PD: Moretton, finita la politica per prima casa e famiglie
(ACON) Trieste, 1 gen - COM/AB - Con l'approvazione della legge
Finanziaria per il 2012 sono stati modificati i criteri di
accesso ai contributi per la prima casa, ai quali dovranno
adeguarsi i cittadini interessati. Modifica che se è
condivisibile per quanto riguarda la riduzione della superficie
abitabile rispetto alla precedente norma molto più estesa, non è
accettabile quando si riferisce all'obbligo, da parte del
cittadino interessato, di dover ricorrere a operazioni creditizie
d'importo non inferiore alla metà della spesa per acquisto,
costruzione o ristrutturazione dell'abitazione, pena
l'inammissibilità della domanda.
La critica giunge da Gianfranco Moretton, capogruppo PD in
Consiglio regionale, al quale appare evidente che tale
imposizione ridurrà il numero delle domande e provocherà una vera
e propria disfatta della politica della casa, da sempre punto
d'orgoglio della Regione Friuli Venezia Giulia.
Ciò comporterà una forte penalizzazione per le famiglie e le
persone che intendevano investire sul bene casa che, con ogni
probabilità, rinunceranno all'impresa causando un grave danno
all'economia, con il conseguente calo del PIL regionale e un
minor gettito nelle casse della Regione.
Tutto ciò - sottolinea Moretton - avviene perché la Regione
pretende dal cittadino un mutuo bancario che però non viene
concesso dal sistema creditizio per mancanza di liquidità.
Quindi, niente sostegno dalla Regione, perché l'assessore
competente Riccardo Riccardi ritiene che, se i genitori o i nonni
aiutano finanziariamente i propri figli e nipoti, essi non
abbiano bisogno del contributo regionale.
Questo tipo di politica certamente penalizza molto i giovani: per
loro nessuna iniziativa di aiuto, nessun incentivo e con la
crisi, come sottolinea il rapporto dell'Istat (il 60% dei giovani
tra i 19 e i 34 anni e il 90% degli under 24 vive ancora con i
genitori), il fenomeno rischia di crescere a dismisura.
Proprio in un momento così difficile per tutte le famiglie con
figli a carico l'assessore Riccardi, anziché pensare a interventi
per facilitare i giovani a trovare un'abitazione che sia
rapportata al loro reddito, toglie loro il sostegno e una
concreta possibilità di indipendenza e di prospettive per il
futuro.
E' per questa ragione che - conclude Moretton - tenuto conto
anche del vincolo del mutuo bancario, la Regione non erogherà più
alcun finanziamento decretando, con buona pace di tutti, la fine
della politica per la casa e per le giovani famiglie, scelta che
avrà un effetto domino con pesanti ripercussioni sulle imprese
edili e su tutto l'indotto del settore, già fortemente provato
dalla crisi.