UAR:Rosolen,liberalizzazioni del commercio,Regione irresponsabile
(ACON) Trieste, 28 dic - COM/MPB - "Ha passato un anno e mezzo
ad annunciare una riforma del commercio che non c'è mai stata e
ora in maniera irresponsabile si affida alle liberalizzazioni
selvagge volute dal Governo Monti".
Commenta così la consigliera regionale di Un'Altra Regione,
Alessia Rosolen, la decisione dell'assessore regionale Brandi di
rinunciare a riformare la legge regionale sul commercio.
"Dovrebbe prendere lezioni dal suo omologo del Veneto che -
afferma Rosolen - anziché abdicare al suo ruolo politico
rivendica la difesa delle funzioni programmatorie che in materia
di commercio spettano alla Regione, altro che diritto alla
concorrenza".
"Quello che sfugge clamorosamente - spiega Rosolen - è che se il
Governo si appella alla tutela della concorrenza su cui lo Stato
ha effettivamente competenza esclusiva, la Regione, così come sta
facendo il Veneto, ha il dovere di difendere la sua competenza
primaria in materia di commercio su cui, come è evidente,
l'intervento governativo compie un'invasione di campo dalle
conseguenza pesantissime".
"Non capisco davvero - prosegue l'esponente UAR - come sia
possibile non rendersi conto che il provvedimento del Governo,
all'opposto di quanto sostenuto dall'assessore regionale, rende
ancora più urgente un provvedimento legislativo della Regione che
regolamenti una situazione che altrimenti rischia di minare
quelle regole fondamentali che servono a garantire interessi
collettivi: dei commercianti, dei lavoratori e dei cittadini, su
una serie di questioni che vanno dalle aperture domenicali alla
prospettiva di nuovi insediamenti commerciali".
"E' davvero inaccettabile - per Rosolen - che una Giunta che a
parole rivendica la specialità di questa Regione, rinunci così
supinamente a esercitare le sue competenze legislative a difesa
degli interessi del territorio. L'intervento dell'assessore
Brandi appare ancora più inadeguato perché, come dimostrano le
file chilometriche verso la Slovenia per acquistare benzina e
tabacchi, stiamo pagando un prezzo altissimo alla debolezza di un
sistema regionale che non ha nulla a che vedere con le
liberalizzazioni del commercio".
"Spero e mi auguro - conclude la consigliera regionale - che
queste posizioni siano il frutto di poca conoscenza della materia
e non rispecchino quindi, quelle della Giunta e della sua
maggioranza".