stato il comportamento del presidente della Regione, Renzo Tondo,
il quale sulla riduzione dei consiglieri regionali a 48 aveva
fatto una battaglia di principio, oltre che mediatica, salvo poi
piegarsi alla volontà della sua maggioranza che assolutamente non
ha voluto far scendere il numero sotto i 50.