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PD: Moretton, Mediocredito FVG e responsabilità della Regione

05.01.2012
13:33
(ACON) Trieste, 5 gen - COM/RC - Le sanzioni comminate dalla Banca d'Italia a Mediocredito FVG, e questa volta pure in solido nei confronti dei suoi amministratori, per Gianfranco Moretton non sono altro che l'epilogo di una querelle che proviene da lontano.

Siamo preoccupati - scrive il consigliere regionale del PD - che la situazione venutasi a creare possa rappresentare anche un seguito non lusinghiero per un istituto di credito che per il Friuli Venezia Giulia è molto importante, rappresentando il suo braccio operativo nella gestione di molte risorse in favore del comparto produttivo e della prima casa. Non vorremmo che la politica finora portata avanti dal presidente Tondo e dall'assessore Savino comporti il peggioramento della situazione in Mediocredito, soprattutto se non saranno chiarite a breve le effettive volontà in materia da parte della Regione, diventata azionista di maggioranza assoluta. Ci riferiamo cioè - spiega ancora il capogruppo del PD - alla confusione creata dalla Regione, che inizialmente voleva vendere la propria partecipazione del 47% del Mediocredito salvo, poco tempo dopo, cambiare idea puntando all'acquisizione del 51%. E ora, a seguito della rinuncia di una parte del sistema bancario presente nell'azionariato di partecipare all'aumento del capitale sociale, la Regione si trova di fronte a un'altra difficoltà, derivante appunto dal fuggi fuggi delle banche, che la costringerà a sobbarcarsi la quota mancante di capitale sociale.

Tutto ciò, per Moretton denota ancora una volta come sia superficiale e inconcludente la politica di Tondo sul versante creditizio, incapace di mediare col sistema bancario che, di fronte al disconoscimento di renderlo partecipe al sistema di governo dell'istituto finanziario, ha preferito ritirarsi di buon grado. Ora, anche dopo la sanzione della Banca d'Italia, la Regione non potrà dire che non sia successo nulla di concreto. Non vorremmo che l'assessore Savino, continuando a mantenere il suo silenzio, diventasse come Tremonti, che fino all'altro ieri affermava che l'Italia non avesse problemi - chiosa il consigliere regionale. Gli imprenditori del Friuli Venezia Giulia, e più in generale la sua economia, hanno bisogno di credito nel prossimo futuro per garantire lo sviluppo, reso possibile da piani credibili e realizzabili, e non di proclami irresponsabili. Dica la Regione quali sono i partner, dove si troveranno le risorse e chi le gestirà, perché questo è ciò che vogliono sapere gli imprenditori e i lavoratori del Friuli Venezia Giulia.