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PD: Pupulin su lavoratori e appalto lavanderia ospedale Sacile

24.11.2011
18:05
(ACON) Trieste, 24 nov - COM/AB - La direzione dell'ASS6 vorrebbe far passare l'idea che la vicenda della lavanderia dell'ospedale di Sacile sia avvenuta sulla sua testa e senza alcuna responsabilità dell'azienda sanitaria provinciale. La vicenda, invece, è all'attenzione della direzione sanitaria da tempo, l'assegnazione dell'appalto alla Hospital Service di Chieti è ancora del 12 settembre.

La puntualizzazione giunge dal consigliere regionale del PD Paolo Pupulin che aggiunge.

Il Dipartimento servizi condivisi e la direzione aziendale avevano concesso due determine di proroga fino al 15 novembre, per garantire il passaggio di consegne. Non può adesso nascondersi dietro al comportamento della HS per costringere i lavoratori e il sindacato a subire il ricatto di mettere a rischio un servizio indispensabile per il buon funzionamento dell'ospedale. La società di Chieti sta infatti mettendo in atto una serie di azioni, discutibili, per portare a termine un'operazione che punta a costringere i lavoratori ad accettare forme di rapporto di lavoro precarie o a tempo determinato, in sostituzione di quello stabile, e possibilmente la messa in discussione dei diritti acquisiti.

Il comportamento della HS - a giudizio di Pupulin - sicuramente si configura già per il mancato rispetto dei vincoli previsti dal capitolato d'appalto. In primo luogo per la mancata riassunzione del personale in continuità con la presa in gestione del servizio. Poi per i vari tentativi di subappaltare l'attività, ricercata attraverso accordi successivamente saltati con cooperative locali e regionali, che non hanno considerato sostenibili i costi di gestione.

Infine, il tentativo di giustificare la veicolazione della biancheria a Chieti con la necessità di adeguamenti e di messa in sicurezza e funzionalità degli impianti della lavanderia dell'ospedale. Sarebbe quest'ultima una motivazione che, se veritiera e motivata, farebbe comprendere che sinora i lavoratori della cooperativa Noncello sono stati fatti lavorare in condizioni insicure, con relative responsabilità.

A questo punto deve essere chiaro che le direzioni del DSC e dell'ASS6, se dovessero assecondare la volontà della società HS di non dare attuazione precisa a quanto sottoscritto nel contratto d'appalto, si assumerebbero responsabilità gravi e si farebbero carico di inadempienze destinate a destare l'attenzione e l'attività di vigilanza e controllo della Corte dei Conti.

Quello che è evidente in questa allucinante vicenda, tutta giocata sulla pelle dei lavoratori, in gran parte donne e anche disabili, è l'assenza di una seria programmazione della gestione di servizi importanti per l'ospedale di Sacile e della modalità di appalto che non hanno considerato i costi effettivi.

Deve essere chiaro che i lavoratori non possono perdere niente e devono venir retribuiti per tutto il periodo di vuoto lavorativo, non ascrivibile a loro responsabilità. Inoltre che la revoca, a nostro parere ormai inevitabile, dell'assegnazione dell'appalto alla società HS, si può gestire per le successive conseguenze con l'affidamento transitorio in attesa di nuova gara, più adeguata a livello dell'offerta economica, attraverso una delibera diretta come già avvenuto per la fase di passaggio, ad altra società tra quelle che hanno già manifestato una seria disponibilità alle direzioni DSC ed ASS6. MPB