Presidente Franz su manovra Governo Monti
(ACON) Trieste, 13 dic - COM/AB - Come avviene per le Regioni
ordinarie, così anche per il Friuli Venezia Giulia e le altre
Regioni speciali la manovra del Governo Monti prevede
all'articolo 28 l'aumento dell'addizionale regionale all'IRPEF,
che passa dallo 0,9 all'1,23%. Si tratta di una norma che impone
un sacrificio pesante alla nostra Regione e ai suoi cittadini,
poiché interviene su una situazione di cui il Friuli Venezia
Giulia si è preso responsabilmente carico, per quanto di sua
competenza, con i doveri derivanti dalla partecipazione agli
obiettivi di stabilità e solidarietà che hanno già portato a una
riduzione del debito.
Ad affermarlo è il presidente del Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia Maurizio Franz, al quale appare inoltre
assolutamente ingiustificato - perché lesivo delle prerogative
della Regione e quindi con ogni probabilità non conforme alla
Carta costituzionale - il metodo inedito e invasivo che il
Governo usa per ottenere, anzi, per obbligare le Regioni speciali
alle riduzioni richieste. Il riferimento è al forzato
accantonamento delle somme in questione, sulle quali lo Stato si
avvale in maniera impropria e arbitraria dello strumento della
riserva all'erario del maggiore gettito derivante dall'aumento
dell'addizionale.
In pratica - specifica Franz - lo Stato ha deciso unilateralmente
di trattenere una parte delle somme dovute alla Regione come
compartecipazione ai tributi erariali, secondo quanto previsto
dallo Statuto.
L'adozione di un meccanismo siffatto nei confronti di una Regione
che ha sempre offerto disponibilità e collaborazione sui temi del
rigore e della condivisione - conclude il presidente del
Consiglio regionale - risulta del tutto fuori luogo e non
giustificata, nemmeno in presenza di una drammatica situazione
alla quale la Manovra Monti sta tentando di porre un argine.