PD: Della Mea, Agemont e Promotur razionalizzazioni mancate
(ACON) Trieste, 4 gen - COM/RC - Il presidente Renzo Tondo,
invece di procedere con una riforma delle autonomie locali e in
quel contesto ridisegnare il tipo di gestione istituzionale da
dare ai comprensori montani, persegue obiettivi squisitamente
politici e commissaria le Comunità montane, con il risultato di
bloccare ogni politica di sviluppo e alla fine proporre la
formula delle Unioni dei Comuni che difficilmente migliorerà la
gestione del territorio.
L'accusa è del consigliere regionale del PD Sandro Della Mea, il
quale sostiene che c'erano due società che si occupavano di
montagna, Promotur e Agemont, e che dopo una legge di riordino
che ha semplicemente rimescolato le carte, poco, per non dire
niente, è cambiato.
Tanto per fare della buona semplificazione - spiega Della Mea -
si sarebbe potuto costituire, come avevamo proposto, un'unica
società che accorpi le due principali compartecipate della
montagna in un unico ente di sviluppo, ma Tondo e soci non ne
hanno voluto sapere. All'insegna del tagli dei costi della
politica, si sarebbero potuti per lo meno cancellare i CdA delle
società di amministrazione, ma anche in questo caso si è
preferito soprassedere.
Chi si aspettava un riordino, utile quanto necessario, per la
disciplina della partecipazione della Regione a società di
capitali, è andato incontro all'ennesima delusione. Ma per la
montagna è andata ancora peggio - conclude l'esponente del PD.
Con i finti interventi riformatori che hanno riguardato Comunità
montane, Agemont e Promotur, si è persa una vera occasione di
razionalizzazione e semplificazione e a farne le spese,
purtroppo, saranno le politiche di sviluppo delle aree montane.