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PD: Pupulin, i dati definitivi della cassa integrazione 2011

05.01.2012
17:32
(ACON) Trieste, 5 gen - COM/AB - I dati definitivi dell'INPS nazionale che chiudono l'anno 2011, segnalano un dato di riduzione complessiva delle ore autorizzate di ricorso alla cassa integrazione guadagni di circa il 20% rispetto all'anno precedente. Le ore autorizzate nel corso dell'intero anno sono state pari a 21.621.967 rispetto a quelle del 2010, che erano risultate 25.925.892. Si sono ridotte in modo rilevante le ore di cassa ordinaria, passate dai 6.546.437 del 2010 ai 4.605.980 del 2011, e soprattutto quelle in deroga ridimensionate da 4.750.734 a sole 1.754.748. In controtendenza invece il ricorso alla cassa straordinaria, che ha superato persino il livello massimo storico dell'anno scorso, quando arrivò a 14.628.721 ore autorizzate, raggiungendo nell'ultimo anno un nuovo picco di ben 15.261.241.

A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, che aggiunge altri dati significativi, che riguardano la ripresa del ricorso alla CIG nel secondo semestre di questo anno, visto che i secondi semestri dei due ultimi anni praticamente hanno utilizzato un numero di ore quasi uguale (12.823.650 nel 2011 e 13.341.370 nel 2010).

Infine è risultata in crescita la CIG del mese di dicembre (1.499.546 ore autorizzate) rispetto al mese precedente di novembre (1.183.998).

Un quadro di grande incertezza, quello in cui sono costrette a operare la maggior parte delle aziende del Friuli Venezia Giulia. È stata comunque dimostrata una forte capacità di resistenza a una situazione estremamente difficile particolarmente nel mercato interno, non compensata da un leggera crescita dell'export, che la bufera finanziaria sta condizionando in modo regressivo.

Il dato particolare del notevole ricorso alla cassa straordinaria indica, purtroppo, una situazione di crisi industriale particolarmente accentuata. L'osservatorio sulle crisi aziendali della Cerved Group, società di valutazione sullo stato economico-finanziario delle aziende nazionali, giudica il Friuli Venezia Giulia la seconda regione di Italia, dopo la Lombardia, per crescita percentuale di crisi e fallimenti aziendali. Una congiuntura a rischio recessione, che merita un'azione efficace a tutti i livelli per contrastarne gli effetti sulla produttività e sull'occupazione.

In regione occorre già dalla prossima ripresa del lavoro consiliare definire misure straordinarie di sostegno al credito delle imprese attraverso un maggiore trasferimento ai fondi di rotazione e agli strumenti di garanzia finanziaria per le aziende, particolarmente quelle di medie e piccole dimensioni, che costituiscono la base di un'economia che ha ancora tutti fondamentali per farcela. Un'azione tempestiva anti crisi che contrasti i segnali di possibile recessione può fondarsi solo su un più preciso e puntuale rapporto in Consiglio regionale tra tutte le forze politiche interessate a dare fiducia e sostegno all'economia e al lavoro, e nei rapporti sociali attraverso una grande condivisone e responsabilità delle organizzazioni rappresentative dei lavoratori e delle imprese regionali.