Idv: Corazza, emendamento sui vitalizi aumenta costi politica
(ACON) Trieste, 21 dic - COM/AB - "L'emendamento sui vitalizi,
presentato in Aula all'ultimo momento e illustrato furbescamente
dai presentatori come fosse un taglio, è in realtà un aumento dei
costi della politica e dei privilegi, non certo la loro
cancellazione".
È critico il giudizio di Alessandro Corazza, capogruppo
dell'Italia dei Valori, sul maxi-emendamento presentato da Pdl,
PD, Lega, UDC e Gruppo misto, al quale fa le pulci.
"Visto il momento di forte crisi in cui versa l'Italia, con che
credibilità si porrà ora la nostra Regione nei confronti dei
cittadini e del Governo Monti se invece che abrogare una delle
più clamorose ingiustizie di questo Consiglio regionale in
maniera netta e senza trucchi, si sono addirittura aumentati i
costi della politica regionale?", si chiede il più giovane
consigliere regionale durante la dichiarazione di voto finale
sulla Finanziaria 2012.
Con questo maxi-emendamento viene anzitutto slegata l'indennità
dei consiglieri regionali da quella dei parlamentari, che a
seguito dell'ultima manovra del Governo Berlusconi aveva subito
un taglio di circa 500 euro più altrettanti sulle spese,
legandola invece a quanto percepito all'1 gennaio 2011, quando
cioè il taglio ai parlamentari non si era ancora concretizzato:
farebbero circa 300 euro in meno di indennità dei consiglieri e
altri 300 per quanto riguarda la disponibilità economica dei
Gruppi consiliari per le spese di segreteria.
Una messa in sicurezza - commenta Corazza - da nuovi tagli
nazionali dell'indennità, che per giunta aumenta. Rimodulazione
all'insù che il Gruppo dell'Idv ha provato a contenere (senza
esito positivo) presentando un subemendamento che indicizzava
l'indennità a quella attualmente in vigore, più bassa:
l'emendamento è stato infatti bocciato da Pdl, PD, Lega, UDC e
Gruppo Misto (eccetto Fli).
Ma l'aver slegato l'indennità dei consiglieri da quella
parlamentare e averla definita all'importo in vigore al 1 gennaio
2011 ha un effetto diretto anche sui vitalizi di chi è già in
pensione e di chi ancora deve andarci: evitare che anche questi
siano adeguati ai tagli romani.
Viene inoltre introdotta la possibilità per i consiglieri
regionali di optare o meno per il sistema contributivo a partire
dalla prossima legislatura - evitando quindi, se vogliono, di
versare la quota richiesta - nonché la facoltà di farsi
restituire tutto quanto versato, prima di iniziare a godere del
vitalizio: una nuova discriminazione rispetto ai normali
cittadini (che non possono fare un'analoga scelta ma sono
obbligati dal sistema a versare i contributi).
L'Idv ha quindi proposto un contro-emendamento che cancellava
totalmente vitalizi e indennità di fine mandato, recuperando i
contenuti della proposta di legge già depositata ad agosto 2010 e
bloccata dagli altri gruppi al tavolo sui costi della politica.
L'emendamento è stato però bocciato trasversalmente da tutta
l'Aula.
La cosa più grave è però la conseguenza che produce questa norma.
Corazza ha denunciato che andando a modificare la legge
sull'assegno vitalizio si fa decadere definitivamente il
referendum abrogativo proposto da un comitato di cittadini di
questa regione, che attualmente è all'esame del Tar per il
ricorso sull'inammissibilità decretata proprio dal Consiglio
regionale, con la contrarietà di Idv e di pochissimi altri. In
questo modo i consiglieri regionali hanno eliminato quello che
per loro rappresentava un problema non indifferente e questo è
molto grave perché cancellano uno strumento democratico previsto
dal nostro Statuto andando deliberatamente contro la volontà
espressa dai cittadini". Un voto che Corazza aveva chiesto ai
colleghi del PD di non fare, proprio a salvaguardia delle regole
base di uno Stato di Diritto, richiamando la battaglia fatta
congiuntamente in Parlamento da Idv e PD, contro la volontà
dell'allora Governo Berlusconi di far saltare il referendum
contro il nucleare. Richiami risultati, alla fine, vani.
Dall'Idv arriva una critica anche sul metodo: "le altre forze
politiche avevano preteso un tavolo tecnico-politico dove
ricondurre la discussione di tutti i provvedimenti di legge sui
costi della politica - spiega il capogruppo - a partire da quello
che sopprimeva proprio i vitalizi e l'indennità di fine mandato
proposto dall'Idv già nell'agosto 2010. Tavolo sancito anche da
un ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio
regionale nella scorsa sessione di assestamento di bilancio nel
luglio 2011, che prevedeva che la questione dei vitalizi venisse
affrontata con priorità sul resto.
Prendiamo invece atto che gli impegni assunti ufficialmente dagli
altri Gruppi non hanno evidentemente valore perché sono stati
smentiti dai presentatori di questo emendamento, portato
direttamente in Aula. Un tecnicismo che, oltre a togliere
credibilità ai proponenti, ha soffocato la discussione e quindi
la possibilità di affrontare compiutamente il tema (i tempi di
intervento in Aula sono severamente contingentati) quasi si
volesse far passare in sordina l'operazione. Un vero peccato -
conclude Corazza - segno che la Casta regionale non è in grado di
fare uno scatto d'orgoglio e di giustizia sociale, di mettere da
parte i propri conflitti d'interesse e di spogliarsi degli
ingiusti privilegi".