Citt: Colussi, messa in sicurezza patrimonio audiovisivo regionale
(ACON) Trieste, 4 gen - COM/RC - Con il recepimento, da parte
della Giunta regionale, dell'Ordine del giorno sulla messa in
sicurezza del patrimonio cinematografico e audiovisivo regionale,
proposto all'Aula durante la sessione di bilancio da Piero
Colussi (Cittadini-Libertà Civica), è stato compiuto un
significativo passo in avanti per garantire la salvaguardia dei
tanti film e del materiale audiovisivo raccolto finora dal
Servizio di cineteca regionale e giacente da tempo nella sede
dell'ex Servizio, a Trieste.
Ad affermarlo, lo stesso consigliere Colussi, che così prosegue:
"In questo modo le centinaia di film su pellicola, il materiale
su supporto analogico e digitale, il patrimonio librario e le
tante attrezzature tecniche appartenute all'ex Servizio di
cineteca regionale dal 1984 - anno in cui venne introdotta la
norma per l'istituzione di questa struttura culturale - potranno
venir adeguatamente riutilizzate da quelle istituzioni che
svolgono da tempo le medesime funzioni.
"Stiamo ovviamente parlando della Cineteca del Friuli di Gemona,
che dal 2008 gestisce l'archivio cinema del Friuli Venezia
Giulia, un deposito climatizzato all'avanguardia, capace di
accogliere in condizioni di temperatura e umidità standard, oltre
100.000 pellicole di ogni tipo e formato, e della rete di
mediateche pubbliche presenti nei quattro capoluoghi di provincia
cui è stata riconosciuta la funzione di raccolta, conservazione,
catalogazione e servizio di prestito gratuito su supporto
digitale del patrimonio cinematografico regionale e non solo.
"Si tratta della prima rete di mediateche - consultabile on-line
- attiva in Italia, che ha i suoi riferimenti a Trieste nella
cappella Underground con sede nella nuova Casa del Cinema, a
Udine nella mediateca Mario Quargnolo inserita nel complesso del
Visionario, a Gorizia nella mediateca Ugo Casiraghi all'interno
del Palazzo del Cinema, e a Pordenone nella mediateca di
Cinemazero nell'ex convento di S. Francesco.
"L'auspicio è che le procedure burocratiche per consentire questo
importante passaggio, con la conseguente messa in sicurezza di un
patrimonio che rischiava di deteriorarsi irrimediabilmente, si
realizzino quanto prima dando così piena attuazione a quanto
previsto dalla legge regionale n. 21 del 2006, meglio conosciuta
come legge cinema".