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LN: De Mattia, Isee da cambiare, penalizza chi possiede una casa

28.12.2011
16:55
(ACON) Trieste, 28 dic - COM/MPB - Istituire un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) regionale, aderente alle peculiarità del Friuli Venezia Giulia Con un obiettivo: mettere fine alla "persecuzione contro la casa di proprietà".

È quanto chiede un ordine del giorno presentato dalla Lega Nord e approvato dal Consiglio regionale in coda alla Finanziaria. Il consigliere regionale Ugo De Mattia, estensore del documento, spiega "di voler esorcizzare la maledizione della prima casa".

"Nella nostra regione - dice De Mattia - il possesso della casa è una tappa fondamentale nel percorso di indipendenza economica. Si raggiunge, spesso, tramite sacrifici, risparmi e mutui da far mancare il fiato. Non è ammissibile che la casa tanto agognata venga bombardata da tasse e divenga un handicap per l'accesso a prestazioni assistenziali e sociali, o servizi di pubblica utilità. Per questo, il nostro ordine del giorno (firmato anche dal capogruppo Narduzzi e dai consiglieri Picco, Piccin e Razzini) propone di sganciare l'abitazione dall'indicatore della situazione economica equivalente. Le Province autonome di Trento e Bolzano si sono già messe in proprio, sostituendo l'Isee con la Durp (Dichiarazione Unificata di Reddito e Patrimonio) e l'Icef".

Secondo De Mattia "la Giunta deve pensare a un nuovo Isee, modellato sulle esigenze delle giovani coppie. La prima casa non è un lusso, e non è giusto che venga considerata tale. Noi dobbiamo creare le condizioni affinché le giovani generazioni possano comprare la propria abitazione, e allontanarci da un modello che li spinge a una precarizzazione esasperata".

Il leghista conclude: "Il bombardamento a tappeto delle prime case e degli immobili in generale che sta prendendo corpo è pazzesco. Sull'Isee, dobbiamo mettere a frutto la nostra autonomia, come hanno fatto Trento e Bolzano. Creiamo nuovi standard, che non penalizzino i nostri giovani. E l'Imu è la degenerazione dell'Ici: più pesante, più iniqua e romanocentrica. Prima le risorse restavano nelle casse comunali, adesso prenderanno la via di Roma, per poi pagare i rifiuti di Napoli o i debiti di Palermo".