PD: Pupulin, sostenere economia subito con misure antirecessione
(ACON) Trieste, 28 dic - COM/MPB - "Alla fine d'un anno
difficile, se ne annuncia purtroppo uno ancora più delicato, che
molti osservatori vedono in recessione".
Per il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin "è meglio che
la classe politica di centrodestra non continui a rifugiarsi
dietro ad una cortina fumogena, che giudica la situazione
dell'economia e del lavoro in Friuli Venezia Giulia meno peggio
di tante altre realtà del paese e i conti in ordine. Una
discussione di questo tipo - ultimo caso la replica del vice
presidente Luca Ciriani verso il PD - ci porta fuori campo,
facendoci ritardare interventi, nelle nostre possibilità, che
invece debbono essere avviati tempestivamente.
"L'incertezza sulle entrate della Regione, dovuta ai tagli del
decreto Monti, hanno - avverte Pupulin - condotto la maggioranza
regionale a rinviare scelte anche coraggiose, avanzate proprio
dal gruppo PD, che meritavano di essere assunte, con una
condivisione trasversale, già nel corso della discussione sulla
recente finanziaria. Ha prevalso una prudenza che speriamo venga
superata presto, già nel mese di gennaio, quando le nebbie sulle
entrate reali si saranno diradate e si potrà assumere, come
richiesto in forma propositiva dal PD, una serie precisa di
misure per la crescita e per la tenuta dei redditi delle
famiglie, che non potranno più essere rinviate.
"Serve recuperare risorse per sostenere il credito alle imprese
attraverso un consistente trasferimento ai fondi di rotazione e
ai consorzi di garanzia. Occorre ridimensionare il peso
dell'aumento dell'addizionale IRPEF, che da parte del centro
destra si è accettato di trasferire senza alcuna riflessione
sulle ricadute economiche in modo insopportabile soprattutto sui
redditi più bassi e sulle famiglie numerose. Sono queste - per il
consigliere - le misure che, a quel punto, diventano urgenti
rispetto ad una situazione industriale ed economica in caduta
libera.
"Già i dati del terzo trimestre 2011 ci fanno comprendere dove
rischiamo di finire. L'osservatorio sulle crisi d'impresa della
Cerved Group (in accordo con la stessa Confindustria ) ci segnala
una febbre da fallimenti che colpisce con maggiore frequenza,
dopo la Lombardia, proprio il Friuli Venezia Giulia (insolvency
ratio 18,3 ). Con ancora maggiore precisione, negli 11 mesi del
2011, il numero delle società regionali, che hanno fatto ricorso
alla cassa integrazione straordinaria (aumentata nella nostra
regione del 10% persino rispetto a quella del periodo
corrispondente dell'anno scorso, considerato "anno orribile" ),
sono risultate 239 ( +29,89% ) rispetto alle 184 dell'anno 2010.
Complessivamente gli stabilimenti coinvolti superano le 400
unità, anche in questo caso con un aumento vorticoso, che sembra
incontrastabile. Le causali sono le più diverse. Dai fallimenti
passati dai 9 dei primi 11 mesi del 2010 ai 21 del 2011, ai
concordati preventivi arrivati a 16 (erano solo 6 nel 2010 ).
Alle crisi aziendali pari a 130 casi, ai 28 casi di
riorganizzazioni e ristrutturazioni, ai 40 contratti di
solidarietà aziendale, ai 4 casi di amministrazione controllata e
liquidazione coatta amministrativa. Un ventaglio di situazioni
critiche, che sembra essere ancora senza freni.
"Nasce da questa constatazione la necessità e urgenza di muovere
misure ad hoc per aiutare la crescita e contrastare nei limiti
del possibile il rischio recessione - evidenzia Pupulin che
aggiunge -: l'assessore Ciriani si vanta delle misure anti crisi
del 2010, definite in forma condivisa dal Consiglio regionale, ma
si dimentica di constatare che purtroppo hanno esaurito la loro
spinta propulsiva assieme alle risorse a disposizione.
L'azione, quindi, va intrapresa sulla base delle ancora più
difficili condizioni. La ripresa dell'attività in regione deve
essere utilizzata per concertare con l'insieme delle
organizzazioni sociali ed economiche un pacchetto di azioni che
l'amministrazione regionale deve mettere in campo per fare la sua
parte, assieme alle misure del governo nazionale, per sostenere
la tenuta dell'economia e della produzione, fattori decisivi -
conclude il consigliere del PD - per garantire la stabilità e la
coesione sociale del Friuli Venezia Giulia.