PD: Pupulin, i dati definitivi della cassa integrazione 2011
(ACON) Trieste, 5 gen - COM/AB - I dati definitivi dell'INPS
nazionale che chiudono l'anno 2011, segnalano un dato di
riduzione complessiva delle ore autorizzate di ricorso alla cassa
integrazione guadagni di circa il 20% rispetto all'anno
precedente. Le ore autorizzate nel corso dell'intero anno sono
state pari a 21.621.967 rispetto a quelle del 2010, che erano
risultate 25.925.892. Si sono ridotte in modo rilevante le ore di
cassa ordinaria, passate dai 6.546.437 del 2010 ai 4.605.980 del
2011, e soprattutto quelle in deroga ridimensionate da 4.750.734
a sole 1.754.748. In controtendenza invece il ricorso alla cassa
straordinaria, che ha superato persino il livello massimo storico
dell'anno scorso, quando arrivò a 14.628.721 ore autorizzate,
raggiungendo nell'ultimo anno un nuovo picco di ben 15.261.241.
A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Paolo
Pupulin, che aggiunge altri dati significativi, che riguardano la
ripresa del ricorso alla CIG nel secondo semestre di questo anno,
visto che i secondi semestri dei due ultimi anni praticamente
hanno utilizzato un numero di ore quasi uguale (12.823.650 nel
2011 e 13.341.370 nel 2010).
Infine è risultata in crescita la CIG del mese di dicembre
(1.499.546 ore autorizzate) rispetto al mese precedente di
novembre (1.183.998).
Un quadro di grande incertezza, quello in cui sono costrette a
operare la maggior parte delle aziende del Friuli Venezia Giulia.
È stata comunque dimostrata una forte capacità di resistenza a
una situazione estremamente difficile particolarmente nel mercato
interno, non compensata da un leggera crescita dell'export, che
la bufera finanziaria sta condizionando in modo regressivo.
Il dato particolare del notevole ricorso alla cassa straordinaria
indica, purtroppo, una situazione di crisi industriale
particolarmente accentuata. L'osservatorio sulle crisi aziendali
della Cerved Group, società di valutazione sullo stato
economico-finanziario delle aziende nazionali, giudica il Friuli
Venezia Giulia la seconda regione di Italia, dopo la Lombardia,
per crescita percentuale di crisi e fallimenti aziendali. Una
congiuntura a rischio recessione, che merita un'azione efficace a
tutti i livelli per contrastarne gli effetti sulla produttività e
sull'occupazione.
In regione occorre già dalla prossima ripresa del lavoro
consiliare definire misure straordinarie di sostegno al credito
delle imprese attraverso un maggiore trasferimento ai fondi di
rotazione e agli strumenti di garanzia finanziaria per le
aziende, particolarmente quelle di medie e piccole dimensioni,
che costituiscono la base di un'economia che ha ancora tutti
fondamentali per farcela. Un'azione tempestiva anti crisi che
contrasti i segnali di possibile recessione può fondarsi solo su
un più preciso e puntuale rapporto in Consiglio regionale tra
tutte le forze politiche interessate a dare fiducia e sostegno
all'economia e al lavoro, e nei rapporti sociali attraverso una
grande condivisone e responsabilità delle organizzazioni
rappresentative dei lavoratori e delle imprese regionali.