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PD: Moretton, debolezza Tondo penalizza settore commercio

07.01.2012
16:13
(ACON) Trieste, 7 gen - COM/AB - La recente decisione di non impugnare la normativa sulla liberalizzazione relativa al commercio, dà lo spunto al capogruppo PD in Consiglio regionale Gianfranco Moretton, per una riflessione di carattere politico sull'operato del presidente Tondo.

Senza entrare nel merito tecnico dell'argomento - sottolinea Moretton - osservo che a inizio legislatura l'obbligo di assecondare la Lega ha portato il presidente Tondo a spendersi per una rivisitazione del calendario delle aperture festive. Così facendo ha dettato una linea politica che le categorie economiche hanno recepito e sulla base della quale gli imprenditori del settore hanno pianificato i propri investimenti.

In corso di legislatura, frizioni interne al Pdl (triestino soprattutto) hanno portato all'allontanamento dell'assessore Rosolen (per compiacere l'on. Menia che subito dopo ha "ringraziato" transitando nel FLI e lasciando Tondo in mezzo al guado) e al rimescolamento degli incarichi con l'avvento dell'assessore Brandi.

Tutto ciò ha portato a una revisione delle linee guida in materia di commercio, essendo l'assessore Brandi vicina alle istanze degli imprenditori commerciali triestini, fautori di una politica di liberalizzazione in materia di orari e aperture festive.

Ora la direttiva nazionale ha portato allo scoperto la querelle tra la Lega (e parte del Pdl) e la componente giuliana del Pdl. Ovviamente, a farne le spese sono gli imprenditori del settore che non possono contare su linee guida certe e sicure che consentano una programmazione puntuale e su base pluriennale. Il tutto - evidenzia Moretton - a causa delle debolezze politiche del presidente Tondo, ostaggio delle correnti interne che, in un delicato momento di crisi, non riesce ad avere autorevolezza per dialogare con le categorie economiche e per stendere un piano di rilancio complessivo del commercio.

L'azione di Tondo è suggerita da logiche di mediazione tra le componenti politiche del centro-destra e non da una reale pianificazione delle necessità del comparto. L'operato è debole, non offre risposte concrete condivise da commercianti e sindacati ed è il frutto non di concertazione tra parti sociali e categorie economiche, bensì degli equilibri instabili della maggioranza dettati dalla volontà di compiacere frange di elettorato locale in vista delle prossime elezioni.

L'esatto contrario di quanto avveniva con la precedente Giunta Illy - conclude Moretton - che aveva correttamente subordinato l'apertura di nuove piattaforme commerciali all'approvazione di un tavolo di area vasta composto dalle associazioni di categoria, dalle parti sindacali e dai sindaci interessati, il tutto in funzione di un rilancio condiviso e del potenziamento del comparto commerciale.