PD: Moretton, strategia politica di Tondo basata solo su annunci
(ACON) Trieste, 27 nov - COM/MPB - "E' davvero singolare dover
sentire, quasi quotidianamente, l'auto incensazione del
presidente della Regione Tondo che si attribuisce il merito di
aver ridotto considerevolmente il debito della Regione. Anzi,
ancor di più, afferma di essere riuscito persino a dimezzarlo".
A dirlo è il capogruppo del PD Gianfranco Moretton secondo il
quale tutto ciò è "per depistare l'attenzione dei cittadini dal
vero problema,ovvero che il presidente, arrivato quasi alla fine
della legislatura, è costretto a presentare il consuntivo del suo
operare in termini davvero molto insufficienti".
Infatti, per Moretton "la sua strategia politica, più basata
sugli annunci che sulla concretezza, non è stata lungimirante sia
sotto il profilo economico sia sul piano delle riforme. E il
risultato della sua politica è davvero deludente per aver dato
l'immagine di una Regione incapace di stare al passo con gli
eventi e quindi destinata a perdere anche quelle potenzialità che
potevano essere date dalla sua autonomia e specialità".
Ma Tondo - prosegue Moretton - ha preferito puntare sull'effimero
effetto dell'annuncio, privo di concretezza, dell'abbassamento
del debito per il cui obiettivo, non ha fatto proprio alcuno
sforzo particolare, se non quello di pagare le rate di
ammortamento dei mutui precedenti ivi compresi quelli che lui
stesso ha contratto, in abbondanza, nel passato. E' evidente che
così facendo la riduzione del debito è stata automatica ma non ha
prodotto alcun risultato sul piano della crescita perché il
disegno di investire non ha avuto alcun seguito. Come non ha dato
alcun esito l'annuncio di attuare una politica di
sburocratizzazione e semplificazione poiché tutto è fermo, mentre
le imprese chiedono celerità degli atti amministrativi.
Una responsabilità grave - per il capogruppo PD - che mette in
luce l'inadeguatezza della politica del centro destra che
preferisce pensare al contingente per nascondere la mancanza di
un progetto innovativo e riformista. Tondo da un lato insegue
affannosamente un disegno di riduzione della spesa annunciando la
cancellazione di diversi organismi regionali senza però
perseguirlo concretamente e, dall'altro, annuncia la riduzione
dei costi della politica, salvo farsi smentire dalla sua stessa
maggioranza che anziché ridurre a 48 i consiglieri, come voleva
il presidente, li porta a 50. E, comunque, arriva tardi costretto
a rincorrere anche l'opposizione, come testimoniano i progetti di
legge depositati dal gruppo PD più di un anno fa.