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Idv: Corazza, emendamento sui vitalizi aumenta costi politica

21.12.2011
09:52
(ACON) Trieste, 21 dic - COM/AB - "L'emendamento sui vitalizi, presentato in Aula all'ultimo momento e illustrato furbescamente dai presentatori come fosse un taglio, è in realtà un aumento dei costi della politica e dei privilegi, non certo la loro cancellazione".

È critico il giudizio di Alessandro Corazza, capogruppo dell'Italia dei Valori, sul maxi-emendamento presentato da Pdl, PD, Lega, UDC e Gruppo misto, al quale fa le pulci.

"Visto il momento di forte crisi in cui versa l'Italia, con che credibilità si porrà ora la nostra Regione nei confronti dei cittadini e del Governo Monti se invece che abrogare una delle più clamorose ingiustizie di questo Consiglio regionale in maniera netta e senza trucchi, si sono addirittura aumentati i costi della politica regionale?", si chiede il più giovane consigliere regionale durante la dichiarazione di voto finale sulla Finanziaria 2012.

Con questo maxi-emendamento viene anzitutto slegata l'indennità dei consiglieri regionali da quella dei parlamentari, che a seguito dell'ultima manovra del Governo Berlusconi aveva subito un taglio di circa 500 euro più altrettanti sulle spese, legandola invece a quanto percepito all'1 gennaio 2011, quando cioè il taglio ai parlamentari non si era ancora concretizzato: farebbero circa 300 euro in meno di indennità dei consiglieri e altri 300 per quanto riguarda la disponibilità economica dei Gruppi consiliari per le spese di segreteria.

Una messa in sicurezza - commenta Corazza - da nuovi tagli nazionali dell'indennità, che per giunta aumenta. Rimodulazione all'insù che il Gruppo dell'Idv ha provato a contenere (senza esito positivo) presentando un subemendamento che indicizzava l'indennità a quella attualmente in vigore, più bassa: l'emendamento è stato infatti bocciato da Pdl, PD, Lega, UDC e Gruppo Misto (eccetto Fli).

Ma l'aver slegato l'indennità dei consiglieri da quella parlamentare e averla definita all'importo in vigore al 1 gennaio 2011 ha un effetto diretto anche sui vitalizi di chi è già in pensione e di chi ancora deve andarci: evitare che anche questi siano adeguati ai tagli romani.

Viene inoltre introdotta la possibilità per i consiglieri regionali di optare o meno per il sistema contributivo a partire dalla prossima legislatura - evitando quindi, se vogliono, di versare la quota richiesta - nonché la facoltà di farsi restituire tutto quanto versato, prima di iniziare a godere del vitalizio: una nuova discriminazione rispetto ai normali cittadini (che non possono fare un'analoga scelta ma sono obbligati dal sistema a versare i contributi).

L'Idv ha quindi proposto un contro-emendamento che cancellava totalmente vitalizi e indennità di fine mandato, recuperando i contenuti della proposta di legge già depositata ad agosto 2010 e bloccata dagli altri gruppi al tavolo sui costi della politica. L'emendamento è stato però bocciato trasversalmente da tutta l'Aula.

La cosa più grave è però la conseguenza che produce questa norma. Corazza ha denunciato che andando a modificare la legge sull'assegno vitalizio si fa decadere definitivamente il referendum abrogativo proposto da un comitato di cittadini di questa regione, che attualmente è all'esame del Tar per il ricorso sull'inammissibilità decretata proprio dal Consiglio regionale, con la contrarietà di Idv e di pochissimi altri. In questo modo i consiglieri regionali hanno eliminato quello che per loro rappresentava un problema non indifferente e questo è molto grave perché cancellano uno strumento democratico previsto dal nostro Statuto andando deliberatamente contro la volontà espressa dai cittadini". Un voto che Corazza aveva chiesto ai colleghi del PD di non fare, proprio a salvaguardia delle regole base di uno Stato di Diritto, richiamando la battaglia fatta congiuntamente in Parlamento da Idv e PD, contro la volontà dell'allora Governo Berlusconi di far saltare il referendum contro il nucleare. Richiami risultati, alla fine, vani.

Dall'Idv arriva una critica anche sul metodo: "le altre forze politiche avevano preteso un tavolo tecnico-politico dove ricondurre la discussione di tutti i provvedimenti di legge sui costi della politica - spiega il capogruppo - a partire da quello che sopprimeva proprio i vitalizi e l'indennità di fine mandato proposto dall'Idv già nell'agosto 2010. Tavolo sancito anche da un ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale nella scorsa sessione di assestamento di bilancio nel luglio 2011, che prevedeva che la questione dei vitalizi venisse affrontata con priorità sul resto.

Prendiamo invece atto che gli impegni assunti ufficialmente dagli altri Gruppi non hanno evidentemente valore perché sono stati smentiti dai presentatori di questo emendamento, portato direttamente in Aula. Un tecnicismo che, oltre a togliere credibilità ai proponenti, ha soffocato la discussione e quindi la possibilità di affrontare compiutamente il tema (i tempi di intervento in Aula sono severamente contingentati) quasi si volesse far passare in sordina l'operazione. Un vero peccato - conclude Corazza - segno che la Casta regionale non è in grado di fare uno scatto d'orgoglio e di giustizia sociale, di mettere da parte i propri conflitti d'interesse e di spogliarsi degli ingiusti privilegi".