CR: Finanziaria 2012, relatore minoranza Baiutti (PD) (8)
(ACON) Trieste, 13 dic - RC - Di crescita inferiore alle
previsioni che non si è voluta riconoscere in tempo per
contrastare con misure efficaci ha parlato il relatore di
minoranza Giorgio Baiutti (PD), aggiungendo una riflessione sul
decreto Monti e almeno due ricadute sul bilancio regionale, a
partire dalla deduzione della quota di IRAP, riferita al costo
del lavoro, dall'IRES e dall'IRPEF. La ricaduta sarà in termini
occupazionali delle agevolazioni riservate alle imprese per
assunzioni di giovani e donne. Impatta poi sulle entrate anche la
nuova ripartizione del contributo aggiuntivo, rispetto al 2011,
agli obiettivi di finanza pubblica in termini di competenza e
cassa. Si tratta di due aspetti - ha spiegato Baiutti - che
rischiano di minare la tenuta del Bilancio e della Finanziaria
regionale; bisogna verificare la loro incidenza per mettere in
campo le azioni di contrasto.
La nostra Regione - ha proseguito - ha registrato nel corso del
2011 un incremento del PIL al di sotto delle previsioni e
negativo anche rispetto all'1,5% raggiunto nel 2010, rispetto al
crollo di 5,7 punti percentuali dell'anno prima. L'analisi dei
dati macroeconomici sulle proiezioni del biennio 2012-2013
evidenziano solo a partire dai prossimi 14/16 mesi un
miglioramento dell'economia reale, che si mantiene su livelli
inferiori a quelli delle altre Regioni del Nord. Baiutti si è
quindi speso nell'illustrazione della situazione
economico-finanziaria del territorio regionale quale quadro
complessivamente critico e che rischia di ripresentarsi anche nel
prossimo anno.
Il suo giudizio sulla riduzione dell'IRAP che la Giunta voleva
attuare è di una manovra dall'efficacia limitata ai fini del
rilancio del sistema produttivo e di insediamento di nuove
realtà. Sarebbe stato preferibile confermare le riduzioni
attualmente in vigore per nuove imprese artigiane in territorio
montano, professionisti di piccole dimensioni, ONLUS, aziende di
servizi alla persona, imprese virtuose, secondo parametri da
ridefinire in modo di allargare l'area dei fruitori della
riduzione.
Risorse importanti dovrebbero essere messe a disposizione del
FRIE per la concessione di finanziamenti agevolati e per
l'attivazione di garanzie a condizioni agevolate, per lo sviluppo
delle piccole e medie imprese e dei servizi. Da questo punto di
vista, la Giunta regionale si è mossa ma con grave ritardo.
La valorizzazione e la salvaguardia del territorio e
dell'ambiente non possono prescindere dalla manutenzione delle
opere di messa in sicurezza, di bonifica e di quelle
idraulico-forestali, alle quali devono essere assegnati maggiori
finanziamenti rispetto a quelli previsti.
Le dotazioni alla cultura registrano, come accaduto nei due anni
passati, una forte contrazione che si auspica venga superata in
Aula con il riallineamento agli stanziamenti storici.
Il Friuli Venezia Giulia concorre al risanamento del debito
pubblico alle stesse condizioni di altre Regioni a Statuto
speciale, pur considerando la situazione diversa in ordine ai
decimi di compartecipazione delle imposte e alla fuoruscita dal
Sistema sanitario nazionale. Di fronte alla forte contrazione
delle risorse si dovrà puntare ad azioni di riforma dell'apparato
burocratico, di semplificazione amministrativa e di
riorganizzazione della rete sanitaria regionale se si vogliono
mantenere buoni i livelli di trasporti, servizi sociali,
istruzione, crescita culturale e quadro economico-produttivo.
(segue)