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PD: Brussa, legge riduzione consiglieri grave doppio errore

24.11.2011
16:22
(ACON) Trieste, 24 nov - COM/RC - L'aver approvato (con il solo voto delle forze di maggioranza) la legge voto che riduce il numero dei consiglieri regionali, è un grave errore di contenuto oltre che di metodo. Lo afferma il consigliere regionale Franco Brussa, che a nome del gruppo del PD è stato relatore di minoranza del provvedimento.

L'errore di contenuto - spiega dunque Brussa - sta nel fatto che si è voluto insistere sulla proposta di legge del Pdl e far riferimento al numero degli abitanti, cosa che, diversamente da come si è cercato di far credere, porterà all'elezione di 50 consiglieri regionali. Infatti si dovrà prendere a riferimento non più il dato, come avviene oggi, dell'ultimo censimento, ma i residenti all'ultima rilevazione ufficiale Istat antecedente l'anno di votazione. E visto che i residenti, oggi, risultano essere 1.235.808, si avrà una ripartizione di 49 consiglieri con quoziente pieno (un consigliere ogni 25.000 abitanti) più uno con la frazione residua (in quanto superiore a 10.000).

Va ricordato - sottolinea l'esponente del PD - che siamo l'unica Regione in Italia ad aver scelto il riferimento demografico e non già il numero fisso, come il mio Gruppo aveva proposto parlando di 48 consiglieri.

Il dato demografico poi, rischia di provocare, in sede di assegnazione dei consiglieri eletti, una serie di ricorsi sia in sede generale, sia nelle singole circoscrizioni. Inoltre - ricorda ancora Brussa - il numero 50 obbligherà il Consiglio a modificare la legge elettorale regionale per rendere possibile l'assegnazione dell'ultimo consigliere.

Come non bastasse - prosegue l'esponente regionale -, l'aver stabilito il numero di consiglieri uno ogni 25.000 abitanti esporrà la legge, quando dovrà essere approvata dai due rami del Parlamento, a possibili modifiche peggiorative considerando che il numero prefissato nelle altre Regioni è mediamente rapportato a uno ogni 100.000 abitanti. Si avrebbe davvero una beffa solo perché la maggioranza della nostra Regione ha voluto proseguire con arroganza nella sua azione.

L'errore di merito - così ancora Brussa - è rappresentato dal fatto che non si è voluto cercare una mediazione sul provvedimento da assumere, in particolare col gruppo del PD. Il che avrebbe riverberato a Roma una legge voto di riforma costituzionale approvata con una maggioranza qualificata e non già risicata (29 voti a favore), come invece avvenuto.

Infine, l'aspetto più negativo che si è registrato per Brussa è stato il comportamento del presidente della Regione, Renzo Tondo, il quale sulla riduzione dei consiglieri regionali a 48 aveva fatto una battaglia di principio, oltre che mediatica, salvo poi piegarsi alla volontà della sua maggioranza che assolutamente non ha voluto far scendere il numero sotto i 50.