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Citt: Colussi, negativo il nuovo Piano rifiuti

13.12.2011
16:43
(ACON) Trieste, 13 dic - COM/RC - "Un lavoro tanto imponente e accurato nell'analisi dei dati, quanto insufficiente e deludente nelle indicazioni e sulle prospettive future, quasi che la preoccupazione maggiore fosse quella di garantire continuità dell'esistente senza fare quelle scelte innovative che, sole, sarebbero state capaci di spingere a fondo verso la riduzione dei rifiuti e l'implementazione della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Nulla viene detto, inoltre, riguardo il grave problema sanitario e ambientale collegato all'incenerimento dei rifiuti e, anzi, si sostiene il nuovo progetto di recupero energetico attraverso l'incenerimento del combustibile solido secondario anche nei cementifici, in particolare del Friuli Occidentale."

Così il consigliere di Cittadini-Libertà Civica Piero Colussi sintetizza il giudizio negativo del suo Gruppo in merito al nuovo Piano regionale dei rifiuti. Poi aggiunge: "L'unica novità, auspicata anche dal nostro Gruppo, è rappresentata dall'istituzione di un unico Ambito territoriale ottimale (Ato) coincidente con il territorio regionale.

"Troppo poco, però, per giustificare i tre anni di gestazione e di ripetuti ripensamenti intervenuti rispetto alle intenzioni espresse inizialmente dall'ex assessore Vanni Lenna che puntava, almeno a parole, al superamento della pratica dell'incenerimento dei rifiuti e alla necessità di realizzare nuove discariche. Troppo poco per raggiungere, entro la fine del 2012, almeno il 65% di raccolta differenziata come prevedono le direttive europee e la norma di recepimento statale; troppo poco per garantire una reale riduzione pro-capite nella produzione di rifiuti urbani".

"Peccato non siano state prese in considerazione le integrazioni e le modifiche al Piano della Giunta regionale proposte dal mio Gruppo e finalizzate a raggiungere i seguenti obiettivi: 1) aumento deciso della raccolta differenziata porta a porta, con l'introduzione di linee guida regionali per valorizzare le buone pratiche e di sanzioni per i comuni che non rispettano le quote prefissate; 2) riduzione dei rifiuti con l'introduzione del limite preciso di una produzione pro capite di 430 kg/abitante entro il 2015 (oggi siamo a 482,26 kg/abitante); 3) introduzione di una moratoria per l'utilizzo del combustibile solido secondario nei cementifici della regione con l'adozione del principio di precauzione previsto dalla Convenzione di Rio del 1992; 4) promozione dell'innovazione impiantistica finalizzata all'integrazione di quanto già esiste con la realizzazione di impianti ad alta capacità di recupero di materia e la produzione di granulato plastico, sabbia sintetica, plastica. Un riferimento concreto è, a tal riguardo, l'impianto attivo a Vedelago, in provincia di Treviso".