PD: Moretton, gli aumenti autostradali da noi sono stratosferici
(ACON) Trieste, 1 gen - COM/AB - Il Governo Monti ha dato il
via libera agli aumenti tariffari richiesti dalle
concessionarie autostradali e tra questi spicca quello di Autovie
Venete.
A metterlo in evidenza è il capogruppo PD in Consiglio regionale
Gianfranco Moretton, che sottolinea come l'aumento non si limiti
al 3%, come stabilito dal decreto, ma vada ben oltre,
attestandosi al 12,93%, fra i più alti d'Italia.
La spiegazione è semplice - a suo giudizio - ed è riconducibile
alla politica per nulla lungimirante che la Giunta Tondo ha
attuato per la realizzazione della terza corsia. Ormai da lungo
tempo stiamo puntualmente denunciando l'attività soporifera e
monocorde del presidente Tondo, che non ha chiesto il
cofinanziamento dell'opera da parte dello Stato per voler voler
testardamente fare da solo.
Invito quindi il governatore a non fare il virtuoso con le tasche
degli altri - aggiunge Moretton - quando poi a pagarne le
conseguenze è l'intera comunità regionale.
E' oltremodo sciocco non utilizzare per ottusità le risorse che
lo Stato mette a disposizione per le grandi opere
infrastrutturali. Se infatti da un lato innegabili sono i
vantaggi dell'opera per l'economia, dall'altro non c'è dubbio che
una maggior compartecipazione statale sarebbe vista dalla nostra
gente come una compensazione per gli innumerevoli disagi e danni
ambientali che l'operazione farà scontare al territorio regionale.
Così facendo siamo precipitati nei più profondi gironi infernali,
costringendo Autovie Venete a chiedere pedaggi via via sempre più
salati e onerosi anche nei prossimi anni
per poter mantenere in equilibrio il proprio piano finanziario
rispetto all'imponente mole degli investimenti. Investimenti che,
peraltro, paiono già scontare pesanti ritardi rispetto ai crono
programmi inizialmente previsti e che, causa anche la pesante
crisi finanziaria, sembrano incontrare grosse difficoltà
nell'individuazione di finanziamenti da parte delle banche.
Ma il peggio deve ancora arrivare - conclude Moretton. Infatti,
questo è appena il secondo aumento, senza tener conto dei
successivi che si profilano da qui al 2017 per un incremento
totale superiore al 120%, con il rischio reale che l'opera non
venga realizzata perlomeno nella sua interezza. Percentuale che
diventerà ben maggiore tenendo conto del sovrapprezzo che dovrà
versare il subentrante alla scadenza della concessione (400
milioni di euro) e che sicuramente sarà scaricato sulle tasche
delle future generazioni.