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I Comm: Finanziaria 2012, fine dibattito generale (3)

29.11.2011
17:06
(ACON) Trieste, 29 nov - RC - Igor Kocijancic (SA-PRC) trova il provvedimento privo di prospettiva; è una Finanziaria di maniera, che prende atto dell'esistente; c'è un discostamento tra ciò che era stato messo in previsione e quello che viene presentato oggi, anche se gli assessori cercano di rincuorare tutti dicendo che i soldi si troveranno per l'assestamento di metà anno; la fase è di mere enunciazioni, ma per il 2012 sono state promesse grandi riforme, dunque le attende con ansia.

Franco Baritussio (Pdl) ha parlato delle macro cifre che caratterizzano il disegno di legge: l'Irap, che non è solo uno spot, anzi deriva da confronti con le categorie; il debito pubblico; la struttura della riforma sanitaria. Ed è passato alle grandi questioni su cui la Regione dovrebbe presentarsi compatta, come quella dei 750 milioni per il federalismo.

Mara Piccin (LN) ritiene che la situazione regionale permetta di fare un bilancio sì di sacrifici, ma con soluzioni di solidarietà a chi è in difficoltà, si veda la manovra dell'Irap, aiuto per quella parte produttiva da cui si ricavano i fondi per erogare i servizi. Ci sono linee dettate dalla sobrietà che qualificano il bilancio, come i soldi stanziati per la prima casa che copriranno le richieste del 2011.

Roberto Asquini (Misto) ha affermato che si risponde alle richieste dei cittadini; per lui il minor prelievo dell'Irap dovrebbe tradursi in un risparmio che le imprese dovrebbero essere obbligate per legge a reinvestire. Ha, poi, parlato del sostegno al settore automobilistico che rientra con il gettito Iva e si dovrebbero trovare altri 1500/2000 buoni per completare il sostegno a chi vuole immatricolare l'auto entro il 31 dicembre prossimo.

Alessandro Corazza (Idv) considera la Finanziaria di poco spessore pubblico; avrebbe preferito una manovra di fondi alle imprese capaci di aggredire nuovi spazi di mercato e fare un piano aziendale che crei occupazione; è contrario al ricorso al mercato finanziario per l'ospedale di Pordenone e per la terza corsia della A4, così come è contrario al taglio degli Erdisu; ha segnalato un rilievo di incostituzionalità nell'articolo 11 relativo alle attività culturali, perché non dà la possibilità a tutti di accedere ai finanziamenti; attende il piano per la prima casa.

Giorgio Baiutti (PD) ha preannunciato emendamenti perché la scelta dell'abbassamento dell'Irap è positiva, ma nulla vietava alla Giunta di premiare le aziende che più innovavano e aumentavano la produzione. Tre settori si salvano: ambiente, territorio e sanità, ma attività economiche, cultura, formazione e sussidiarietà hanno tutti un segno meno. Ha poi chiesto del livello di utilizzo delle azioni anticrisi, se si sono fatte simulazioni di prelievi Irap diversificati, e ha denunciato la mancanza di interventi per i beni ecclesiastici, per l'edilizia fortificata, per gli impianti sportivi tramite i Comuni e per gli edifici scolastici: il PD farà richieste all'Aula in tal senso. Maurizio Salvador (UDC) ritiene purtroppo superate dalle notizie di recessione nazionale le misure pensate per questo bilancio; le Regioni dovranno raccordare le loro azioni con quelle del Governo; positivo il sostegno alle politiche della famiglia e le risposte a favore dell'edilizia residenziale; per sociale e sanità si confermano le poste degli anni precedenti, e l'investimento per l'ospedale di Pordenone è significativo per l'intera provincia. È tempo di snellire il sistema delle Autonomie locali, lo provano le risorse che non sono state capaci di spendere.

L'assessore Sandra Savino ha affermato che tutto ciò che è stato impostato dalla Giunta Tondo nel 2008 ha un filo conduttore, mentre la Giunta Illy non ha fatto nulla di eclatante per essere ricordata. La precedente Giunta ha aiutato solo le imprese virtuose, ora si tutelano anche le più piccole, che poi sono la realtà della nostra regione. La Savino ha quindi parlato delle manovre di integrazione per benzina, ammortizzatori sociali, fondo per l'autonomia possibile, prima casa. E se è vero che i Comuni soffrono tanto, si scopre che ce ne sono (ad esempio Trieste) che in cassa hanno 5 milioni con cui hanno deciso di acquistare buoni del tesoro.

L'indebitamento consolidato è diverso dalle autorizzazioni all'indebitamento - ha ribadito - che sono solo delle possibilità che la Regione ha, ma questa Giunta non ha mai utilizzato. Anche ci fosse la possibilità di aumentare le tasse, andrebbe tutto per abbattere il debito, sono soldi con cui non si può coprire alcun tipo di spesa. Il federalismo fiscale è norma precisa di dovere; la sottoscrizione prevedeva che tutte le Regioni vi prendessero parte, ma Sicilia e Sardegna ne sono rimaste fuori, perciò la Giunta Tondo chiederà la rinegoziazione di alcune linee come il fondo per l'autonomia possibile e rimodulare il patto sul federalismo, perché ritiene illegittimo che non tutte debbano pagare. Dopo la Finanziaria - ha concluso la Savino - riapriremo il tavolo perché per noi il patto non è più sostenibile.

La Commissione è passata all'esame del provvedimento, iniziando dall'articolo 2 su agricoltura, foreste, caccia e pesca.

(segue)