PD: Moretton, Tondo garantisca l'autonomia regionale
(ACON) Trieste, 3 gen - COM/RC - Nella manovra finanziaria
messa in atto dal Governo Monti si percepisce, e preoccupa, la
ricaduta negativa a livello economico che peserà sul Friuli
Venezia Giulia. Di fatto - riflette Gianfranco Moretton,
capogruppo consiliare del PD - convergeranno una serie di
situazioni che, oltre a pesare notevolmente sul bilancio
regionale, creeranno forte disagio ai cittadini, con la reale
preoccupazione che questi saranno costretti ad adattare il loro
stile di vita.
Esistono poi, per il consigliere di opposizione, tutti i
presupposti perché vengano modificate e vanificate la specialità
e l'autonomia della nostra Regione; una prerogativa che non si
può sottovalutare e per la quale si deve immediatamente correre
ai ripari con un'azione congiunta a livello di Consiglio
regionale.
Ad esempio - scrive Moretton - il costo della benzina e l'imposta
per le imbarcazioni da diporto sono aspetti che producono
inevitabilmente una grave perdita per la realtà commerciale
locale, diventando conveniente rivolgersi alla vicina Slovenia.
Inoltre, la riforma delle pensioni e la nuova IMU andrebbero di
fatto ad annullare le prerogative a noi costituzionalmente
favorevoli.
Un altro aspetto che non si può e non si deve sottovalutare e al
quale neppure si deve rinunciare, per il capogruppo del PD, è che
la specialità e l'autonomia hanno un loro senso storico, politico
ed economico. Stupisce che il presidente Tondo ancora non ci
abbia pensato e non abbia ancora attivato tutte le azioni
necessarie a tutelarle e a mantenerle. Proprio in quest'ottica,
Moretton si augura che si voglia far emergere una strategia di
forza comune per presentarsi al Governo Monti per non far venir
meno alcune garanzie inerenti il mantenimento della nostra
autonomia e specialità.
Per il bene della nostra Regione - fa sapere - siamo disponibili
a contribuire alla definizione di un piano strategico che possa
darle equilibrio e tutelarne la governabilità economica. È
opportuno quindi che parlamentari e capigruppo condividano un
piano urgente che metta tutti davanti alle proprie responsabilità.