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PD: Moretton, finita la politica per prima casa e famiglie

01.01.2012
16:32
(ACON) Trieste, 1 gen - COM/AB - Con l'approvazione della legge Finanziaria per il 2012 sono stati modificati i criteri di accesso ai contributi per la prima casa, ai quali dovranno adeguarsi i cittadini interessati. Modifica che se è condivisibile per quanto riguarda la riduzione della superficie abitabile rispetto alla precedente norma molto più estesa, non è accettabile quando si riferisce all'obbligo, da parte del cittadino interessato, di dover ricorrere a operazioni creditizie d'importo non inferiore alla metà della spesa per acquisto, costruzione o ristrutturazione dell'abitazione, pena l'inammissibilità della domanda.

La critica giunge da Gianfranco Moretton, capogruppo PD in Consiglio regionale, al quale appare evidente che tale imposizione ridurrà il numero delle domande e provocherà una vera e propria disfatta della politica della casa, da sempre punto d'orgoglio della Regione Friuli Venezia Giulia. Ciò comporterà una forte penalizzazione per le famiglie e le persone che intendevano investire sul bene casa che, con ogni probabilità, rinunceranno all'impresa causando un grave danno all'economia, con il conseguente calo del PIL regionale e un minor gettito nelle casse della Regione.

Tutto ciò - sottolinea Moretton - avviene perché la Regione pretende dal cittadino un mutuo bancario che però non viene concesso dal sistema creditizio per mancanza di liquidità. Quindi, niente sostegno dalla Regione, perché l'assessore competente Riccardo Riccardi ritiene che, se i genitori o i nonni aiutano finanziariamente i propri figli e nipoti, essi non abbiano bisogno del contributo regionale.

Questo tipo di politica certamente penalizza molto i giovani: per loro nessuna iniziativa di aiuto, nessun incentivo e con la crisi, come sottolinea il rapporto dell'Istat (il 60% dei giovani tra i 19 e i 34 anni e il 90% degli under 24 vive ancora con i genitori), il fenomeno rischia di crescere a dismisura.

Proprio in un momento così difficile per tutte le famiglie con figli a carico l'assessore Riccardi, anziché pensare a interventi per facilitare i giovani a trovare un'abitazione che sia rapportata al loro reddito, toglie loro il sostegno e una concreta possibilità di indipendenza e di prospettive per il futuro.

E' per questa ragione che - conclude Moretton - tenuto conto anche del vincolo del mutuo bancario, la Regione non erogherà più alcun finanziamento decretando, con buona pace di tutti, la fine della politica per la casa e per le giovani famiglie, scelta che avrà un effetto domino con pesanti ripercussioni sulle imprese edili e su tutto l'indotto del settore, già fortemente provato dalla crisi.