PD. Moretton, su manovra Governo Monti difesa maldestra di Tondo
(ACON) Trieste, 7 dic - COM/AB - È fuori discussione che la
manovra Monti porterà un altro pesante aggravio alla riduzione
della spesa del bilancio regionale. Ed è altrettanto chiaro che i
sacrifici colpiranno molti settori produttivi e non, ivi compresi
i Comuni, perché i 145 milioni di taglio alla spesa non sono poca
cosa.
Ad affermarlo è Gianfranco Moretton, capogruppo PD in Consiglio
regionale, che stigmatizza l'atteggiamento del Governo regionale,
che liquida la vicenda con il laconico "contrasteremo la
richiesta di Monti non applicandola, perché abbiamo già dato".
"Detta in questi termini - sostiene Moretton - potrebbe essere
un'affermazione condivisibile, invece essa di fatto contrasta con
le scelte che sono state fatte, sul piano politico ed
economico-finanziario, dal Governo Tondo. Infatti, se il
presidente della Regione e l'assessore e Savino non si fossero
fatti scippare i 360 milioni per il federalismo fiscale oggi, di
fronte alla manovra necessaria a evitare il catastrofico
fallimento del sistema Italia proposta dal Governo Monti, non si
troverebbero costretti a dire che va respinta".
"È una manovra a cui si adegueranno tutti - così ancora Moretton
- perché sarà approvata anche dal Pdl e, di conseguenza, la
difesa maldestra di Tondo non ha alcuna credibilità. Ancor di più
viene meno la credibilità delle dichiarazioni della Giunta
regionale e della maggioranza di centro destra, considerato che i
fatti non depongono a loro favore. Da una parte - conclude il
capogruppo PD - si predica al risparmio, mentre dall'altra si fa
esattamente il contrario, come nel caso di Promotur e Agemont,
per i quali sono stati respinti gli emendamenti dell'opposizione
per la cancellazione dei rispettivi presidenti e CdA. E, guarda
caso, con il voto favorevole di chi, più di ogni altro, chiede
sobrietà di azione: il presidente Tondo".
AB