PD: Moretton, debolezza Tondo penalizza settore commercio
(ACON) Trieste, 7 gen - COM/AB - La recente decisione di non
impugnare la normativa sulla liberalizzazione relativa al
commercio, dà lo spunto al capogruppo PD in Consiglio regionale
Gianfranco Moretton, per una riflessione di carattere politico
sull'operato del presidente Tondo.
Senza entrare nel merito tecnico dell'argomento - sottolinea
Moretton - osservo che a inizio legislatura l'obbligo di
assecondare la Lega ha portato il presidente Tondo a spendersi
per una rivisitazione del calendario delle aperture festive. Così
facendo ha dettato una linea politica che le categorie economiche
hanno recepito e sulla base della quale gli imprenditori del
settore hanno pianificato i propri investimenti.
In corso di legislatura, frizioni interne al Pdl (triestino
soprattutto) hanno portato all'allontanamento dell'assessore
Rosolen (per compiacere l'on. Menia che subito dopo ha
"ringraziato" transitando nel FLI e lasciando Tondo in mezzo al
guado) e al rimescolamento degli incarichi con l'avvento
dell'assessore Brandi.
Tutto ciò ha portato a una revisione delle linee guida in materia
di commercio, essendo l'assessore Brandi vicina alle istanze
degli imprenditori commerciali triestini, fautori di una politica
di liberalizzazione in materia di orari e aperture festive.
Ora la direttiva nazionale ha portato allo scoperto la querelle
tra la Lega (e parte del Pdl) e la componente giuliana del Pdl.
Ovviamente, a farne le spese sono gli imprenditori del settore
che non possono contare su linee guida certe e sicure che
consentano una programmazione puntuale e su base pluriennale. Il
tutto - evidenzia Moretton - a causa delle debolezze politiche
del presidente Tondo, ostaggio delle correnti interne che, in un
delicato momento di crisi, non riesce ad avere autorevolezza per
dialogare con le categorie economiche e per stendere un piano di
rilancio complessivo del commercio.
L'azione di Tondo è suggerita da logiche di mediazione tra le
componenti politiche del centro-destra e non da una reale
pianificazione delle necessità del comparto. L'operato è debole,
non offre risposte concrete condivise da commercianti e sindacati
ed è il frutto non di concertazione tra parti sociali e categorie
economiche, bensì degli equilibri instabili della maggioranza
dettati dalla volontà di compiacere frange di elettorato locale
in vista delle prossime elezioni.
L'esatto contrario di quanto avveniva con la precedente Giunta
Illy - conclude Moretton - che aveva correttamente subordinato
l'apertura di nuove piattaforme commerciali all'approvazione di
un tavolo di area vasta composto dalle associazioni di categoria,
dalle parti sindacali e dai sindaci interessati, il tutto in
funzione di un rilancio condiviso e del potenziamento del
comparto commerciale.