News


PD: Lupieri, la sanità regionale non gode di buona salute

09.01.2012
17:00
(ACON) Trieste, 9 gen - COM/AB - Le dichiarazioni dei vertici dell'Azienda sanitaria Triestina sono perfettamente in linea con quanto da anni siamo dichiarando come opposizione in Consiglio regionale: infatti, il Servizio sanitario regionale non gode di buona salute in Friuli Venezia Giulia e a Trieste in particolare.

Ad affermarlo è il consigliere regionale del PD Sergio Lupieri, vicepresidente della III Commissione sanità, che mette in evidenza come il sottofinanziamento e la riduzione del personale, con il blocco del turn over a scapito dei servizi domiciliari e dell'assistenza ospedaliera, costringano sempre più i direttori generali a ridurre i servizi di assistenza ai cittadini, che per avere risposta ai loro bisogni di salute si rivolgono sempre più al privato.

La sanità in regione non è più in sicurezza e alcuni territori, come l'area giuliana-isontina, sono in maggiore sofferenza. L'elevato invecchiamento della popolazione, con pluripatologie, accompagnato dall'alto numero di nuclei mono parentali, con difficoltà abitative dovute ai condomini spesso senza ascensori, redditi bassi, sono tutti fattori che determinano un forte coinvolgimento sia dei servizi sanitari che sociali.

Ma la Giunta Tondo - sottolinea Lupieri - non considera questi fattori, ritenendo quest'area sovradimensionata come servizi socio-assistenziali e non riconoscendo le specifiche caratteristiche epidemiologiche dei cittadini di questo territorio. Mentre vengono ridistribuite risorse aggiuntive alle Aziende di Udine e di Pordenone, si penalizzano volutamente i cittadini di Trieste.

Ma i problemi di fondo colpiscono tutta la sanità regionale, che in questi quattro anni non è mai stata all'attenzione della Giunta Tondo se non per il pareggio di bilancio. La sanità non viene vista come un'attività produttiva che dà salute, lavoro, ricerca, ma come una pura voce di spesa che incide su metà del bilancio regionale. Mentre il presidente Tondo, assessore alla sanità, discute del numero delle Aziende sanitarie - conclude Lupieri - i direttori generali sono lasciati soli a pareggiare i conti, tagliando servizi ai cittadini senza linee di indirizzo tali da ridurre i già gravosi sacrifici richiesti alla comunità.