Citt: Colussi, negativo il nuovo Piano rifiuti
(ACON) Trieste, 13 dic - COM/RC - "Un lavoro tanto imponente e
accurato nell'analisi dei dati, quanto insufficiente e deludente
nelle indicazioni e sulle prospettive future, quasi che la
preoccupazione maggiore fosse quella di garantire continuità
dell'esistente senza fare quelle scelte innovative che, sole,
sarebbero state capaci di spingere a fondo verso la riduzione dei
rifiuti e l'implementazione della raccolta differenziata dei
rifiuti porta a porta. Nulla viene detto, inoltre, riguardo il
grave problema sanitario e ambientale collegato all'incenerimento
dei rifiuti e, anzi, si sostiene il nuovo progetto di recupero
energetico attraverso l'incenerimento del combustibile solido
secondario anche nei cementifici, in particolare del Friuli
Occidentale."
Così il consigliere di Cittadini-Libertà Civica Piero Colussi
sintetizza il giudizio negativo del suo Gruppo in merito al nuovo
Piano regionale dei rifiuti. Poi aggiunge: "L'unica novità,
auspicata anche dal nostro Gruppo, è rappresentata
dall'istituzione di un unico Ambito territoriale ottimale (Ato)
coincidente con il territorio regionale.
"Troppo poco, però, per giustificare i tre anni di gestazione e
di ripetuti ripensamenti intervenuti rispetto alle intenzioni
espresse inizialmente dall'ex assessore Vanni Lenna che puntava,
almeno a parole, al superamento della pratica dell'incenerimento
dei rifiuti e alla necessità di realizzare nuove discariche.
Troppo poco per raggiungere, entro la fine del 2012, almeno il
65% di raccolta differenziata come prevedono le direttive europee
e la norma di recepimento statale; troppo poco per garantire una
reale riduzione pro-capite nella produzione di rifiuti urbani".
"Peccato non siano state prese in considerazione le integrazioni
e le modifiche al Piano della Giunta regionale proposte dal mio
Gruppo e finalizzate a raggiungere i seguenti obiettivi:
1) aumento deciso della raccolta differenziata porta a porta, con
l'introduzione di linee guida regionali per valorizzare le buone
pratiche e di sanzioni per i comuni che non rispettano le quote
prefissate;
2) riduzione dei rifiuti con l'introduzione del limite preciso di
una produzione pro capite di 430 kg/abitante entro il 2015 (oggi
siamo a 482,26 kg/abitante);
3) introduzione di una moratoria per l'utilizzo del combustibile
solido secondario nei cementifici della regione con l'adozione
del principio di precauzione previsto dalla Convenzione di Rio
del 1992;
4) promozione dell'innovazione impiantistica finalizzata
all'integrazione di quanto già esiste con la realizzazione di
impianti ad alta capacità di recupero di materia e la produzione
di granulato plastico, sabbia sintetica, plastica. Un riferimento
concreto è, a tal riguardo, l'impianto attivo a Vedelago, in
provincia di Treviso".